10 mar 2023
White chiude con oltre 18.000 visitatori
10 mar 2023
Il salone milanese di moda e accessori di ricerca White ha chiuso l’edizione di febbraio 2023 con oltre 18.000 visitatori complessivi e un incremento dell’8% dei top buyer stranieri. Al Tortona Fashion District, nei quattro giorni di manifestazione (24-27 febbraio), una proposta innovativa composta da oltre 300 marchi, la metà dei quali proveniente dall’estero, ha attirato una notevole affluenza di visitatori internazionali. Ma soprattutto, tra i corridoi e i diversi spazi diffusi di Via Tortona in cui la manifestazione, come di consueto, è stata organizzata si è percepito un rinnovato fermento, a testimonianza che il triennio pandemico si trova ormai alle spalle.

In fiera erano presenti buyer di department store e top boutique come Antonioli Group, Shinsegae, Ounass, Villa Baboushka, Le Bon Marché, Autograph, Ln-Cc, Matches Fashion, Chapter4, Pattern, Personage, Vase, Delta, Opener, Permanent Modern, Sanki, Gravity Pope, Harvey Nichols, Peek & Cloppenburg, David Jones, Hudson’s Bay, Pauw, Maxwell&Co e Lane Crawford.
“In questa edizione di White abbiamo potuto sentire e respirare l’energia e l’atmosfera delle novità presentate in fiera e dei numerosi incontri professionali, e il ritorno dei grandi nomi dei buyer internazionali ci ha fatto capire che la strategia da noi intrapresa, che punta a una selezione improntata sulla qualità rispetto alla quantità, è stata e sarà quella giusta”, ha spiegato a FashionNetwork.com Massimiliano Bizzi, fondatore di White. L’organizzatore bolognese si è detto “ottimista sul percorso intrapreso. White, così come tutta la Fashion Week, dimostrano come Milano (ma in fondo l’intera Lombardia) abbia una visione lungimirante, e sia in grado di creare nuove prospettive di sviluppo e crescita nel panorama globale della moda”.
L’edizione di febbraio segna un ritorno alle origini del salone, con un nuovo percorso fondato sulla ricerca qualitativa e sulla connessione interculturale, ma anche sull’internazionalizzazione e sull’evoluzione estetica. Patrocinato dal Comune di Milano e realizzato grazie al supporto del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e di Ice, l’evento ha inoltre fatto il pieno di presenze online, con una crescita del 450% di interazioni su Instagram che, nei giorni di fiera, hanno superato quota 50.000, totalizzando 270mila impression e più di 15.000 visite alle properties di White.

White conferma la sua vocazione allo scouting grazie al lavoro di selezione di Simona Severini con il progetto Secret Rooms che, in questa edizione, ha coinvolto i designer Olubiyi Thomas, Romeo Hunte, Dreaming Eli, Riz Poli e Studio Pansters. Nei loft del salone hanno presentato le loro nuove collezioni Stefano Mortari, Avant Toi e Maria Calderara, che parlano alla donna contemporanea in una chiave estetica evoluta e una ricerca qualitativa che si esprime con pezzi unici, un design innovativo e volumi unexpected.
Il denim, grande protagonista di questa stagione, è stato presentato attraverso due chiavi di lettura: da un lato, quella del team di Los Angeles Vintage che utilizza capi già esistenti e irripetibili, selezionati con il supporto di una delle warehouse più importanti di Los Angeles come Torgom; dall’altro quella dei designer di nuova generazione – come Nelly Serobyan prodotto da Zakaryan Jeans e Inga Manukyan prodotta da Nanman - che dall’Armenia e dalla Moldova hanno dato nuovo prestigio a questo tessuto, rielaborato in chiave couture.

Fra le new entry al salone Bunzaburo, che ha portato la sua versione dello Shibori con una collezione dedicata alla donna contemporanea, e il knitwear handmade di Nizhoni ad altissimo impatto cromatico e definito da una personalità bohémien, costituito per il 50% da filati riciclati di alta qualità e lavorati a maglia da un team di mani esperte in Europa. E ancora, realtà artigianali di alta manifattura come quella di Marianna Mazza, che crea calzature in cui convergono l’attività di famiglia di gioiellieri e la sua expertise calzaturiera.
Il focus sul brand mix e la connessione interculturale ha trovato spazio anche in una serie di approfondimenti, dal talk dedicato alla creatività dei 5 talenti norvegesi alla presenza dell’ambasciatore di Norvegia in Italia Johan Vibe, al panel The Indigenous Way tenutosi al Mudec, realizzato con l’ambasciata canadese e Indigenous Fashion Arts. All’interno della MyOwnGallery, presso Superstudio Più, si è invece svolto il panel ‘Is diversity and inclusion a pipe dream? Overcoming tokenism in Europe and beyond’ in collaborazione con Fashion Minority Alliance.
Copyright © 2023 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.