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Adnkronos
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Pubblicato il
24 feb 2011
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Venezia, polizia sequestra stabilimento tessile e arresta titolare
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24 feb 2011
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Uno stabilimento tessile di Gardigiano di Scorzè, che produce capi di vestiario per importanti griffe internazionali, è stato sequestrato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Venezia nel corso di un controllo eseguito la notte del 23 febbraio durante il quale i poliziotti hanno trovato al lavoro alcuni cittadini cinesi. Arrestato il titolare del laboratorio, che era sul posto. Il sequestro è scattato per sfruttamento della manodopera clandestina cinese, mentre il titolare del laboratorio, un cinese di 31 anni, è stato arrestato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina e per lo sfruttamento di manodopera clandestina.
Ecco i fatti. La notte scorsa, intorno all'una, a Gardigiano di Scorzè, una cinquantina di agenti appartenenti alla Squadra Mobile della Questura di Venezia, Ufficio Immigrazione, Polizia Scientifica, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine del Veneto, Ispettori dell'Ufficio Provinciali del Lavoro ed interpreti del Comune di Venezia, hanno effettuato il controllo all'interno del capannone.
All'interno del laboratorio, gli agenti hanno scoperto che era in corso il pieno svolgimento delle attività lavorative, sorprendendo 9 cinesi seduti alle postazioni di lavoro, mentre altri 5 sono scappati per rifugiarsi al piano superiore dell'opificio. Dai controlli è emerso che 5 cinesi sono irregolari sul territorio nazionale, mentre anche i non clandestini non erano regolarmente assunti dal datore di lavoro. Assenti le condizioni minime di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro ed anche nella zona del dormitorio, al piano superiore.
Dal controllo è emerso poi che presso il laboratorio tessile erano stati già realizzati capi di camiceria di note griffe destinate alla commercializzazione nel circuito legale.La Direzione Provinciale del Lavoro ha provveduto ad emettere il provvedimento di sospensione dell'attività produttiva. La posizione dei cinesi irregolari sul territorio nazionale rintracciati presso l'opificio è al vaglio del locale Ufficio Immigrazione.
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