9 feb 2020
Vitale Barberis Canonico: fatturato 2019 -12%, ma salgono clienti, export e sostenibilità
9 feb 2020
Il lanificio Vitale Barberis Canonico ha visto calare del 12% il fatturato nel 2019, a 153 milioni di euro (nel 2018 furono 174 milioni). Le cause sono da ricercare sostanzialmente nei motivi geopolitici che circondano l’universo del tessile-abbigliamento, fra incendi e siccità in Australia, Brexit e Coronavirus cinese.

Primo mercato dell’azienda fondata nel 1663 a Pratrivero (BI) è stata l’Italia, col 15% del giro d’affari, seconda era ancora la Cina. “Ma è difficile che lo sia ancora al termine del 2020”, si rammarica l’Amministratore Delegato Alessandro Barberis Canonico, incontrato da FashionNetwork.com a Milano Unica. Seguono come mercati primari, Francia, Regno Unito, Germania, Giappone e Stati Uniti.
Gli attuali clienti dell’azienda piemontese sono ormai più di 1.000, “e sono aumentati del 5% negli ultimi 3 anni”, assicura l’AD, che dal prossimo luglio diventerà Presidente di Milano Unica. “Ritengo comunque preoccupante che ci sia stata molta concentrazione nell’ambiente, ovvero che siano cresciuti di più i marchi grossi e meno quei clienti più piccoli che realizzano produzioni particolari e di nicchia. Si è ridotta la “biodiversità” nel mondo dell’abbigliamento, per così dire. Non è un bene, né per i clienti, né per il Made in Italy, che così trova meno canali per circolare nel mondo”, afferma. “Il mercato UK è calato per noi, causa Brexit, mentre Giappone e USA hanno performato bene. La clientela si suddivide tra confezionisti e negozi, cui è destinato l’80% delle vendite, e grossisti, per il restante 20%”.
L’anno scorso, la società biellese ha investito il 7% del proprio fatturato in progetti di sostenibilità e ha portato all’85% (dall’81% dell’anno precedente) la quota export della produzione. “Ma da assoluto sostenitore del Made in Italy, spero ci sia presto un rilancio dell’Italia”, dice Alessandro Barberis Canonico.

A testimonianza degli investimenti in sostenibilità, VBC ricorda di aver ottenuto le certificazioni sia ISO 14001 che ISO 45001, a tutela rispettivamente dell’ambiente e della forza lavoro, e che sta progressivamente adottando sistemi per utilizzare energia proveniente solo da fonti naturali, usare meno acqua, depurare ulteriormente le acque reflue e impiegare sempre meno prodotti inquinanti per metro di prodotto finito, ha ricordato l’AD.
Per quanto riguarda la tracciabilità, “grazie al nostro ciclo produttivo integrato, se ci viene fornito il numero della pezza, siamo in grado di tracciare a ritroso tutto il percorso che dal capo finito sale fino alla fattoria produttrice della lana, nonché la composizione esatta di tutti i lotti e dove sono passati nei nostri macchinari”, puntualizza Alessandro Barberis Canonico. “Inoltre, abbiamo inserito delle specifiche cappe sui telai per proteggere i nostri addetti dal rumore e dalle vibrazioni dei macchinari, che possono gravare anche sul benessere del cuore e della cassa toracica”, precisa. Un’attenzione traslata anche nella cura per il benessere degli animali che vivono nelle fattorie certificate con cui VBC collabora.
Nella collezione per la Primavera-Estate 2021 di Vitale Barberis Canonico, la linea sostenibile “H.O.P.E.” si arricchisce di tinture naturali provenienti da erbe quali l’indaco, la robbia, il gaude, che vengono applicate direttamente sulle fibre. Inoltre alla lana moretta, già presentata nella collezione AI 2020/21, è stata aggiunta la canapa, una materia prima che trattiene anidride carbonica in quantità elevate, tanto che tutta la filiera di produzione di canapa e calce è carbon negative, cioè toglie più CO2 dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola, ed è inoltre autocompatibile, ossia può essere coltivata più volte nello stesso terreno senza impoverirlo.
Nella linea “Vintage” si trovano tessuti il cui filo è stato tinto attraverso una particolare fase di tintura a spruzzo, nella “Supersonic” un tessuto che possibile lavare in lavatrice a 40° e nella collezione “Earth, Wind and Fire” un tessuto con membrana iridiscente, utilizzabile in entrambi i versi e un altro con trattamento anti batterico.
VBC non ha un proprio prodotto finito, ma s’impegna nel realizzare collaborazioni coi suoi clienti in tante nazioni che lo portino a confezionare collezioni particolari e a sviluppare prodotti iconici.
Tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2020, VBC ha per esempio collaborato per dei capispalla e spolverini in tessuto tecnico e performante con il marchio di menswear Paul Stuart Japan, il cui direttore creativo è Yasuto Kamoshita, che saranno presenti in 50 indirizzi top in tutto il Giappone. Altre collaborazioni sono state con il marchio di abbigliamento maschile coreano Man on the Boon, che ha realizzato capi nella “Flanella”, nel “Perennial” e nel tessuto “Revenge” e un cappotto con la linea “Vintage” del lanificio, presenti negli store del marchio coreano per l’AI 2019/20. Infine, Vitale Barberis Canonico ha presentato a gennaio 2020 a Milano il risultato della collaborazione col marchio inglese di abbigliamento maschile Drake’s, che vanta negozi presso la leggendaria Savile Row di Londra, New York, Tokyo e Seoul, mentre al suo stand di Milano Unica 30^ edizione, la società ha presentato, in collaborazione con Garage Italia, la “Panderis”, una FIAT Panda 4x4 trasformata in vettura elettrica, con interni realizzati con i suoi tessuti.

Sono 454 oggi gli addetti (tutti italiani) di Vitale Barberis Canonico, tra diretti ed esterni, leggermente diminuiti dai 468 di un anno fa, mentre sono 42 i suoi agenti nel mondo e 2 gli stabilimenti nel biellese. Il lanificio di Pratrivero utilizza ogni anno circa 4 milioni di kg. di lana, equivalenti alla tosa di 1,5 milioni di animali, e nell’ottobre 2013 è entrato a far parte de Les Hénokiens, club internazionale riservato alle aziende famigliari con almeno duecento anni di storia.
Infine, Vitale Barberis Canonico ha appena lanciato il nuovo sito web con e-commerce della Drapers, azienda di Bologna che ha acquisito nell’ottobre del 2018 e che vende tessuti esclusivi e pregiati per uomo, affacciandosi così direttamente al mercato della vendita al dettaglio.
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