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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
9 ott 2019
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VF Corp precisa i suoi piani di sviluppo e preannuncia progetti su Milano

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
9 ott 2019

“Promuoviamo stili di vita sostenibili e impegnati per il miglioramento della vita delle persone e della natura”. Questo messaggio intriso di eco-responsabilità è scritto in grandi lettere blu sul pavimento piastrellato dell'atrio della sede europea del colosso americano dello sportswear VF Corp, che si trova a Stabio, in Svizzera. Insieme a una manciata di giornalisti europei, FashionNetwork.com si è recata sul posto martedì 8 ottobre per saperne di più sulle ambizioni del gruppo che possiede le etichette Vans, Eastpak, The North Face, Timberland e Napapijri, in materia di produzione sostenibile (uno dei pilastri della sua nuova politica), di distribuzione mondiale, ma anche delle sue strategie sul Vecchio Continente.

Martino Scabbia Guerrini, vice presidente esecutivo e presidente del gruppo VF per l’area EMEA - DR


Gli assi di sviluppo di VF, che rappresenta globalmente 11,8 miliardi di dollari di giro d’affari (+12%), sono chiari e ben definiti: marchi forti, più boutique monomarca e un rafforzamento della presenza sui mercati asiatici, dove le prospettive di crescita sembrano allettanti.
 
“Prima di tutto, oggi il nostro portafoglio di marchi è più coerente e performante, dopo la cessione dei brand di denim Lee e Wrangler. In seguito, viene lo sviluppo della nostra presenza in Asia: la zona più piccola per il momento come volumi, ma che offre le percentuali più elevate di crescita. Infine, il BtoC, diventato fondamentale per noi, mentre prima eravamo solo dei wholesalers. Adesso, anche se non ci consideriamo dei retailers, oltre il 50% dei nostri investimenti sono legati al BtoC in senso ampio. Tutto ciò passa soprattutto attraverso la nostra piattaforma digitale che effettua la gestione a monte e a valle di tutti i nostri marchi, ma anche per la creazione di esperienze per i consumatori, la formazione, il reclutamento dei team, ecc.”, afferma Martino Scabbia Guerrini, vice presidente esecutivo e presidente del gruppo VF per l’area EMEA.

Alla fine di settembre, Steve Rendle, CEO di VF Corp, aveva già iniziato a divulgare in un comunicato le principali priorità e la strategia del gruppo al 2024.

Un impegno che pare un mantra all'ingresso della sede di Stabio - C.D


L’8 ottobre, Martino Scabbia Guerrini ha colto l'occasione per indicare gli obiettivi e le specificità di questa regione. Nella zona EMEA, il gruppo dovrebbe poter contare su un tasso di crescita annuale composto (CAGR) compreso tra il 6 e il 7% fra il 2019 e il 2024. Aumento trainato dal trio della regione DACH, ovvero Germania, Austria e Svizzera, con la previsione di un +10-11%.
 
Previsione di crescita annuale dal 2 al 3% in Italia nei prossimi 5 anni
 
La Francia dovrebbe crescere dal 7 all’8%, mentre il Regno Unito e la Spagna dovrebbero guadagnare ciascuno un +5-6%. L’Italia dovrebbe invece crescere meno, tra il +2 e il +3%. Infine, gli altri mercati della zona dovrebbero oscillare tra un +6 e un +7%.
 
Per questo, il gruppo statunitense vuole espandere la propria rete di vendita al dettaglio nelle metropoli europee. Per il momento, i suoi due bersagli principali sono Londra e Milano. La capitale britannica sarà oggetto di due aperture ravvicinate. Questo giovedì, un ampio flagship arriverà su Oxford Street. Si tratterà di uno dei negozi più grandi del marchio. Del resto, Londra è la città che dispone di una House of Vans permanente che miscela moda, skate, musica e street culture. In novembre, toccherà a Timberland inaugurare un flagship su Carnaby Street: sarà il primo store dell’area EMEA col nuovo concept del brand. Dopo questi due eventi nel cuore della capitale inglese, VF comunicherà i progetti che ha per Milano.

Un'ala dell'edificio è interamente dedicata a The North Face - C.D


Al contrario, Parigi non si deve confrontare con un reale disamore, ma piuttosto con una forma di diffidenza. La direzione del gruppo è infatti stata scottata dalle conseguenze determinate dalle sommosse del movimento dei gilet gialli: “Abbiamo dovuto chiudere i negozi, e di fatto anche dei corner nei grandi magazzini, per molti weekend di fila. Senza contropartita. Le vendite sono state purtroppo influenzate. Detto questo, io amo, noi amiamo Parigi. Sappiamo che è una città imprescindibile per immagine, moda e affari. Ma attualmente vi abbiamo già una buona rete di vendita al dettaglio”.
 
In parallelo, Martino Scabbia Guerrini ha indicato che i marchi di proprietà si sono avvicinati ai key account in modo da creare delle "partnership" con essi. Tra quelli fondamentali ha citato JD Sports, Foot Locker e Intersport nello sport, e due grandi magazzini, lo spagnolo El Corte Inglès e l’italiano Coin. “Impariamo molto da queste catene, che vengono regolarmente qui su appuntamento. Sono iper-dinamiche nell’affrontare i cambiamenti del retail e spesso si mettono in discussione per crescere meglio, innovare. Da parte loro, hanno tutto l'interesse a collaborare con i nostri marchi, che piacciono e gli apportano del valore aggiunto”.
 

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