3 dic 2020
Unic – Concerie Italiane: il nuovo Presidente è Fabrizio Nuti
3 dic 2020
L’Assemblea Annuale di UNIC – Concerie Italiane, svoltasi il 3 dicembre in modalità digitale, ha eletto il nuovo Presidente dell’associazione, Fabrizio Nuti, titolare del gruppo conciario toscano Nuti Ivo, che subentra al Cavaliere del Lavoro Giovanni Russo, Presidente della conceria Russo di Casandrino.
“Assumere la Presidenza in un momento così difficile, in cui l’incertezza regna sovrana, rende tutto molto più complicato e limita la definizione di programmi e progetti futuri”, ha dichiarato il nuovo Presidente. “Ritengo che nella prima fase della mia Presidenza ci si dovrà concentrare su poche e chiare priorità a beneficio del settore, le elenco e non sono in ordine di importanza: sostenibilità, promozione della pelle, Lineapelle”. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’Assemblea UNIC è coincisa con la presentazione del Rapporto di Sostenibilità dell’industria conciaria italiana, giunto alla 18esima edizione.
L’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sul settore, in un anno difficile come quello trascorso: “Chiuderemo il 2020 con un calo generalizzato dei ricavi compreso tra il 25% e il 35% e credo che nel primo trimestre 2021 soffriremo ancora di questo effetto pandemico, sperando che tutte le misure messe in atto scongiurino la possibilità di una terza ondata, che complicherebbe ulteriormente lo scenario”, ha commentato il Presidente uscente Gianni Russo.
In base alle elaborazioni del Servizio Economico UNIC – Concerie Italiane, si stima che nei primi otto mesi del 2020, a causa delle conseguenze della pandemia, l’industria italiana della pelle abbia visto arretrare la produzione del -29,2% in valore e del -22,8% in volume, con esportazioni (che incidono per oltre il 70% sul fatturato complessivo) in calo del -30,6%. Se tutti i settori del comparto hanno sofferto, le conseguenze più marcate si sono registrate nelle calzature e nella pelletteria, mentre automotive e arredamento “hanno mostrato alcuni segnali di rinnovata vitalità”.
Oltre alle difficoltà, il 2020 ha visto però anche il raggiungimento di uno storico e importante traguardo per la conceria italiana: l’entrata in vigore, il 24 ottobre scorso, del Decreto Legislativo che tutela i termini “pelle” e “cuoio” dagli abusi lessicali dei cosiddetti materiali alternativi.
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