Anche se amano dichiaratamente il bianco e nero, lavorano anche con l'intramontabile colore rosso. Infatti, come già anticipato da FashionMag.com due settimane fa (Newsletter n° 525), Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, direttori artistici della maison Valentino dal 2008, curano per la prossima primavera-estate una collezione un po' a parte nel mondo della moda, chiamata "Garden Party" che, nello spirito del suo nome, lascia spazio a un universo allo stesso tempo fiorito e raffinato.

Valentino, lo spirito di "Garden Party"

"Progetto interno alla collezione a venire, senza essere una capsule" (primavera-estate 2011), come spiega la maison, la collezione "Garden Party" costituisce un po' un debutto per la griffe, che fino ad oggi, ha suddiviso lo stile del suo abbigliamento fra una linea principale, Valentino, e una seconda, Red Valentino, più accessibile in termini di prezzi per attirare una clientela più giovane.

Partecipe della linea principale in termini di prezzo e materiali (mussolina di seta, seta, pizzi e merletti), la "Garden Party" si compone di abiti per il giorno, fra i quali in particolare delle t-shirt stampate, dei giubbotti da aviatore, degli abiti corti dagli stampati poetici, e prosegue con dei vestiti da cocktail o degli abiti da sera. L’insieme è punteggiato di accessori, borse e calzature, che arrivano a costituire un vero total look, perfetto per qualsiasi occasione di uscita.

Valentino, lo spirito di "Garden Party"

Presto in vendita, la si potrà trovare nelle boutique della griffe. Ad oggi, il brand ne conta 80 in proprio nel mondo, di cui tre in Francia (avenue Montaigne a Parigi, a Montecarlo e a Cannes). A metà esercizio (luglio scorso), Valentino, nell'orbita del Valentino Fashion Group che possiede anche i brand Valentino Garavani, Valentino Roma, RED Valentino, 45% di Proenza Schouler, le licenze MCS Marlboro Classics e M Missoni, ha fatto registrare un aumento delle vendite del 12%. Il suo PDG Stefano Sassi punta su "un ritorno ai livelli del 2008".

Di Emilie-Alice Fabrizi (Versione italiana di Gianluca Bolelli)