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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
22 nov 2022
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2 minuti
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Una “Made in Bangladesh Week” per cambiare l'immagine dell'industria tessile locale

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
22 nov 2022

Gli industriali del Bangladesh hanno tenuto una “Made in Bangladesh Week” dal 12 al 18 novembre a Dacca. Visto che il prossimo aprile 2023 segnerà il decimo anniversario della tragedia del Rana Plaza, il governo e i produttori locali hanno spinto per cambiare l'immagine del "Made in Bangladesh" invitando marchi, ONG e politici a una serie di eventi e visite.

La Prima Ministra del Bangladesh ha inaugurato la "Made in Bangladesh Week" a Dacca il 13 novembre 2022 - BGMEA


L'evento è stato aperto dalla Prima Ministra del Bangladesh, Sheikh Hasina. Va detto che, per il secondo fornitore mondiale di abbigliamento dopo la Cina, il settore tessile è un pilastro dell'economia nazionale. Il comparto rappresenta circa il 10% del prodotto interno lordo e impiega 4,4 milioni di persone attraverso più di 4.000 fabbriche.
 
Per il presidente dell'associazione dei produttori locali di abbigliamento BGMEA, Farukh Hassan, l'organizzazione di questa “Settimana del Made in Bangladesh” ha voluto in particolare evidenziare “le potenzialità del Bangladesh con un resoconto realistico delle ragioni per cui brand, buyer e investitori di tutto il mondo scelgono il Bangladesh come loro fonte privilegiata di approvvigionamento e destinazione preferita degli investimenti”.

Nel dettaglio, questa settimana di eventi è consistita nelle fiere Dhaka Apparel Expo e Bangladesh Denim Expo, seguite da un Dhaka Apparel Summit che ha riunito tutti gli attori del settore. Sono state inoltre organizzate una sfilata Fashion Innovation, premi dedicati al design sostenibile e innovativo, mostre rivolte al settore, oltre a visite agli stabilimenti di ultima generazione, e soprattutto una visita al nuovo BGMEA Innovation Center, dedicato agli assi di modernizzazione della filiera.

“Partiamo dalla constatazione che la prosperità a lungo termine del tessile bengalese dipenderà dalla competitività del nostro Paese, e in particolare da questioni di responsabilità”, indicava a fine ottobre a FashionNetwork.com il vicepresidente della BGMEA, Miran Ali. “Il nostro obiettivo è fornire ai marchi una base di approvvigionamento sostenibile che possano essere sicuri non danneggerà la loro reputazione. Abbiamo il maggior numero di fabbriche verdi al mondo, e questo numero è in crescita. Abbiamo 57 aziende classificate "platino" e 105 "oro" (secondo la classificazione della ONG americana US Green Building Council, ndr.)”.

Le esportazioni di abbigliamento del Bangladesh hanno raggiunto i 35,8 miliardi di dollari nel 2021 (33,05 miliardi di euro). Un aumento del 30% rispetto a un esercizio finanziario 2020 fortemente influenzato da lockdown e cancellazioni di ordini. Ma anche una crescita dell'8,2% rispetto al 2019, che segna il tanto atteso ritorno del settore ai livelli pre-crisi.

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