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16 ott 2012
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Uzbekistan: stop a bimbi per raccolta cotone, ora vanno i medici

Di
APCOM
Pubblicato il
16 ott 2012

Continuare a mandare i bambini a raccogliere il cotone era imbarazzante. Quindi il regime dell'Uzbekistan ha deciso di porre un freno. Tuttavia, non ha neanche iniziato a conformarsi alle regole internazionali sul lavoro e continua a sfruttare il lavoro forzoso, mandando a lavorare nelle piantagioni medici e infermieri. Lo racconta oggi il sito internet della Bbc.

Raccolta Cotone


"Ho 50 anni e ho l'asma. Dobbiamo raccogliere tantissimo cotone e non ci pagano niente", ha raccontato Malvina, un'infermiera mandata a lavorare nei campi. Una scelta, questa, che lascia sguarniti gli ospedali. "C'è gente che telefona al nostro chirurgo, che è qui a lavorare nei campi. E gli dice cose come 'Mi hai operato una settimana fa, ora ho la febbre: che devo fare?'"

L'Uzbekistan è uno dei più grandi produttori di cotone al mondo ed è fornitore di alcune delle più importanti marche del casual globale. Il fatto che finora abbia largamente utilizzato il lavoro dei bambini, peraltro non ancora scomparso secondo la Bbc, ha portato alcuni di questi brand - H&M, Marks and Spencer e Tesco - a comprare altrove la materia prima.

Di conseguenza il primo ministro Shavkat Mirziyayev ha emesso un decreto che vieta il lavoro minorile. Tuttavia non ha posto termine alle corvée - organizzate dal governo stesso - che interessano molti cittadini, tra cui insegnanti e impiegati. Da quest'anno medici e infermieri.

Si stanno verificando, racconta la Bbc, casi di pazienti gravi rimandati a casa dagli ospedali perché i medici sono "a fare cotone". La situazione resta, peraltro, sottotraccia, perché c'è un certo controllo sulla stampa. La stessa Bbc, a cui è vietato il permesso di lavorare nel Paese centro-asiatico, ha potuto raccogliere la testimonianza di Malvina (il cui nome non è reale) per via telefonica.

Alla città di Tashkent è stata chiesta una fornitura di 330 tra medici e infermieri e sono stati scelti non tenendo neanche particolare conto delle loro condizioni fisiche. Devono raccogliere ogni giorno 60 kg di cotone ma, non riuscendo a raggiungere l'obiettivo, sono costretti a comprare il cotone di tasca loro dai coltivatori locali. Un vero inferno.

L'Uzbekistan ha una quota del raccolto globale di cotone pari al 4 per cento e il 10 per cento dell'export del cosiddetto "oro bianco", che ammonta al 45 per cento dell'export totale del paese.

Fonte: APCOM