10 nov 2016
Varisco: internazionalizzazione, retail e nuovi consumatori le prossime sfide di Twin-Set
10 nov 2016
Intervenuto al 21° Fashion & Luxury Summit organizzato il 10 novembre a Milano da Pambianco e Deutsche Bank, dal titolo “Innovazione e Velocità – Le rivoluzioni in atto nell’industria della moda e del lusso”, Alessandro Varisco, CEO del brand Twin-Set Simona Barbieri ha comunicato le nuove sfide che attendono sul campo il marchio che dirige.
“Oggi le aziende sono vere e proprie piattaforme che devono essere completamente digitalizzate”, ha esordito Varisco. “Il digitale non deve più essere solo un dipartimento dell’azienda”. Twin-Set, marchio definito dal CEO "non di lusso, ma un’alternativa al lusso, anche se questo mondo ci ispira”, punterà anche a curare lo storytelling, ormai fondamentale. “Abbiamo un prodotto lifestyle che parla diverse lingue e cerca di comunicare con il consumatore. Twin-Set vuole diventare un’azienda di entertainment, in grado di creare emozioni”, ha detto Varisco.
Twin-Set Simona Barbieri 4 anni fa è stato acquisito dal fondo Carlyle, che ha avviato un percorso di internazionalizzazione del brand (oggi il 65% del fatturato è ottenuto in Italia e il 35% all’estero) e di sua trasformazione da azienda con una base wholesale a una realtà molto più orientata sul retail. “Questo processo è molto complicato”, ha puntualizzato Varisco, “la gestione delle vendite al dettaglio negli ultimi anni è diventata sempre più una scienza matematica. Tale scienza deve però essere compensata dallo storytelling e dalla capacità di emozionare”. Il massimo dirigente di Twin-Set ha rivelato che l’obiettivo del management è di arrivare a un giro d’affari 50% Italia e 50% estero nei prossimi anni, aumentando l’ebitda.
“La competizione è molto forte, bisogna guardare cosa fanno i competitor e cercare di essere diversi e possibilmente migliori”, ha affermato Varisco. “Infatti, Twin-Set sta cercando di mediare la sua forte italianità con la capacità di realizzare un prodotto finito che incontri il gusto del consumatore a livello mondiale, sempre rispettando il DNA dell’azienda”, ha ricordato l’amministratore delegato, il quale ha concluso il proprio intervento ricordando come Carpi, dove il marchio ha la sede, è un’area con molte aziende, che però non comunicano abbastanza tra di loro, anzi sono tante le gelosie e i “campanilismi” per la propria società, invece di avere quella giusta condivisione di informazioni che farebbe crescere maggiormente il distretto.
“Oggi l’Italia ha un grande patrimonio nella filiera a monte, è fondamentale un cambiamento per innovare, ma esiste purtroppo una resistenza psicologica; confido nelle nuove generazioni”, ha concluso al riguardo il CEO.
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