4 mag 2020
Unibail-Rodamco-Westfield sospende il progetto Westfield Milano, ma cresce ancora nel 1° trimestre
4 mag 2020
A causa del protrarsi dell’epidemia di Coronavirus, slitta nuovamente a data da destinarsi l’apertura del centro commerciale Westfield Milano a Segrate, che il colosso mondiale dei centri commerciali Unibail-Rodamco-Westfield aveva inizialmente previsto per il 2018 e poi spostato nel 2019, e quindi ulteriormente rinviato nel 2022.
Ne dà notizia un comunicato finanziario di Unibail-Rodamco-Westfield datato 29 aprile, nel quale viene indicata la cancellazione del progetto della superficie totale di 155 mila metri quadrati (già tagliati dagli originari 185 mila) dai piani di sviluppo societari, a causa della crisi sviluppatasi dopo lo scoppio della pandemia del virus Covid-19. Dopo che il 31 dicembre scorso URW aveva già “cancellato dalla pipeline progetti per 3,2 miliardi di dollari”, nel comunicato il gruppo indica che “eliminerà progetti per ulteriori 1,6 miliardi di dollari, tra cui Westfield Milano”, che a budget ne verrebbe a costare oltre 1,3.
Lo shopping center, che a pieno regime prevede la presenza di oltre 300 negozi (tra i quali il debutto in Italia di Galeries Lafayette), un’ottantina di ristoranti e un cinema UCI con 16 sale, fa capo a una joint venture tra Unibail-Rodamco-Westfield (che detiene il 75% del progetto) e Stilo Immobiliare Finanziaria (che opera attraverso Arcus Real Estate) di Antonio Percassi per il restante 25%. Comunque, per il momento, la realizzazione del villaggio di lusso non è stata cancellata, ma pare certo che il virus abbia creato molte incertezze su come si tornerà a fare shopping dopo la riapertura. Incertezze che hanno portato URW a mettere in stand by il centro; tanto più che per ora a Segrate era iniziata solo la bonifica dei terreni.
“Se nella nuova normalità dovremo cambiare il nostro modo di andare a fare shopping o di cenare in un ristorante o di vedere un film, a maggior ragione come torneremo a muoverci in quelle cittadelle da tutto esaurito dei fine settimana che sono i centri commerciali?”, si chiede infatti il quotidiano La Repubblica, che ricorda come nel quartiere di Cascina Merlata, “i lavori per un altro Mall (il gruppo che lo sta realizzando è formato da Ceetrus Italy, ImmobiliarEuropea e Sal Service) destinato a veder spuntare negozi, ristoranti, luoghi di intrattenimento nel 2022, sono pronti a ripartire con la Fase 2”. La volontà di proseguire nella realizzazione del progetto Westfield Milano è comunque testimoniata dalla prosecuzione nella realizzazione delle opere infrastrutturali nella zona di Segrate.
"Stiamo vivendo in prima persona gli effetti che la pandemia Covid-19 ha avuto sull'Italia, e in particolare sulla Lombardia, dove è prevista la costruzione del nostro flagship Westfield Milano. Il nostro pensiero va innanzitutto a tutti coloro che sono stati colpiti da questa crisi", fa sapere il centro Westfield in una nota. "In uno scenario economico già difficile per il retail a livello globale, la pandemia causata dal Covid-19 avrà un ulteriore significativo impatto sull'economia mondiale e sul settore retail, e, in particolare sui progetti di sviluppo. L'incertezza che la combinazione di questi fattori ha generato, ha portato alla decisione di sospendere i lavori per la costruzione di Westfield Milano fino a quando non ci saranno le condizioni per il rilancio del progetto stesso", conferma.
"Continueremo a lavorare con le autorità, i retailer e gli stakeholder locali per valorizzare al massimo questo sito strategico", continua Westfield Milano nel proprio comunicato, dove inoltre "conferma l’impegno nell’esecuzione delle opere essenziali alla realizzazione delle infrastrutture stradali, tra cui la Cassanese Bis, non appena la situazione migliorerà. La consegna della Cassanese è un importante investimento di 150 milioni di euro e fungerà da catalizzatore per ulteriori investimenti nella zona Est di Milano".
Intanto il gruppo franco-olandese, quotato a Parigi ed Amsterdam, ha reso nota, per il primo trimestre d’attività, una crescita di fatturato dell’1,8%, a 956 milioni di euro. Gli sviluppi del business e dei ricavi operativi hanno contribuito ad attutire l'impatto delle cancellazioni amministrative che hanno inciso sull'attività “Congressi e mostre” della società alla fine di marzo.
Al 29 febbraio, i negozi locatari del gruppo mostrano una progressione delle vendite del 2,8% rispetto all’anno precedente, +3,3% sul mercato europeo e +1,6% sul fronte americano. “La crescita è particolarmente sostenuta nei paesi nordici, in Germania e in Europa centrale, pari rispettivamente a +12,4%, +6,6% e +5,3%”.
In termini di presenze, i centri commerciali europei hnno registrato un aumento dell'1,9% tra gennaio e febbraio, con una crescita più marcata, del 3%, in Francia “nonostante la prosecuzione dello sciopero dei trasporti pubblici”, osserva la compagnia. Nel Regno Unito, le presenze sono aumentate del 2,9%.
La divisione “Centri commerciali” mostra nei tre mesi redditi locativi lordi per 679,1 milioni di euro, in crescita dello 0,8%. Ricavi che sono saliti in modo particolare negli USA (+6,7%), in Germania (+3,1%) e in Spagna (+2,5%). Invece, il Regno Unito ha visto diminuire gli affitti a causa di fallimenti o delle istituzioni di procedure di salvaguardia, ma anche della riduzione dei ricavi provenienti dai parcheggi, da quando la pandemia è iniziata a marzo, e di un effetto negativo dei cambi valutari, ha indicato la società.
Naturalmente, la graduale chiusura dei negozi in tutte le nazioni ha causato un calo del fatturato a marzo del 59,5% per i centri commerciali francesi (59,5%) e i Mall americani (-55,2%) di URW.
In Francia, dove lo Stato affida ai prefetti il compito di riaprire o meno i centri commerciali di oltre 40.000 metri quadrati, Unibail-Rodamco-Westfield si trova particolarmente esposto a questa misura a causa delle grandi dimensioni delle sue unità. Coincidenza o meno, la società ha comunicato il 30 aprile di aver affidato all’azienda Veritas il controllo della sua rete di centri commerciali al fine di rafforzare i propri dispositivi sanitari.
All'inizio di questa settimana, anche la società immobiliare francese Klépierre ha annunciato i suoi risultati del primo trimestre. Nel periodo, il suo fatturato è sceso del 4,2%, a 316,8 milioni di euro, e i suoi redditi da locazione netti sono diminuiti del 4,7%, a 252,8 milioni di euro, principalmente a causa di cessioni di attività.
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