Velasca apre a Palermo

Di

Elena Passeri

Pubblicato il
27 ott 2020

Dopo aver conquistato il nord e il centro Italia con 8 negozi tra Milano, Torino, Firenze, Bologna e Roma e aver iniziato a espandersi nelle maggiori città europee con 2 negozi a Londra e Parigi, il brand marchigiano Velasca ha deciso di regalarsi un indirizzo nel sud Italia, a Palermo, in Via Daita 26, nei pressi del Teatro Politeama.

Tra pochi giorni si alzerà quindi il sipario della nuova Bottega “Teatro Velasca”, 50 metri quadri concepiti come una sorta di piccolo teatro con il palco ove andranno in scena le scarpe artigianali, e la parte centrale, il foyer, dove intrattenersi con i clienti anche solo per un caffè, tra pezzi originali della tradizione, come le maschere in cartapesta degli anni ‘50 e un vecchio burattino degli anni ’40.

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“Il mercato del sud-Italia è molto promettente e genera ottimi numeri. Per questo abbiamo deciso di dare il via ad un piano di crescita che ci porterà ad aprire delle botteghe per regalare agli amanti dell’artigianalità e dello stile un’esperienza fisica alla scoperta delle nostre calzature, rigorosamente Made in Italy. I dati e-commerce degli ultimi mesi, infatti, ci hanno dimostrato che i palermitani, con oltre 1.000 calzature acquistate, ripongono una significativa attenzione sul nostro brand", spiegano i fondatori Enrico Casati e Jacopo Sebastio. "Crediamo molto in questa città e nei suoi abitanti, da sempre legati alla bellezza e ai prodotti artigianali. Il nostro obiettivo è quello di diventare, tramite il nostro brand e i nostri prodotti, ambasciatori delle bellezze di Palermo per valorizzarle dentro e fuori i confini nazionali.

L’azienda, fondata nel 2013, oggi impiega oltre 50 risorse e conta su un fatturato di circa 10 milioni di euro e su un CAGR dell’80% anno su anno dal 2016 al 2019. Risultati realizzati per il 30% all'estero, con Francia, Gran Bretagna e Nord Europa tra i mercati più importanti. Le vendite sono quasi bilanciate tra i due canali: il 55% proviene dall’online (l’azienda è nativa digitale, avendo debuttato sul mercato proprio con il canale e-commerce) e il 45% dall’offline attraverso le botteghe monomarca.