Under Armour, dopo essersi ristrutturato, cerca nuovo slancio nel 2019
Con un 2018 chiuso in perdita, Under Armour ha visto l’utile operativo scivolare in territorio negativo nel corso dell’esercizio terminato a fine dicembre. Il produttore statunitense di articoli sportivi con sede a Baltimora ha proceduto lo scorso anno all’attuazione di un piano di ristrutturazione la cui entità ha quantificato, comprendendo alcuni altri oneri, in 183 milioni di dollari, il che gli ha fatto concludere il 2018 con una perdita operativa di 25 milioni di dollari. Tuttavia, in termini di vendite, il marchio di prodotti per lo sport ha superato i cinque miliardi di dollari, raggiungendo la cifra di 5,2 miliardi (4,6 miliardi di euro), in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente (+3,8% a cambi costanti), e questo nonostante una progressione più rallentata, pari al 2%, nell’ultimo trimestre dell’anno, a 1,4 miliardi di dollari.
“I nostri risultati del 2018 dimostrano i progressi significativi ottenuti nell’ambito della trasformazione pluriennale che abbiamo implementato per diventare un marchio ancora più forte e un'azienda ancor più performante sul piano operativo”, ha dichiarato Kevin Plank, CEO di Under Armour. “Per quanto concerne il 2019, il nostro programma di innovazione accelerato, il nostro processo di marketing mirato e il nostro potente approccio incentrato sul consumatore ci danno sempre più fiducia nelle nostre capacità a fornire dei risultati agli atleti, clienti e azionisti di Under Armour”.
La crescita annua è trainata principalmente dall’incremento delle vendite di abbigliamento (+5,3%), a 3,46 miliardi di dollari, dall'aumento dei ricavi provenienti dalle licenze (+7%), a quasi 125 milioni, e dall'evoluzione delle vendite di prodotti connessi (+18,1%), a 120 milioni. Le calzature crescono leggermente, a oltre un miliardo di dollari (+2,4%); al contrario, le vendite di attrezzature sportive scendono del 5,2%, a 422 milioni di dollari.
L’America del Nord resta il mercato principale del gruppo, con 3,7 miliardi di dollari, ma la regione cala del 2%. Comunque all’estero le vendite sono aumentate del 23% e ora valgono un quarto dell’attività del marchio. In Europa (area EMEA), la crescita è del 25%, a 588 milioni di dollari, l'Asia-Pacifico sale invece del 28,7%, a 558 milioni, e l’America Latina cresce del 5,2%, a 190 milioni.
Per il 2019, il gruppo punta ad ottenere un aumento delle vendite compreso tra il 3% e il 4%, con una stabilità sul mercato nordamericano. Inoltre, stima di registrare un utile operativo che si collochi fra i 210 e i 230 milioni di dollari.
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