Vinted raccoglie 250 milioni di euro per puntare a nuovi mercati
Il portale lituano dedicato alla moda di seconda mano Vinted annuncia la raccolta di 250 milioni di euro per finanziare la propria espansione in nuovi Paesi, in Europa e non solo. È inoltre previsto l'ampliamento dei suoi uffici di Berlino, dopo che i team dell'azienda sono cresciuti del 75% in un anno, con i dipendenti che hanno raggiunto la quota di 700 persone.

La raccolta fondi è stata guidata da EQT Growth, con il supporto di investitori storici come Accel, Burda Principal Investments, Insight Partners, Lightspeed Venture Partners e Sprints Capital. La società aveva già raccolto 128 milioni di euro nel novembre 2019. Questa nuova operazione arriva dopo che Vinted ha messo in pausa le proprie attività per una parte del 2020. Per precauzione sanitaria, afferma l'azienda, ma anche a causa della chiusura di quei punti di consegna che sono rappresentati dai negozi locali di prossimità, sui quali si basa in gran parte la distribuzione del sito. In particolare in Francia, suo primo mercato. Tuttavia, Vinted attribuisce a questa parentesi la “forte crescita” mostrata nel 2020 dalla sua attività.
Raccolti in un momento in cui la società era valutata 3,5 miliardi di euro, i fondi dovrebbero consentire di sostenere lo sviluppo della sua attività in nuove zone. Il sito è al momento attivo in Francia, Germania, Belgio, Spagna, Italia, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Lituania, Paesi Bassi, Lussemburgo, Regno Unito e Stati Uniti.
I fondi raccolti dovrebbero anche consentire a Vinted di rafforzare la propria offerta in diversi campi. Come la fiducia dei consumatori, la sicurezza, i pagamenti integrati, i trasporti o le infrastrutture, parallelamente allo sviluppo di nuovi strumenti. Perché, come spiegò a FashionNetwork.com l'amministratore delegato di Vinted, Thomas Plantenga, alla vigilia della crisi sanitaria, la società baltica non si considera un'azienda di moda, bensì un fornitore di soluzioni tecnologiche. Il tutto in un mercato della moda second hand (o pre-loved) che dovrebbe valere 2,2 miliardi di dollari entro il 2025 (cifra di Statita).

“Vogliamo replicare il successo che abbiamo avuto nei nostri mercati europei in nuove aree geografiche e continueremo a investire di più non solo per migliorare il nostro prodotto, ma anche per garantire che stiamo contribuendo ad avere un impatto positivo”, spiega oggi Thomas Plantenga. “Questo nuovo passo costituisce un voto di fiducia nel nostro impegno per l'economia circolare e nei nostri sforzi incessanti per costruire un'attività che incoraggi più persone ad acquistare e vendere abiti di seconda mano”.
Lo scorso ottobre, Vinted ha acquistato il suo concorrente olandese United Wardrobe. Il desiderio di crescita di Vinted si spiega in particolare con la sua volontà di raggiungere una massa critica in grado di renderlo finalmente redditizio. È come se all’oggi l’azienda avesse, per ammissione stessa del suo direttore, “le tasche bucate”, con tanti soldi incassati, ma altrettanti spesi per farla funzionare. Il che non ha impedito la rapida affermazione sui mercati europei della struttura lanciata a Vilnius nel 2008, contribuendo al crescente appetito per gli articoli di moda di seconda mano, che da allora ha spinto molti brand ad inserire spazi di vendita per prodotti d’occasione nelle loro proposte.

Vinted sostiene di avere attualmente 45 milioni di utenti. L'azienda ha recentemente dichiarato a FashionNetwork.com che il numero dei suoi utilizzatori in Europa è aumentato tra gennaio 2020 e gennaio 2021 da 30 a 37 milioni. In Francia, suo primo mercato, la cifra è passata da 12 a 16 milioni. “La Francia ci ha salvato”, aveva infatti raccontato alla nostra testata verso la fine del 2020 Thomas Plantenga, al timone del sito dal 2016, quando le vendite raggiunsero un picco, ma i costi aumentavano. All'epoca “avevamo dieci mesi di liquidità. Il modello non funzionava e non avevamo alcuna differenziazione”, ha ricordato il CEO in quell’occasione.
Vinted non comunica il proprio fatturato o il volume delle vendite. Quest'ultimo si attestava a 1,3 miliardi di euro nel 2019, indica comunque la società.
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