AFP
Gianluca Bolelli
2 dic 2020
Unilever diventa società britannica e sperimenta la settimana corta in Nuova Zelanda
AFP
Gianluca Bolelli
2 dic 2020
Il gigante dell’agroalimentare e dei cosmetici Unilever ha annunciato di diventare società unicamente britannica dopo aver completato la fusione legale delle sue due entità di Londra, nel Regno Unito, e di Rotterdam, nei Paesi Bassi.

Unilever spiega in un comunicato che per la prima volta nei suoi 90 anni di storia il gruppo opererà in Borsa con un'unica capitalizzazione e una sola classe di azioni. La sua sede sociale sarà situata nella capitale britannica e il suo titolo sarà negoziabile sui mercati di Londra, Amsterdam e New York.
Gli azionisti del gruppo avevano dato il via libera a questa riorganizzazione giuridica, che ha creato una società unica e ha posto fine al suo essere azienda bicefala, divisa tra Londra e Rotterdam.
Unilever specifica che non ci sarà alcun impatto sulle sue attività, sui suoi siti produttivi o sul personale, sia nei Paesi Bassi che nel Regno Unito. Oltre alla sede sociale, Londra ospiterà ancora la divisione cosmetici e Rotterdam quella alimentare. “È un giorno importante per Unilever”, sottolinea il presidente del consiglio d’amministrazione Nils Andersen.
“Vorremmo ringraziare i nostri azionisti per il loro sostegno alle nostre proposte di unificazione, che ci danno maggiore flessibilità per gestire il nostro portafoglio, eliminare della complessità e migliorare la governance”, ha aggiunto.
Il gruppo ha voluto unire le sue due entità per essere più reattivo verso le sfide che lo attendono, comprese quelle poste dalla pandemia di Covid-19. La direzione di Unilever riteneva che la doppia struttura potesse rivelarsi un handicap, ad esempio qualora fosse necessario vendere delle entità del gruppo.
Nel 2018, il produttore del sapone Dove aveva tentato di spostare la sede dell'azienda da Londra al porto olandese di Rotterdam, ma aveva dovuto ritirare il proposito a seguito di una rivolta degli azionisti nel Regno Unito, perché questo progetto avrebbe posto fine alla sua quotazione a Londra.
Intanto, la filiale neozelandese della società ha annunciato che sperimenterà la settimana lavorativa di soli quattro giorni, senza diminuzione di stipendio per i dipendenti, riprendendo una proposta in questo senso formulata dal governo di centro-sinistra della Nuova Zelanda per rilanciare l'economia.
Il gruppo specifica che i suoi 81 dipendenti potranno partecipare a questo esperimento, che dovrebbe iniziare a dicembre e durare un anno. A seconda dei risultati in Nuova Zelanda, la settimana di quattro giorni potrebbe essere introdotta altrove nel mondo da Unilever.
“Il nostro obiettivo è misurare le prestazioni rispetto alla produzione, non sul tempo. Crediamo che il vecchio modo di lavorare sia passato e non sia più adatto”, ha dichiarato il direttore generale di Unilever New Zealand, Nick Bangs.
L'azienda spera che i suoi dipendenti guadagnino in produttività, se questa consente loro una maggiore flessibilità. I risultati dell’esperimento saranno analizzati dalla University of Technology di Sydney.
Unilever è nato nel 1930 dalla fusione del produttore olandese di margarina Margarien Unie con il produttore britannico di saponi Lever Brothers. Nel tempo è diventato un colosso dell’agroalimentare, con in portafoglio marchi come il tè Lipton, i gelati Magnum o gli alimenti Knorr.
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