Versace: l’arrivo di Kim Jones si precisa
Dopo mesi di voci e indiscrezioni, Versace potrebbe svelare presto il nome del suo nuovo direttore artistico. Dopo la partenza di Riccardo Tisci verso Givenchy in febbraio, le speculazioni più folli hanno infiammato i social network, scommettendo alternativamente sull'arrivo nella firma italiana di Olivier Rousteing, di Virgil Abloh, e infine di Kim Jones. In ultima analisi è quest'ultimo che sembra il più accreditato, secondo le nostre informazioni, per diventare il nuovo Direttore Artistico di Versace.
Il designer, rinomato per il suo streetwear couture, dirige dal 2011 la moda maschile di Louis Vuitton, di cui ha ringiovanito con successo il guardaroba alleggerendolo con abilità del suo aspetto formale, e riuscendo nel contempo a dargli un’identità fashion. Fino a questo momento non si è mai occupato di prêt-à-porter femminile, ma il suo percorso è stato perfetto da quando è uscito dalla scuola di moda all’inizio degli anni 2000.
Contattata da FashionNetwork.com, Versace non ha confermato la notizia, che definito solo una “voce”. Rimae il fatto che Donatella Versace, ai comandi dello stile da 20 anni dopo la morte di suo fratello Gianni, fondatore del marchio italiano del lusso, sarebbe pronta ad accogliere e mettere all’opera un nuovo Direttore Artistico, indica una fonte interna.
Dalla parte dello studio stilistico della moda maschile di Louis Vuitton, in compenso, una certa agitazione è palpabile. Secondo una fonte vicina a Kim Jones, lo stilista avrebbe intenzione di trasferirsi a Milano, ma deve prima rompere il suo contratto, rinnovato lo scorso anno, con Louis Vuitton.
“Non ci sono commenti da fare. Sono solo speculazioni. Kim Jones è sotto contratto”, ci ha indicato un portavoce di Louis Vuitton, ricordando che anche il direttore artistico della Donna, Nicolas Ghesquière, si trova al centro di mille voci, “ed è ancora là!”.
Il designer, cosmopolita e appsassionato d’arte, è nato a Londra nel 1979. Iscritto al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, vi consegue un master in moda maschile. La sua collezione di fine studi, di cui John Galliano compra una parte, è acclamata dalla stampa e dall’ambiente. E Kim Jones si vede ammesso alla Fashion Week di Londra nel 2003, dove presenta il suo marchio di menswear dallo stile molto street e sport.
Pur continuando a gestire la sua etichetta, che sospenderà alcuni anni più tardi, l’iperattivo stilista moltiplica le collaborazioni (fra gli altri con Umbro, Hugo Boss, Topman, Iceberg). Molte volte vincitore ai ‘British Fashion Awards’, Jones, che ha lavorato anche con Alexander McQueen, è chiamato nel 2008 da Dunhill, di cui diventa il direttore artistico, fino ad essere cooptato nel 2011 da Louis Vuitton.
Abituato a viaggiare dalla più tenera età, seguendo la sua famiglia in Ecuador, in Africa (Etiopia, Kenya, Tanzania e Botswana) e nei Caraibi, lo stilista, nomade e curioso di ogni cosa, s’ispira da sempre ai suoi innumerevoli viaggi e visioni di posti lontani per costruire le proprie collezioni.
Versace è di proprietà della famiglia fondatrice per l’80%, e per il 20% del fondo americano Blackstone. La griffe, guidata dallo scorso anno da Jonathan Akeroyd, ha chiuso l’annata 2016 con una perdita netta di 7,4 milioni di euro e una crescita di fatturato del 3,7%, a 668,7 milioni di euro.
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