Valentino: bellissima sfilata che ha spaziato da Birkenstock ad Undercover
Due collaborazioni – una con un gigante della moda, l’altra con una label d’avanguardia – hanno assicurato il successo dell’ultima collezione di Valentino, presentata mercoledì sera a Parigi.

Il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, ha collaborato con il marchio tedesco Birkenstock e con lo stilista di moda concettuale più acclamato, Jun Takahashi, dell’etichetta indipendente Undercover, per realizzare una collezione eccezionale di ready-to-wear maschile.
Circa 500 ospiti si sono riuniti nella Galerie Courbe, uno spazio ancora piuttosto fatiscente all'interno del Grand Palais. L'impazienza era palpabile.
Con Jun Takahashi, Pierpaolo Piccioli ha creato degli assemblaggi d’immagini, miscelando astronavi, dischi volanti, rocker degli anni '90 e Ludwig van Beethoven. Quest’ultimo ha fatto capolino su alcuni pullover in mohair beige, su dei cappotti ad intarsio, o dei trench in jacquard – e persino nella colonna sonora del défilé. Nel suo mix, il DJ Michel Gaubert ha sovrapposto la Sinfonia n° 9 di Beethoven con la versione di “Space Oddity” di David Bowie eseguita dal Langley Schools Music Project.
Tutti i modelli hanno attraversato la passerella indossando delle sneakers high-tech ed ergonomiche o delle Birkenstock, generalmente realizzate in pelle nera, eleganti e robuste. “Lavorare con Valentino è super, dato che è una delle più storiche case d’alta moda. Naturalmente distribuiremo i pezzi della collaborazione in maniera molto selettiva: nei nostri flagship, nelle loro grandi boutique e su Internet. Come potrei essere più felice? Sono a Parigi con Valentino”, ha affermato Oliver Reichert, CEO di Birkenstock.
Birkenstock ha venduto circa 30 milioni di paia di calzature l’anno scorso, a un prezzo medio inferiore a 100 euro. I sandali Valentino saranno distribuiti in meno di 20 negozi Birkenstock, e venduti a circa 400 euro. Ecco ciò che si definisce una diffusione mirata.
“Credo che Valentino sia un marchio couture che non ha altra scelta che essere contemporary. Per fare questo, voglio che la maison Valentino rimanga rilevante. È la ragione per la quale ho voluto lavorare con Birkenstock, perché è forse il marchio più universale del mondo. Come un marchio di jeans. La combinazione dell’universalità di Birkenstock con l'individualità ultima dell’alta moda crea una tensione che eleva Valentino”, ha spiegato Pierpaolo Piccioli.

Per il resto, è stata una collezione straordinariamente nera quella disegnata da Pierpaolo Piccioli, lui che ultimamente ha reso famoso Valentino per i suoi stampati floreali. In passerella, cappotti in feltro di lana, outerwear kaki scuro e parka stile Quadrophenia, decorati con immagini tipo Valentino-incontra-Undercover. Spesso con uno speciale simbolo “VU” stampato sulla schiena.
“Le regole dell’abbigliamento maschile non sono cambiate tanto per molti secoli, fino a tempi molto recenti. Oggi queste regole rigide sono state abbandonate. Il mio obiettivo è dunque di fare in modo che l’universo sartoriale e quello dello streetwear coabitino nello stesso guardaroba”, racconta Pierpaolo Piccioli.
Secondo lui, la sua collaborazione con Undercover è nata da una “amicizia personale con Jun”. “Abbiamo lavorato in stretta collaborazione, utilizzando delle selezioni di immagini, dall’era dello Spazio ad Arancia meccanica. Non c’è bisogno di spiegare tutto questo razionalmente. In poche parole, ci siamo sentiti a posto!".
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