1 078
Fashion Jobs
GIORGIO ARMANI S.P.A.
Junior HR Business Partner
Tempo Indeterminato · MILAN
HERMES ITALIE S.P.A.
Stock Operations Manager - Boutique Milano
Tempo Indeterminato · MILANO
PFCMNA SPA
Direttore Logistica
Tempo Indeterminato · NOLA
LPP ITALY SRL
Opening Coordinator Sinsay
Tempo Indeterminato · MILANO
YVES SAINT LAURENT MANIFATTURE S.R.L
Saint Laurent Addetto/a Ufficio Acquisti Accessori Metallici
Tempo Indeterminato · SCANDICCI
BALENCIAGA LOGISTICA S.R.L.
Balenciaga - lg Internal Cutting Coordinator
Tempo Indeterminato · SCANDICCI
FOURCORNERS
R&D Innovation Director
Tempo Indeterminato · SAN MARTINO DI LUPARI
BALENCIAGA LOGISTICA S.R.L.
Balenciaga - Supply Chain Specialist
Tempo Indeterminato · CERRETO GUIDI
MICHAEL PAGE ITALIA
Retail Director Outlet Emea - Fashion - Milano
Tempo Indeterminato · MILAN
SHOWROOM 999
Area Manager Italia/Estero
Tempo Indeterminato · MILANO
FOURCORNERS
Customer Service Specialist
Tempo Indeterminato · DUBAI
MICHAEL KORS
Sales Supervisor, Bergamo (Orio al Serio) - Part Time 32h
Tempo Indeterminato ·
ANTONY MORATO
District Manager Retail
Tempo Indeterminato · NOLA
MICHAEL PAGE ITALIA
Area Manager Franchising Estero - Abbigliamento Lusso - Milano
Tempo Indeterminato · MILAN
RANDSTAD ITALIA
Responsabile Vendite (Tessuti Per Arredamento)
Tempo Indeterminato · MONZA
JIMMY CHOO
IT Factory Senior Manager
Tempo Indeterminato · FLORENCE
GUCCIO GUCCI S.P.A.
Gucci_mrtw Design Collection Development Manager
Tempo Indeterminato · MILAN
CONFIDENTIEL
Customer Service Specialist
Tempo Indeterminato · MILAN
LPP ITALY SRL
Project Manager
Tempo Indeterminato · MILANO
ANTONIA SRL
Buying Assistant_customer Care
Tempo Indeterminato · MILANO
FLAVIO CASTELLANI
Showroom
Tempo Indeterminato · MILANO
SKECHERS
Customer Service Representative
Tempo Indeterminato · VIMERCATE
Pubblicato il
6 apr 2012
Tempo di lettura
4 minuti
Scarica
Scaricare l'articolo
Stampa
Dimensione del testo

Van Cleef & Arpels: "Tutto da noi racconta una storia"

Pubblicato il
6 apr 2012

Con la partenza del suo PDG, Stanislas de Quercize, che approderà da Cartier alla fine dell'anno in qualità di direttore generale, la maison Van Cleef & Arpels si appresta a voltare pagina. Come si sta preparando alle nuove sfide che l'attendono? Jean Bienaymé, direttore internazionale del marketing e della comunicazione, precisa da subito: "Non ci saranno dei cambiamenti radicali nella politica della società, perché sarà Nicolas Bos, l'attuale direttore creativo e boss di Van Cleef Nordamerica, che prenderà il posto di Stanislas de Quercize. Ciò significa che il nostro cammino continuerà nella stessa direzione di prima".


Jean Bienaymé, direttore internazionale del marketing e della comunicazione di Van Cleef & Arpels

FashionMag: Il 2012 si annuncia come un anno importante per Van Cleef. Ci può ricordare i grandi appuntamenti che rendono quest'anno così speciale?
Jean Bienaymé: Prima di tutto ci sarà una grande mostra al MoCa (Museo d'Arte Contemporanea) di Shanghai, che si apre il 19 maggio. Vi presenteremo 380 capi raggruppati per tematica. Siamo apprezzati in Cina da un pubblico di veri intenditori, ma la nostra notorietà cresce in modo rapido, siamo presenti non solamente a Pechino e Shanghai, ma in altre città cinesi principali meno conosciute in Occidente. Poi, il 19 settembre, per 5 mesi, saremo i protagonisti di una grande mostra nella navata centrale del Museo delle Arti Decorative di Parigi, che stavolta proporrà ai visitatori un percorso organizzato cronologicamente. Un tuffo nella storia della maison attraverso 400 pezzi. In entrambi i casi, la scenografia è stata immaginata dal designer Patrick Juin, il cui universo di donne e rotondità corrisponde bene alla nostra azienda. La precedente esposizione di questa portata a Parigi era stata organizzata al Museo Galliera 20 anni fa, nel 1992.

