Vicario Cinque si afferma come marchio lifestyle e apre nuovi mercati

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
14 feb 2023

Obiettivo crescita internazionale per il marchio vicentino di abbigliamento femminile e lifestyle Vicario Cinque, guidato dal titolare ed Amministratore Delegato Stefano Lora. Approdata negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel corso del 2022, attualmente l’offerta dell’azienda è commercializzata tramite 20 tra agenti e distributori in 550 negozi multibrand (100 in più di 3 anni fa) in 11 nazioni nel mondo.

“Entro fine 2023 vogliamo aggiungere almeno altri 5 Paesi (Francia, Scandinavia, Spagna), arrivando a 700 negozi complessivi e poi vogliamo penetrare in Canada e in seguito in Medio Oriente. Per entrambi abbiamo delle trattative in corso”, spiega a Fashionnetwork.com Stefano Lora. Nel 2022 Vicario Cinque è approdato anche in Oceania. “Vi stiamo facendo dei test con collezioni speciali, in particolare ora con una capsule estiva. Una bella sfida, perché è l’altro emisfero, quindi le collezioni sono opposte rispetto all’Europa. Ma producendo tutto in Italia, in 8 piccoli laboratori, la maggior parte dei quali si trova in Veneto, siamo molto veloci e reattivi, per cui siamo capaci di realizzare queste capsule in breve tempo”.
 
Con un fatturato 2022 salito del 10% e che per il 30% è ottenuto in Italia (coperta da 8 agenti), l’azienda veneta ha come area di sbocco principale l’area germanofona DACH, ovvero Germania, Austria, Svizzera, col 35% del dato. “A livello di giro d’affari, il fatto che dalla stagione Autunno-Inverno abbiamo inserito dei nuovi agenti e distributori internazionali ci fa stimare la chiusura del 2023 almeno al +20%”, assicura Lora.

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Vicario Cinque è l’emanazione di una società esperta nella distribuzione dal 1985 e i suoi dipendenti diretti sono passati dai 15 di tre anni fa ai 20 odierni. Nel 2019 il marchio ha inaugurato a Pordenone il suo primo store monomarca, pensato come test per potenziali altre aperture, ma per Stefano Lora questa “non è più la nostra priorità, anche per l’importante investimento che richiede. Al momento siamo molto concentrati sullo sviluppo wholesale, perché il brand diventi il più internazionale possibile”, spiega l’AD. “Cerchiamo un fatturato sano e vero, che non sia fatto di sconti, resi e condizioni commerciali. Siamo un’azienda familiare che non ha alle spalle fondi, per cui cerchiamo una crescita organica, a piccoli passi”.
 
Gli abiti rappresentano ancora il punto di forza di Vicario Cinque. “Il nostro fatturato è identico sia nella Primavera-Estate che nell’Autunno-Inverno. Perché non siamo un’azienda di outerwear, ma è l’abito la base delle nostre collezioni, generando il 30% del venduto”, continua il titolare di Vicario Cinque. “In inverno realizziamo tanta maglieria, mentre d’estate vendiamo molte camicie. Ci sono anche i pantaloni, e la linea Home, che abbiamo chiamato “Novavilla” (il nome deriva dal forte legame alla villa veneta che ospita la nostra sede, Villa Piovène Lora). A livello di business, questa collezione non realizza risultati così interessanti di vendita, in quanto ci siamo sempre appoggiati alla distribuzione dell’abbigliamento - fino ad essere venduti in diversi concept store all’estero - ma è una linea significativa per noi perché ci consente di raccontare la nostra storia di artigianalità”. In questa collezione sono comprese anche ceramiche fatte a Bassano del Grappa.

Sempre nell’ottica della sua evoluzione in marchio lifestyle, Vicario Cinque ha fatto realizzare anche un occhiale da sole. Spazzolato a mano, fatto in cellulosa naturale con riprodotti sopra le astine gli stilemi di Villa Piovène Lora, l’occhiale è tutto realizzato da un produttore vicentino, di Montecchio, ed è disegnato da Jacques Durand.
 
La società sta portando avanti anche il progetto degli “Essentials”, ovvero articoli continuativi. “Si tratta dei nostri “bestseller” che facciamo trovare ai nostri clienti per tutta la stagione con la possibilità di riassortire la merce, favorendo anche la chance di cambiarla”, precisa Lora. “In più è un modo di operare molto interessante per il canale digitale (i marketplace clienti o il nostro e-shop), ai quali riusciamo a riassortire di continuo la collezione attingendo dal nostro magazzino. Per lo stesso motivo sono articoli trasversali anche per l'altro emisfero”.
 
L’azienda sta investendo anche sul versante digitale grazie al programma chiamato “V-Commerce”. “Non solo abbiamo creato il nostro showroom digitale, ma vogliamo coinvolgere i nostri partner. Perciò dalla scorsa Fall-Winter 2022/23 siamo partiti con un gruppo di clienti già molto digitalizzati fornendo loro tutti gli strumenti necessari per vendere online i nostri prodotti, dando loro la possibilità di avere un nostro magazzino continuativo grazie al progetto degli Essentials”, prosegue l’AD.
 
