Ansa
15 dic 2013
Versace e Prada sponsor restauri Galleria Vittorio Emanuele. Accordi per nuovi inquilini.
Ansa
15 dic 2013
La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano si fa bella in vista di Expo 2015. Un intervento di 'make up' possibile grazie al mondo della moda. E diverse novità nei marchi che si affacciano sul 'Salotto' della città. Il tutto con un saldo positivo per le casse di Palazzo Marino. Sono i risultati dell'accordo tra Comune, Versace, Prada e Feltrinelli.
Il 'campo da gioco' è quello - spesso contestato - della cessione dei rami d'azienda e dei subentri. Pratica che permette a nuovi marchi di fare ingresso in Galleria, al posto di altre società, a fronte di una trattativa tra privati. Su cui però il Comune, con una delibera dell'anno scorso, ha fissato dei paletti: consenso dell'amministrazione all'operazione e raddoppio dei canoni d'affitto per i nuovi 'inquilini'. E' questo il caso sia di Versace, che subentra all'argenteria Bernasconi, sia di Prada, che si allarga a 'scapito' di una parte degli spazi di Feltrinelli-RicordiMediaStores.
L'ok arrivato il 13 dicembre dalla Giunta, però, oltre all'aumento dell'affitto, porta a casa anche l'impegno delle due maison (e di Feltrinelli) a sobbarcarsi i costi di pulitura e restauro di tutte le facciate interne del complesso architettonico. Da terminare entro il marzo 2015.
"Versace ha un legame indissolubile con il bello, l'arte, la cultura. Per questo - ha dichiarato l'ad della maison della Medusa Gian Giacomo Ferraris - abbiamo colto al volo l'opportunità di lavorare sotto l'egida del Comune e della Soprintendenza di Milano, e in collaborazione con un'altra azienda di eccellenza del made in Italy. Siamo fieri di contribuire in modo determinante all'obiettivo di restituire a Milano lo splendore di un monumento storico e architettonico come quello di Galleria Vittorio Emanuele II".
In sostanza, Prada acquisisce fino al 2018 due delle tre vetrine della vicina libreria (con relativo piano ammezzato, per un totale di 314 mq). A Feltrinelli dovrebbero andare 6,5 milioni di euro (da investire per riqualificare il suo punto vendita che porterà d'ora in avanti il nome Feltrinelli). Inoltre, la maison pagherà di locazione al Comune 2.958 euro al metro quadrato (929 mila euro l'anno), contro i 1.363 di Feltrinelli, che godeva dello sconto in quanto libreria. Inoltre, sposterà in Galleria l'ingresso per il suo futuro Museo della Fondazione.
Stesso meccanismo per Versace. A Bernasconi andrebbero 15 milioni, a Palazzo Marino un affitto annuale fino al 2020 che passa da 329 mila a 732 mila euro. In totale, 5 milioni di euro in più dai due contratti d'affitto (considerando la loro durata pluriennale). Ma nell'accordo finiscono anche i lavori di recupero delle facciate. Per un importo stimato in almeno 3 milioni di euro. Lavori che - dopo gli studi preliminari e il parere della Soprintendenza - partiranno con cantieri (coordinati dagli uffici del Comune) 24 ore su 24 che si svolgeranno in modo da non intralciare passanti-turisti-commercianti: di giorno, ponteggi aerei permetteranno di lavorare sulla parte alta della struttura, di notte, si interverrà sui piani bassi.
L'accordo permette inoltre di 'liberare' 1,5 milioni di euro già stanziati dal Comune per eseguire parte di quel lavoro che ora spetterà ai privati e che perciò verranno girati per ripulire e restaurare nel 2014 tutti i fregi della Galleria.
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