VF Corp riprende tono e realizza utili più alti del previsto
Le conseguenze finanziarie della pandemia di Covid-19 continuano a farsi sentire, ma il gruppo di abbigliamento e calzature VF Corporation, che ha sede a Denver (Colorado), ha comunque registrato un utile netto di 256,7 milioni di dollari (218,42 milioni di euro) nel secondo trimestre, chiuso lo scorso 26 settembre.
Queste cifre rimangono ben al di sotto degli utili di 649 milioni di dollari (552,22 milioni di euro), o 1,55 dollari (1,32 euro) per azione, registrati dalla società nello stesso periodo dell’anno scorso.
Tuttavia, l'utile per azione rettificato (adjusted) del gruppo raggiunge gli 0,66 dollari (0,56 euro), mentre gli specialisti di FactSet avevano stimato 0,48 dollari (0,41 euro), secondo informazioni pubblicate da MarketWatch.
Il fatturato trimestrale dell’azienda, che possiede i marchi Vans, The North Face e Timberland, è sceso del 18%, a 2,6 miliardi di dollari (2,21 miliardi di euro), contro i 3,2 miliardi di dollari (2,72 miliardi di euro) dello stesso periodo dello scorso anno. Questa diminuzione è principalmente dovuta alla chiusura di negozi e alla contrazione della domanda causata dalla pandemia di coronavirus, nonché dalle misure restrittive imposte in tutto il mondo per frenarne la diffusione.
In questo trimestre, è stato il segmento “outdoor” del gruppo ad aver sofferto di più, con una contrazione delle vendite del 24%. Il segmento “activewear” accusa invece una diminuzione del 15%. L'abbigliamento da lavoro, invece, ha visto aumentare il proprio fatturato del 14%.
Nel trimestre, le vendite di VF negli Stati Uniti sono calate del 21%. All’estero la contrazione è del 15%, con un -16% in Europa e un -38% sui mercati americni, USA esclusi. Nell’Asia-Pacifico la tendenza è al rialzo, con un +2%, grazie al balzo del 21% della Cina continentale.
Per canale, i ricavi delle vendite dirette perdono il 17% nel trimestre, mentre le vendite dirette online mostrano una notevole progressione del 44%.
Nel primo semestre fiscale, VF rende noto un fatturato di 3,7 miliardi di dollari (3,15 miliardi di euro), in discesa rispetto ai 5,2 miliardi di dollari (4,42 miliardi di euro) dello stesso periodo dello scorso anno. La perdita netta del periodo raggiunge i 28,9 milioni di dollari (24,59 milioni di euro), contro il profitto di 698,2 milioni di dollari (594,08 milioni di euro) ottenuto un anno prima.
“Per il momento, i nostri risultati superano le previsioni che avevamo elaborato internamente, principalmente grazie al digitale e alla Cina, due delle nostre principali aree di crescita”, commenta Steve Rendle in un comunicato stampa. Il CEO di VF prosegue: “Stiamo iniziando a vedere segni di stabilizzazione e rafforzamento in tutti gli aspetti della nostra attività, il che ci dà conforto nell'aumentare i dividendi e nel pubblicare delle previsioni finanziarie per l'intero anno”.
VF spera di realizzare vendite annue di almeno 9 miliardi di dollari (7,66 miliardi di euro), il che rappresenterebbe un calo di circa il 14% su base adjusted rispetto all’anno scorso. Il ricavo annuale per azione adjusted dovrebbe situarsi ad un minimo di 1,20 dollari (1,02 euro).
Il gruppo ha anche recentemente rinnovato la propria leadership: Steve Murray è stato nominato presidente di The North Face, mentre Winnie Ma ha preso le redini dell’attività di VF nella Grande Cina.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.