14 apr 2017
White e Confartigianato: crescono le opportunità per la moda contemporary in Cina
14 apr 2017
Chiude dopo aver suscitato vivo interesse l'evento “Style Routes to Shanghai”, che si è tenuto in Cina il 7 e l'8 aprile scorsi, nella Sihang Warehouse di Shanghai, uno dei poli di attrazione del nuovo quartiere della moda della metropoli cinese, curato dal salone milanese di ricerca White in collaborazione con Confartigianato Imprese.
Il primo step del progetto "Fashion Meets Commerce" (ideato per offrire reali opportunità di comunicazione e di business alle aziende di moda italiane e internazionali e fortemente voluto da Confartigianato, con la curatela del salone della moda contemporary e di ricerca, patrocinato dal Comune di Milano) ha raccolto il favore dei numerosi operatori del settore intervenuti per l'occasione, puntualizza il comunicato ufficiale.
Il format buyer oriented si è sviluppato su due giornate. Il 7 aprile è andata in scena la creatività di Greta Boldini, di Pinghe, di Act N°1 e di Situationist: un vero fashion show ripreso in streaming. Oltre alla sfilata è stata allestita un'area espositiva aperta ai buyer, con gli outfit dei designer completati poi da un display con gli accessori di Demanumea (borse) e JF London (calzature).
L'8 aprile si è svolto il “Business Forum & Press Conference”. Il forum, moderato da Chris Zhou direttore creativo di Bailian Group Fashion Center, ha visto gli interventi di esperti come Bedi, caporedattore di “Fashion Trend Digest”, Meimei Ding, CEO DFO Showroom e Alfredo Canducci, Sales and Business Development Director di Tomorrow Ltd. Per alimentare ulteriormente il dibattito e il confronto sono stati presentati gli interventi online di Mario Boselli, Presidente Onorario di Camera Nazionale della Moda Italiana e di Mario Dell'Oglio, Presidente di Camera Italiana Buyer Moda.
“Con questa iniziativa”, commenta Massimiliano Bizzi, fondatore del salone milanese, “White continua lo sviluppo intrapreso in Cina già da tempo, anche grazie a importanti partnership con player locali, in un momento in cui si registra una crescente richiesta di brand contemporary. Un format buyer oriented […] che prelude a prossimi eventi nel segno dell'internazionalizzazione dei marchi in Cina, in via di pianificazione e di strutturazione. Al fine di assicurare la presenza di operatori della moda cinesi e della stampa è stata individuata una location strategica, la stessa dove si svolgeranno anche le iniziative del partner DFO (Danube Fashion Office) - realtà fondata nel 2010 - e di DADA Show, format espositivo del prestigioso player”.
Interessanti molti degli interventi dei partecipanti. “Da quando White è entrato con Confartigianato nel tavolo della moda, stiamo valutando una strategia comune per affrontare il mercato cinese”, ha affermato Claudio Pasqualucci, Trade Commissioner della Italian Trade Commission, ufficio di Shanghai. “Il segmento della moda contemporary in Cina sta avendo una crescita importante sia in termini di numeri, sia di potenzialità. […] Specie in metropoli come Shanghai, Pechino e Shenzhen si cercano alternative ai brand del lusso. In questo contesto la moda contemporary sta trovando un suo spazio ed è necessario sostenerla e comunicarla attraverso i giusti canali. Non si possono vendere prodotti senza un'adeguata campagna, che possa educare i consumatori sulle caratteristiche merceologiche, secondo uno schema che spesso si articola in due tappe: farsi vedere offline e comprare online”.
“Vedo buone opportunità per l'advanced contemporary perché, per qualità e prezzi, questo segmento si adatta meglio al mercato cinese, tenendo conto che per le esportazioni di un brand dall'Europa verso la Cina è necessario sostenere i dazi doganali, che inevitabilmente ricadono sui prezzi al retail”, ha aggiunto Alfredo Canducci, Sales and Business Development Director del gruppo Tomorrow Ltd. “Ci sono spazi e buone occasioni su questa piazza per prodotti di qualità Made in Italy e Made in Europe, con un prezzo competitivo e uno stile accattivante e riconoscibile. Tomorrow ha sempre creduto in questo segmento e il nostro primo mercato è proprio la Cina, con l'advanced contemporary che promuoviamo con nomi di successo come Markus Lupfer e anche Stella Jean, Ports 1961, che segnano tutti ottimi risultati e performance in Cina”.
“Il mercato cinese sta cambiando ed evolvendosi rapidamente. I consumatori cinesi sono stanchi dei big brand del lusso, che hanno avuto una diffusione massiccia negli ultimi dieci anni, con una diffusione nei shopping mall tipo McDonald’s. Oggi i consumatori sono più sicuri di poter mostrare il proprio gusto e stile, vogliono capire come sono fatti i tessuti, le silhouette e i tagli; anche grazie all'impatto dei blogger, cercano il pezzo unico e lo styling nel loro brand mix è sempre più importante. Noi vendiamo designer anche sconosciuti, non solo cinesi, ma ungheresi, danesi. Il contemporary è un mercato nuovo e ancora non maturo, che vede importanti fluttuazioni di stagione in stagione, ma che si sta popolando di nuovi negozi, buyer e investitori”, ha concluso Meimei Ding, CEO di DFO Showroom.
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