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Pubblicato il
2 apr 2012
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Una sinfonia di colori nelle vetrine delle strade più chic

Pubblicato il
2 apr 2012

Fluttua nell'aria, in questo periodo, come un'atmosfera di vacanza in rue du Faubourg Saint-Honoré. Nessuna vetrina nella quale troneggiano le collezioni primavera-estate da Moschino. La casa di moda italiana ha preferito immaginare un abito lampone in un frullatore dal quale fuoriescono immense banane e arance ultra pop. La vetrina più fotografata del Faubourg Saint-Honoré e che dà, in questa stagione, tono a tutto il quartiere.


La vetrina di Moschino

Giocando sul tema degli anni '50, e sulle grosse auto americane, Prada mette al centro dell'attenzione una selezione di gonne e abiti plissettati, tutti in tonalità dolci, e una miriade di tacchi alti flashy, rosa pastello, gialli e rossi eleganti. Una vivacità nei colori che possiamo trovare di nuovo sui vestiti plissé, in fucsia e verde primavera, di Bottega Veneta. Leonard e Salvatore Ferragamo seguono più o meno lo stesso filone, il primo mettendo al centro combinazioni fluide, con abiti e pantaloni pastello, il secondo optando per uno stampato floreale.


Prada

Una tendenza al colore che si ritrova anche un po' più lontano, in Rue Saint-Honoré, con Escada che riprende a sua volta la tematica del pastello, Miu Miu il liberty rosa, Colette lo stampato grafico dinamico.

Mentre lo store Hermès sembra essere il solo a promuovere il ripetitivo Color Block, con borse rosse, verdi, arancioni o gialle esposte in vetrine monocromatiche, altre case sembrano giocare la carta del décalé. Tra parallele asimmetriche e anelli della ginnastica artistica, Chanel impone nelle tenute sport chic il classico bianco e nero. Lanvin interpreta lo stesso codice di colore mettendo in evidenza abitini neri a maniche lunghe o con spalline. In Rue Royale, anche Gucci ha fiducia nei classici. Pantaloni dritti neri e abiti hollywoodiani plissettati bianchi e neri offrono una diversa interpretazione del glamour.


Joseph

Dal lato di Avenue Montaigne, è in uno spirito molto parigino, sulla terrazza di un ristorante o sul banco di zinco di un bistrot, che Dior presenta abiti molto grafici. Nessun folklore cromatico, ma dei classici – il rosso, il nero e il bianco – come indicatori dell'essere chic. Il pizzo appare come la star delle vetrine.

Louis Vuitton gioca nel mettere in evidenza dei vestiti molto strutturati, con uno spirito in stile revival Maria Antonietta. Stessa ispirazione di materiali da Dolce & Gabbana, dove il pizzo degli abiti viene esibito sullo sfondo di scenografie teatrali. Da Chanel, al 51 di Avenue Montaigne dall'8 marzo scorso, in un negozio di due piani che occupa quasi 600m2, è il mondo sottomarino fantasticato da Karl Lagerfeld che si è voluto riprendere in vestiti di tulle e mussolina leggera, tutti con tonalità fresche e pastello.

Se Jil Sander preferisce offrire alle clienti il bianco e nero giocando sui tessuti stampati, la dose flashy della scorsa estate rinasce inevitabile nelle vetrine di Lowe, fluorescenti, da Versace, che adotta il verde lime pop, da Nina Ricci, coi suoi fluidi vestiti lilla, e anche da Emmanuel Ungaro, il cui tailleur giallo risplende letteralmente.

Alexis Chenu (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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