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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
13 dic 2019
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Wolford chiude il semestre a -3%

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
13 dic 2019

Lo specialista austriaco della lingerie alto di gamma ha ancora molto da fare per attuare il proprio piano di risanamento. Nel semestre concluso a fine ottobre, il giro d’affari è diminuito del -3% (-4,1% a cambi costanti), scendendo a 60,49 milioni di euro. Le perdite operative sono aumentate del 58%, attestandosi a 9,38 milioni di euro; le perdite nette sono aumentate ancora di più (+62%), arrivando a 11,86 milioni di euro.

Wolford


Ovviamente, Wolford definisce il semestre “evidentemente insoddisfacente”, prima di aggiungere che il nuovo team manageriale, composto da Silvia Azzali e Andrew Thorndike, sta lavorando per analizzare con precisione gli ambiti che creano problemi, al fine di elaborare un piano strategico che definisca contromisure nel breve, medio e lungo periodo.
 
Il piano strategico rivedrà anche il network di boutique: se la rete di negozi gestiti direttamente dall’azienda potrebbe diminuire, Wolford ha anche dichiarato di voler espandere la propria presenza “là dove esiste un potenziale di crescita verificato, insieme a dei partner”. La società, ad esempio, ha fatto il suo ritorno in Giappone dopo diversi anni di assenza collaborando direttamente con Isetan Shinjuku a Tokyo, oltre ad aver inaugurato numerose boutique partner nell’area EMEA, tra cui a Istanbul, Praga e Belgrado. Infine, Wolford sta portando avanti la propria espansione in Cina, nell’ambito del suo accordo con Fosun Fashion Brand Management: nel semestre sono stati tre i punti vendita inaugurati nella Cina continentale.

Per quanto riguarda l’e-commerce, Wolford ha siglato una partnership con Farfetch per stimolare il proprio business online. Il primo progetto pilota con Farfetch, che consente di fare degli ordini direttamente al negozio fisico, ha riguardato la boutique di Milano e ha generato un incremento dei ricavi di quasi il 30% in tre settimane. Molti ordini sono arrivati da Paesi in cui il brand non è ancora molto attivo, come l’Ungheria o l’Arabia Saudita.
 
Per quanto riguarda i canali distributivi, il retail è diminuito del -6,8% a 2,79 milioni di euro e l’e-commerce è sceso a soli 0,52 milioni di euro (-7,5%), principalmente a causa di una riduzione delle promozioni. Il wholesale si è mantenuto sostanzialmente stabile (+0,2%).
 
I quattro principali mercati della società hanno chiuso con segno negativo: la Francia a -2,8%, gli Stati Uniti a -5,2%, la Germania a -7% e l’Austria a -15,1%. Notizie ancora più allarmanti dall’Asia, dove le manifestazioni a Hong Kong hanno portato alla chiusura di un negozio, causando una perdita del -25,1%. Alcuni mercati hanno conosciuto invece performance positive, tra cui l’Italia (+7,9%), il Belgio (+8%), la Spagna (+3,3%), il Regno Unito (+2,3%) e la Scandinavia (+1,9%). Inoltre, anche i Paesi dell’Europa dell’Est sono migliorati del 14,1%, grazie soprattutto al rafforzamento del rapporto con il principale partner russo.
 
Infine, quasi tutte le gamme di prodotto hanno sofferto: il beachwear è crollato del -25%, gli accessori del -28%, il prêt-à-porter del - 9 % e la lingerie del -3 %. Solo i collant, core business dell’azienda, hanno registrato una leggera progressione dell’1%.

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