Valentino: moda da Maverick e un problema di sicurezza nel dopo-show
Una valida dichiarazione purista d’alta moda è stata proposta dalla maison Valentino domenica, con lo stilista Pierpaolo Piccioli che ha fatto riferimento agli artisti bohémien e anche alla Marrakech di Saint Laurent, in uno show tenutosi dietro Les Invalides.
Una visione raffinata della moda e dal gusto impeccabile, la cui idea è stata quella di concentrarsi sulla bellezza della libertà in un mondo di vesti floreali di broccato, abiti paisley gotici e vestiti plissettati.
A volte, sembrava più di assistere a un défilé di alta moda. E infatti Piccioli ha rivelato nel dopo-show che uno dei suoi obiettivi era proprio quello di distillare il sogno della couture in questa collezione di prêt-à-porter per la primavera-estate 2019.
Il suo punto di partenza è stato di prendere in considerazione la Maverick Art Colony, una delle prime comuni artistiche utopiche di sempre, fondata a nord di New York nel 1905, il cui leader Hervey White viene spesso considerato “il primo hippie”. La Maverick ha organizzato i primi carnevali bohémien quasi mezzo secolo prima del leggendario Festival di Woodstock dell’agosto 1969 che coinvolse più di 400.000 persone.
Da qui l'idea della comunità e di questa sfilata in cui viene omaggiata la gente che viveva come realmente voleva, e non repressa dalle convenzioni del momento. Anche se le camicie contadine svolazzanti, gli abiti da sera da indossare ai picnic, le bandane, i berretti e le altre bardature piumate della colonia Maverick si sono tradotte in qualcosa di molto più grandioso da Valentino.
I 14 look di apertura di Piccioli, specialmente il primo, indossato dalla veterana Kristen McMenamy, spiegavano già tutto; abiti giganti composti da strati di taffetà e seta avvolgevano un cast che indossava lurex verde come ombretto, labbra rosse scintillanti e fantastici cappelli da contadino – di un metro di diametro – dai petali fatti di paglia e tessuto. Woodstockiani al massimo.
Quando Piccioli ha tentato di mescolarvi qualche elemento di sportswear elegante (in particolare un paio di felpe con la gigantesca stampa del logo "V") l’outfit risultante sembrava un po’ forzato. Comunque, c'era molto da fotografare, in particolare una serie di sinuosi vestiti da sera in rosso Valentino, un gesto gentile rivolto al fondatore della casa di moda, Valentino Garavani, per il quale il rosso era il colore feticcio.
Né tantomeno si potevano criticare le calzature: alcuni marchi italiani vendono migliaia di mocassini con finiture in pelliccia; Valentino ora li presenta con piume di gallo, che saranno un grande successo.
Si potrebbe sostenere che non s’è visto nulla di davvero nuovo in questo show, ma veicolava un messaggio nobile e immagini di grande bellezza romantica. Non c'è da stupirsi che Piccioli abbia ricevuto un grande applauso nel finale dagli spettatori della tenda allestita per l’occasione, molti dei quali erano in piedi. Un designer così rilassato e a suo agio da essere stato in grado di pranzare con un gruppo di amici nel giardino dell’Hotel Costes solamente un paio d'ore prima della sfilata.
Tuttavia, in un momento di nervosismo, la sicurezza inizialmente ha impedito al pubblico di uscire dallo show, mentre fuori erano arrivate numerose auto della Polizia, per arrestare, a quanto riferito da alcune tesimonianze, un sospetto attentatore. Quindi gli ospiti sono stati fatti uscire dal lato nord della grande tenda.
Alla fine i festival anticonformisti della Maverick Art Colony furono chiusi per l’intervento di un prete evangelista, che incontrandoli in uno dei suoi viaggi rimase sconvolto dai baccanali e dalla nudità; ma il loro spirito è vissuto ancora questa domenica, anche se nella più rarefatta delle forme, una sfilata di moda del marchio Valentino a Parigi.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.