"E' nei momenti di crisi come quello in cui stiamo vivendo che bisogna iniziare nuovi progetti e sostenere la creatività", afferma il titolare di Gibò, Franco Pené, che si appresta a rilanciare la linea di prêt-à-porter donna di Véronique Branquinho. La stilista belga aveva creato la sua casa di moda nel 1998. Da sola alla testa della sua azienda, colpita dalla crisi finanziaria, aveva dovuto chiudere le proprie collezioni di prêt-à-porter (uomo e donna) nel 2009.

Véronique Branquinho

Ma oggi, la linea rinasce dalla sue ceneri grazie a Gibò, azienda punto di riferimento in Italia per la produzione e la distribuzione di collezioni di altissima gamma (Michael Kors, Rochas, Galliano, Cavalli, Paul Smith, ecc.) e per il lancio di numerosi stilisti. Forte di un fatturato di 150 milioni di euro, la società, passata nell'orbita del gruppo giapponese Onward, che possiede il marchio Jil Sander, dà il via a questa nuova avventura con la collezione primavera-estate 2013, che sarà svelata durante la settimana della moda donna di Parigi in ottobre.

"Abbiamo sempre lavorato con Véronique Branquinho tramite il nostro produttore di calzature Iris. Quando la crisi dei mercati finanziari l'ha costretta ad interrompere la parte di proposte prêt-à-porter del suo brand nel 2009, abbiamo continuato a produrre la sua linea di calzature. Oggi, potendo disporre di risorse, ci è sembrato giusto aiutarla ad ampliare la sua offerta. Svilupperemo la collezione di prêt-à-porter per donna e le calzature", spiega Franco Pené. La collezione sarà reintrodotta in top boutique di livello mondiale. In un secondo tempo, Gibò prevede inoltre di realizzare delle pre-collezioni e di lanciare in futuro una linea di borse.

La stilista e l'imprenditore hanno perfezionato un accordo di partnership, i cui contorni non sono stati ancora definiti completamente (Gibò potrebbe anche acquistare una quota del brand), ma che appare in tutti i casi come "un accordo a lungo termine". "L’obiettivo è di trovare una soluzione che possa soddisfare le due parti", conclude Franco Pené.

Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)