15 giu 2018
Unic: la conceria italiana cresce dell’1,8% nel 2017
15 giu 2018
In occasione della propria Assemblea generale, svoltasi nel nuovo Spazio Lineapelle di Palazzo Gorani a Milano, Unic ha rilasciato i dati relativi all’andamento del settore conciario italiano nel 2017. Il fatturato del comparto si è attestato a 5,1 miliardi di euro, registrando un incremento dell’1,8%, mentre la produzione è aumentata del 6,1% in volume, per un totale di 129 milioni di mq di pelli finite e 11 mila tonnellate di cuoio suola.
A determinare il trend positivo sono stati soprattutto la clientela automotive e i produttori di pelletteria, entrambi in crescita a doppia cifra; il calzaturiero, primo cliente per il conciario con il 40% della produzione totale, ha registrato un lieve aumento.
L’export di pelli conciate si è attestato a 3,8 miliardi di euro (+0,5% in valore); tra i 120 Paesi di destinazione da segnalare il ritorno in positivo dell’area cinese (+3%) dopo un biennio difficile. Le esportazioni arrivano così a pesare per il 75% sulla produzione totale del comparto.
Risultati che portano le aziende conciarie italiane al primo posto nella classifica mondiale dei maggiori produttori, con una quota in valore pari al 20% del totale globale (è del 65% nell’area UE), e dei maggiori esportatori: il 27% delle pelli finite esportate nel mondo proviene dall’Italia.
L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare il rebranding dell’associazione in “Unic – Concerie italiane” e per evidenziare la sempre maggior focalizzazione del comparto sul tema della sostenibilità, come sottolineato dal Presidente di Unic Gianni Russo: “Il settore, composto da 1.213 aziende e 17.746 addetti (il 20% dei quali è donna), investe in sostenibilità oltre il 4% del proprio fatturato annuale, cioè più di 200 milioni di euro. Nel 2002 erano la metà”, ha dichiarato. “La sicurezza chimica e ambientale è un must per le aziende conciarie italiane. Più di metà del fatturato è realizzato da imprese certificate, la ricerca e l’innovazione mirata ci hanno permesso di ridurre notevolmente l’utilizzo di acqua, energia, prodotti chimici. Più di tre quarti dei rifiuti aziendali sono destinati a recupero”.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.