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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 set 2017
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Who’s Next-Première Classe torna a crescere

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
18 set 2017

Per contrastare il cupo momento del settore, Who’s Next-Première Classe mette in evidenza da varie stagioni proposte di qualità. Ma queste sono sempre meglio comprese quando sono confermate da elementi di quantità. E per la prima volta da tre stagioni, l’edizione terminata l’11 settembre alla Porta di Versailles può essere orgoglioso di aver visto tornare a crescere le presenze in fiera. L’incremento del numero dei visitatori è stato del 10,1% (42.122 il loro numero). Un segnale positivo, anche se il salone non è ancora riuscito a raggiungere l’obiettivo prefissatosi delle 50.000 presenze.

WSN


Una progressione che è andata a confermare l’impressione globalmente positiva, con una soddisfazione certo non unanime, ma alquanto condivisa. Chi dice segmenti e posizionamenti diversi, dice naturalmente fortune diverse. Ma se c’è uno spazio che ha beneficiato chiaramente di un nuovo dinamismo, questo è il ‘Fame’, l’universo del prêt-à-porter più “aspirazionale” e alto di gamma.
 
I commenti degli espositori di quell’area sono stati più entusiasti, con alcuni che hanno riferito di un’attività continua, altri di un’apertura dei buyer più netta. Alcuni marchi hanno detto di aver registrato una sessione importante, con numerosi ordini conclusi, ma anche con delle prospettive, in proporzioni “che non si vedevano da un po’”.

“È un salone molto soddisfacente”, affermava uno dei dirigenti del brand Labdip, “ci sono persone fuori, ci sono persone al nostro stand… Sentiamo i nostri interlocutori più rassicurati”. Un altro espositore dello spazio testimoniava di un “aumento dei marchi francesi” rispetto agli internazionali. Abbiamo anche visto il ritorno di alcuni buyer e attori del settore, che hanno “ripreso contatto” con l’appuntamento.
 
Tuttavia, è stato proprio sulle esportazioni che alcuni hanno manifestato disappunto, valutando che il salone confermi una dimensione piuttosto “franco-francese”. È stato soprattutto nell’altro padiglione dedicato al prêt-à-porter che la scarsa internazionalità si è fatta sentire. Dove erano raggruppati i settori ‘Private’, ‘Studio’, ‘Trendy’ e ‘Urban’, la temperatura era più bassa … “Non vediamo la ripartenza delle presenze”, sosteneva un’espositrice del Private. Mentre nell’urban, Dwen D. Correa presentava nello spazio ‘Urban-Trendy’ DWNTWN, il suo marchio di lifestyle sportivo e fashion, che realizza linee per il Paris Saint-Germain. “Ho debuttato quattro anni fa e non avevo ancora partecipato a una fiera. Avevo davvero voglia di presentare il mio lavoro. Qui c’è una stragrande maggioranza di proposte Donna, ma sono veramente soddisfatto dell’accoglienza. E ho avuto buonissimi contatti con gli agenti, e con potenziali distributori internazionali”, si è rallegrato.
 
Segnali positivi, dunque, come quello del numero di “rivisite” e quello del tempo passato in fiera, con il numero di persone che hanno trascorso almeno due giorni fra i corridoi di Who’s Next-Première Classe che è cresciuto del 28%. Un dato che per gli organizzatori indica una sessione di lavori “più intensa”, ma forse anche un’atmosfera più calorosa, che invogliava a prolungare l’esperienza.


Per quanto riguarda gli accessori, le valutazioni degli espositori facevano un po’ da trait d’union, non solo fisico, con i padiglioni del prêt-à-porter: “Il salone è il riflesso del mercato, per cui ci sono meno dettaglianti che girano in fiera e molto meno internazionali di prima”, ha affermato il dirigente del marchio di pelletteria Loxwood, Cyril Meunier. "Ma quelli che vengono sono contenti! I saloni sono diventati dei grandi showroom, ora il nostro risultato qui dipende dalla capacità di far venire i nostri clienti su invito. Abbiamo bisogno dei saloni. Se non ci fossero, dovremmo tutti trovarci negli alberghi”, testimonia.
 
La stilista del marchio di stole Traits è stata invece “molto soddisfatta, con la presenza di molte persone in alcuni momenti, abbastanza visitatori francesi, pochi internazionali, ma meno asiatici, che vediamo maggiormente nella seconda sessione”. Il rapporto fra visitatori francesi ed esteri è rimasto invariato in questa edizione, con i locali che pesano sempre per il 64% sulle presenze totali.
 
Per intercettare più presenze internazionali, alcuni hanno rilanciato di nuovo la discussione su una vecchia idea: tornare a posizionarsi all’inizio della stagione degli acquisti, in luglio. Ma gli organizzatori, consultatisi, hanno affermato di sentirsi "confortati" dall’idea dell’utilità di una fiera sostanzialmente autunnale, a fine stagione. Ciò comunque non significa che il calendario rimarrà invariato … WSN Développement dovrebbe infatti annunciare prossimamente il lancio di un nuovo format, probabilmente più mirato, nel 2018. In primo luogo sono stati i buyer internazionali ad essere stati consultati, visibilmente interessati dal progetto, del quale l’organizzatore non desidera ancora rivelare i contorni.

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