FM: Quale influenza hanno questi appuntamenti culturali sulla vostra attività commerciale?
JB: Prima di tutto c'è una ricaduta in termini d'immagine. Rappresentiamo un punto di riferimento e queste operazioni ci permettono di riaffermarlo. Inoltre, non nego che percepiamo degli effetti molto positivi anche sulle vendite, ma non sono operazioni organizzate a fini commerciali, si tratta di far conoscere un patrimonio e un know-how unici. Tutto da noi racconta una storia, che siano le collezioni o le pietre. Il nostro atelier a fianco di Place Vendôme non è un conservatorio di mestieri, ma il nostro cuore che batte, un vero laboratorio di ricerca. Vi si continuano ad inventare delle tecniche innovative. 40 artigiani gioiellieri, che noi chiamiamo 'le mani d'oro', continuano da qui a far vivere la grande gioielleria.

FM: Questa dimensione culturale alimenta anche la vostra nuova scuola, che è appena stata inaugurata. Quale accoglienza ha avuto questa istituzione presso il pubblico?
JB: Molto incoraggiante. Abbiamo organizzato una prima sessione di corsi che è stata frequentata da 135 studenti di 30 nazionalità diverse! La notizia si è diffusa molto in fretta. C'è perfino stata una coreana venuta in viaggio di nozze a Parigi e che ha chiesto una delle nostre formazioni come regalo di nozze a suo marito. In breve, un bel successo. Dopo quest'anno a Parigi, esporteremo l'istituzione in altri Paesi. Il principio è di farne una scuola nomade, di andare ad incontrare gli appassionati di gioielleria e gemmologia di tutto il mondo. Andremo in Cina, negli Stati Uniti, in Italia, in Giappone. Le persone cercano sensazioni e ricercano il bello.

FM: Non siete mai stati tentati di investire in terreni diversi dalla gioielleria (a parte i profumi, su licenza con Interparfums)?
JB: Se la vostra ragione d'essere è la gioielleria e di esserne il punto di riferimento, non avete tentazioni. Non ci possono essere dei compromessi e realizzare delle cose che non ci rappresentano. Non siamo tentati dall'andare su settori che non sono i nostri.

FM: Come giudica i tentativi di alcuni marchi, come Mauboussin, di cambiare la tipologia del consumatore di gioielli e di aprirsi al mercato del grande pubblico?
JB: Quello della gioielleria è un mercato vivo, che si evolve, la clientela è più variegata, anche a causa delle nuove classi sociali emergenti in nuovi Paesi. Ciò detto, noi siamo gioiellieri dal 1906 e siamo fedeli a quello che i nostri clienti apprezzano. Vogliamo costruire una relazione a lungo termine con loro, è la ragione per la quale da noi le storie sono così importanti, perché creano un legame, perché si trasmettono".

FM: Quali sono i mercati più importanti per Van Cleef?
JB: Il nostro fatturato si ripartisce in modo molto equilibrato fra Europa, Asia e Stati Uniti.

FM: Progetti per aperture di boutique?
JB: I nostri prossimi progetti guardano alla Cina e al Medio Oriente. Ma più ancora che moltiplicare i punti vendita, abbiamo a cuore l'accoglienza ai nostri clienti, dalla quale scaturisce la nostra politica di miglioramento costante delle boutique esistenti. Recentemente abbiamo aperto il nostro flagship a Hong Kong, nel Prince Building, e ristrutturato il negozio di Tokyo. La boutique di New York sarà rivista entro un anno. In Francia apriremo questo mese alle Galeries Lafayette e ci apprestiamo, entro pochi mesi, ad apportare delle innovazioni anche al nostro flagship parigino.

Silvia Manzoni (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.