“Abbiamo implementato il processo di dropshipping: la vendita perfezionata digitalmente sul sito di un cliente determina in automatico la consegna del prodotto Vicario Cinque da un nostro magazzino direttamente al cliente, oppure nel suo magazzino. Per ora abbiamo messo in pratica questo processo presso 5 clienti in Italia e 2 in Germania, con ottimi risultati”, spiega Stefano Lora.
 
“Recentemente abbiamo realizzato anche il progetto “Living”, per il quale abbiamo chiamato a collaborare una serie di donne - reali consumatrici dei nostri prodotti”, spiega Lora. Nel parco del quartier generale di Brendola, con l’aiuto di varie stylist e fotografe, Vicario Cinque ha realizzato “il primo numero del nostro magazine, che abbiamo lanciato lo scorso inverno. Ora è in preparazione la seconda edizione, quella estiva. Per il momento è un canale di comunicazione, più che di fatturato, però sto vedendo che viene molto apprezzato all’estero, dove si va alla ricerca anche di uno storytelling, non solo di un prodotto”, dice Lora.

La prestigiosa sede del brand, la settecentesca Villa Piovène Lora, in Via Roma 10 a Brendola, un tempo dimora del vicario laico locale, rappresentante del Doge di Venezia, da cui ha origine il nome del brand, è stata acquisita e completamente ristrutturata da Stefano Lora durante il periodo Covid. L’investimento ha spostato la sede del marchio dalla precedente location in affitto che si trovava a 150 metri dalla villa. Lo spazio interno misura 3.300 metri quadri, circondati da 18.000 mq di parco. “È la villa più bella di Brendola, ricca di storia, cultura e arte. Ci rappresenta molto bene e si chiama Villa Piovène Lora, perché fa parte dell’elenco delle oltre 3.000 ville venete storiche registrate dalla Sovrintendenza alle Belle Arti e come da tradizione assume la denominazione scaturita unendo il cognome del primo e dell’ultimo proprietario”.
 
Il marchio ha inoltre attivato un progetto charity. Il 14 febbraio non è solo San Valentino, ma è anche la Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, che rappresentano circa il 40% di tutte le malformazioni neonatali. Vicario Cinque fa partire oggi una raccolta fondi insieme all’associazione “Bambini Cardiopatici nel Mondo” che durerà due mesi. Grazie ai proventi che verranno raccolti, un team di disegnatori 3D riprodurrà graficamente dei modelli di cuore affetto da patologie, che verranno poi stampati in 50 esemplari (del valore di 300 euro l’uno) con materiali che simulano un cuore reale, permettendo a equipe di medici di allenarsi sul prototipo per prepararsi alle operazioni chirurgiche sui bambini.

Vicario Cinque ha intanto presentato la collezione AI 2023/24 “Archivio”. Un total look donna che ha come fil rouge tessuti con speciali stampe d’ispirazione vintage, trovate negli archivi dell’azienda. Ricordi di pregiate tappezzerie, affreschi, disegni e stampe anni ’70 che richiamano le correnti artistiche di un tempo.
 
La collezione presenta diversi giochi ottici, come l’accostamento del medesimo disegno riprodotto in diverse grandezze, dal piccolo al grande. Tra le nuove stampe anche una versione monogram, che riproduce il motivo “V5” del brand con un gioco di grafiche che si fondono per creare disegni geometrici. Come base di stampa, Vicario Cinque propone un twill di viscosa, lavorato con una mano più calda che permette ai capi di mantenere la loro leggerezza senza rinunciare al calore.
 
Novità della stagione, la stampa su panno per i cappotti. E poi la maglia tagliata, sia per felpe che capispalla, dall’aspetto confortevole e pregiato, tipico della maglieria calata. Lavorazioni jacquard con fantasia cachemire e nuove losanghe sulla maglieria.

La collezione spazia dal tubino sofisticato con spallina, al maglione maxi cardigan cardato dal taglio over. Gli abiti, lavorati con punto Milano, dalla resa più compatta, si combinano a materiali essenziali. Per questa collezione poi vengono impiegati non solo taffetá, ma anche raso di viscosa e altri accostamenti, che si sviluppano su un’ampia selezione di volumi che va dallo stretto, allo svasato a quello più over. 

Archivio propone una selezione di ecopelle invecchiata che si discosta in modo interessante dalla classica ecopelle liscia e più comune, che lavorata assieme al punto Milano di viscosa ha dato vita a capispalla, gonne, abitini e al pantalone “Padova”, iconico carryover del brand.
 
Vi troviamo tessuti come il denim lavato e il velluto 500 righe per pantaloni e gonne, che donano movimento, e una linea di maglie stile college in lana a 3 colori in punto bolla che viene proposta come abbinamento per il denim, dal gusto fashion e sporty chic. 
 
Come accessori glamour, il brand introduce nella collezione due coperte con filati fantasia. Immancabili inoltre le sciarpe realizzate nei filati della collezione, in jacquard con monogramma V5 e in nylon imbottite.