Pubblicato il
2 giu 2010
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VicenzaOro Charm: stabilità e segnali incoraggianti
Pubblicato il
2 giu 2010
2 giu 2010
30 maggio 2010 - Si è conclusa il 26 maggio scorso a Vicenza la 63esima edizione di VicenzaOro (uno dei tre principali saloni del mondo per il settore), VicenzaOro Charm, la seconda delle manifestazioni internazionali che Fiera di Vicenza dedica all’oreficeria, gioielleria e preziosi.
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Circa 1.400 sono stati gli espositori sui 70.000 metri quadri del salone, provenienti da 54 province italiane e da 30 paesi esteri, con delegazioni internazionali venute da 26 paesi, compresi ex Unione Sovietica, Balcani e l’area del Far East, America, Australia, Norvegia e Israele. Circa 10.000 invece gli operatori, in linea con i dati dell'edizione di maggio 2009.
La novità di VicenzaOro About J, svoltasi subito prima dell’inizio di Charm, nella cornice di villa “La Rotonda”, ha guidato verso la kermesse anche 140 buyer, molti arrivati per la prima volta alla Fiera di Vicenza, attirati dalle meraviglie Palladiane e dal connubio arte-gioiello. Acquirenti provenienti da importanti department store e catene di distribuzione di beni di lusso mondiali del calibro di Bosco dei Ciliegi (Russia), Jewellery Theatre (Russia), Mercury Jewellery (Cechia), Lane Crawford HK Limited (Hong Kong), Bijouterie Italienne P.M. Inc. (Canada), Miller Shops & Galleries (Israele), Tanaka Kikinzoku Jewelry K.K. (Giappone), Abdullah Zamani Sons Jewellery CO. (Kuwait), Mohammed Othman Almoallim CO. (Emirati Arabi Uniti).
Serata ABOUT - J Villa La Rotonda |
Pur tenendo doverosamente conto della difficile congiuntura - a livello italiano il settore dell’oreficeria ha chiuso il 2009 con un fatturato di circa 5,6 miliardi di euro, 3,7 miliardi di esportazioni e importazioni per poco più di un miliardo – la manifestazione ha espresso segnali incoraggianti che devono essere interpretati come primi piccoli segni di un ritorno allo sviluppo del settore.
Tra le aziende espositrici la soddisfazione non è unanime. All’interno della stessa tipologia di prodotto, qualcuno ha venduto, qualche altro no. Molte aziende però hanno espresso una certa soddisfazione per la qualità dei nuovi contatti attivati.
Secondo Beatrice Chiodini di Monella Milano: “Pur tenendo conto del fatto che quella di maggio è da sempre la sessione meno intensa di VicenzaOro, siamo piuttosto soddisfatti del risultato che il nostro brand ha ottenuto in questo salone, grazie in particolare alla conferma del successo della collezione capsule ad edizione limitata di farfalle in argento con elementi in cristalli Swarovski”.
Giornata About J a Villa la Rotonda |
Per Paolo Cesari, Presidente di Cesari & Rinaldi e dell'associazione di categoria Assogemme, nonché fondatore dello spazio Gem World, “Il contesto in cui si opera oggi è davvero complesso e la congiuntura economica che stiamo vivendo complica ulteriormente le cose, ma da questa situazione si può uscire. In che modo? Con creatività e fantasia (e qui noi italiani siamo dei maestri), ma soprattutto sfruttando le potenzialità del proprio brand che deve produrre valore, e non essere solo una tassa per l'azienda, utilizzando il più possibile la pubblicità e i mezzi di comunicazione in genere, per accrescerne la visibilità”.
Anche Arianna De Fraia, export manager per l'azienda bolognese Pinomarino, s'inserisce nel discorso con un commento sulla stessa falsariga di quanto sostenuto dal commerciante riminese di gemme: “Tutta questa negatività e pessimismo sono controproducenti; il momento per il settore è sicuramente difficile, e non ha aiutato una certa visione diffusasi tra i media e tra la gente negli ultimi anni secondo la quale il lusso, i gioielli non sono etici e indossarli è un gesto vanitoso ed ostentatorio. Tuttavia la nostra azienda ha da sempre puntato sulla qualità e su un design e brevetti all'avanguardia: questo fare gioielleria particolare e non “trendy” ha fatto sì che i gioielli Pinomarino vengano spesso sottovalutati a un primo sguardo, ma i risultati alla lunga si vedono e anche questa edizione di VicenzaOro Charm ci ha visto perfezionare una buona quantità e qualità di ordini con buyer nazionali ed esteri”.
I gioielli della collezione Black Light di Pinomarino - effetto luce dato da una catena in argento su cui viene cucito a mano il filo di metallo smaltato nero |
Di avviso meno ottimista è Francesco Basile, titolare della Bizeta, azienda attenta alle nuove tendenze nella produzione e commercializzazione di astucci, buste, accessori ed espositori per l'oreficeria e l'argenteria: “Nonostante l’entusiasmo e l’investimento da parte degli espositori c’è stato purtroppo un ritorno inferiore alle attese”.
Lo stand Bizeta a VicenzaOro Charm |
Il presidente di Fiera Vicenza, Roberto Ditri, ha sottolineato che il 2010 continua all’insegna dell’incertezza dal punto di vista economico e che per fare fronte a questo scenario il settore del gioiello made in italy è chiamato a dare un nuovo slancio alle sue capacità inventive. "In un mercato esigente, il successo non puo’ andare che a chi saprà proporsi con forte personalità e distintività" - ha detto - "la moda italiana insegna: per crescere si deve diventare brand e agire in una dimensione di mercato internazionale; le aziende si devono concentrare sulla diversificazione della gamma, sulle strategie di marca, sulla ricerca di nuove opportunità. Fiera di Vicenza vuole dare alle aziende gli strumenti per affrontare il mercato senza timore della concorrenza, stimolando immaginazione ed innovazione".
Per affrontare questa sfida Fiera di Vicenza è ricorsa ad una strategia basate su quattro cardini: internazionalizzazione, focalizzazione sul core business orafo, diversificazione nell’offerta espositiva e promozione delle realtà che stanno investendo nella valorizzazione del brand. Importante anche il ritorno al nome storico, VicenzaOro, che è marchio noto a livello internazionale e porta con sé i benefit di una fama mondiale di eccellenza nel settore dell'oreficeria.
Di Elena Passeri e Gianluca Bolelli
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