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Ansa
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Pubblicato il
16 nov 2009
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Valentino ed i bei tempi passati
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16 nov 2009
16 nov 2009
(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Valentino, il grande stilista, ormai è un pensionato (di lusso s'intende), i primi tempi dopo l'addio ha avuto, come rivela Giancarlo Giammetti socio e compagno di una vita, il rigetto di tutto ciò che è moda, dalle sfilate alle riviste.
Vorrebbe "godersi un po' la vita", viaggiare "in quei 4-5 posti dove il mio lavoro non mi ha portato", coltivare la sua grande passione per il disegno e trovando nei costumi per l'opera o il balletto "un modo bello per rimanere in questo mondo", ma la crisi ha colpito anche lui.
"Stavamo firmando per realizzare i costumi di una Traviata al Bolshoi per il febbraio 2010, ci abbiamo lavorato tanto ma purtroppo con questa grande recessione lo hanno cancellato e posposto, ci terrei tanto come creatore di moda a portare a termine questo lavoro con il team che avevamo messo su, con Dante Ferretti e la regista Liliana Cavani", racconta Valentino Garavani.
Oggi a Roma con Giammetti presenzierà alla premiere al cinema Embassy del film documentario Valentino The last emperor di Matt Tyrnauer, che dopo i successi ai festival di Venezia e Toronto nel 2008 e dopo una brillante uscita nelle sale americane arriva finalmente anche in Italia, in 10 sale 'giuste', distribuito da Medusa da venerdì.
Rimpianti per il suo ambiente? "Rimpiango la quotidianità, le giornate in sartoria ma questo mondo è stato investito pesantemente dalla crisi, quegli abiti costosi oggi non si fanno più, non potrei più esprimermi liberamente come ho fatto. Insomma, il rimpianto c'é ma sono anche contento di essere fuori, con questa crisi. A guardare indietro oggi penso di aver lasciato al momento giusto" risponde.
Intanto sta preparando i costumi per l'Opera di Vienna per il ballo di fine anno che avrà protagonista l'etoile Eleonora Abbagnato, mentre il museo Valentino a Roma è "un progetto che esisteva con l'amministrazione Veltroni ma che il sindaco Alemanno ha pensato di allargare ad altri stilisti e dunque - dice Giammetti - noi ci sentiamo fuori".
Valentino confessa che "in tanti ancora mi chiamano, mi dicono che sono orfani dei miei abiti e questo mi fa piacere, sono felice di sapere di aver rappresentato qualcosa. Continuo a seguire la ditta Valentino, vorrei fosse tutto perfetto, è sempre il mio nome ad andare in giro e gli auguro di continuare il successo".
Il film potrebbe arrivare agli Oscar: "Valentino ha inventato - dice il regista americano - il red carpet dress, l'abito da red carpet, sarebbe fantastico che quest'anno facesse quella passerella da protagonista". Valentino, the last emperor è molto più di un documentario, é una commedia divertente con due protagonisti d'eccezione, Valentino e Giammetti, l'artista e il manager, il furioso e il tranquillo. "Una coppia solida in cui lavoro e vita si intrecciano, si tollerano e si amano come in un matrimonio di lunga durata.
Dopo averli visti insieme ho capito - aggiunge Tyrnauer - di avere in mano la chiave del film". Il regista ha avuto accesso allo studio privato di Valentino e ha filmato 250 ore in due anni dell'attività pubblica e privata dello stilista che stava preparando le ultime sfilate, l'ultimo festeggiamento faraonico all'Ara Pacis di Roma nel 2007. Ne è venuto fuori un affresco sincero, per niente promozionale, in cui tutti gli eccessi, le ruvidezze ma anche l'estro di Valentino sono protagonisti.
"Far vedere a Valentino e Giammetti il film appena montato è stato la cosa più difficile. Loro lo hanno all'inizio detestato. Io per fortuna avevo il final cut - racconta il regista - e ho mantenuto il mio montaggio. Sono stati coraggiosi a mostrarsi così". Infine, in quel ritratto per niente accomodante Valentino si riconosce? "E' la pura verità", risponde lo stilista dispiaciuto che il film arrivi solo ora in Italia.
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