16 feb 2016
Una London Fashion Week più democratica
16 feb 2016
Ormai la London Fashion Week non è più unico appannaggio degli happy few. Durante la settimana della moda londinese del 19-23 febbraio prossimi, le sfilate saranno trasmesse, grazie a una partnership stretta con la società Ocean, in 60 megaschermi disseminati in molte grandi città del Regno Unito, tra le quali Leeds, Birmingham, Bristol, Glasgow, Manchester ed Edimburgo.

Circa 35 milioni di persone potranno dunque scoprire le collezioni per il prossimo autunno-inverno, che come la scorsa stagione sfileranno, nella maggior parte dei casi, al Brewer Street Car Park, nel quartiere di Soho.
Il calendario è ancora una volta corposo: sono in totale 83 gli stilisti che presenteranno le loro collezioni in febbraio, +5 rispetto ai 78 delle due stagioni precedenti. E inoltre, sono sempre di più i marchi che optano per la soluzione delle presentazioni (arrivati in totale a 32). Questa edizione sarà caratterizzata dal ritorno, solamente per una stagione, del marchio Alexander McQueen, dopo oltre 15 anni di assenza dalla capitale britannica. Riapparirà sulle passerelle inglesi anche Mulberry con la primissima collezione del suo nuovo direttore creativo Johnny Coca.
Tra i nomi nuovi presenti, si potrà contare su Toogood, nome scelto dalle due sorelle Faye e Erica, che hanno creato questa label specializzata in capispalla. Molto attesa, la creatrice di accessori e calzature di lusso Charlotte Olympia debutterà sulle passerelle londinesi, come pure la griffe belga A.F. Vandevorst, dopo 10 anni di presenza a Parigi.
Prima presentazione invece per Marta Jakubowski nell'ambito del programma “NewGen”, che in questa sessione sostiene anche Claire Barrow, Ryan Lo, Ashley Williams, Faustine Steinmetz, Danielle Romeril, Molly Goddard, Sadie Williams e Roberta Einer.
Ci saranno anche alcuni nomi di fedelissimi alla manifestazione londinese: Burberry, Paul Smith, J.W. Anderson, Topshop Unique, Vivienne Westwood, Christopher Kane e Pringle of Scotland saranno infatti della partita.
Tuttavia, qualcuno mancherà all'appello: nel quadro di una revisione della strategia di marca, Hunter ora preferisce interessare il suo target di consumatori attraverso la partecipazione a dei festival musicali lungo tutto il corso dell'anno. Anche Matthew Williamson e Marios Schwab hanno deciso di abbandonare la passerella del BFC per lavorare in modo diverso.
Il BFC ha saputo immediatamente cogliere la portata della nuova strategia di riavvicinamento con il pubblico effettuata dai marchi di moda e lusso, riposizionando il London Fashion Weekend.
Precedentemente dedicata ad aiutare gli stilisti a vendere le loro scorte, questo evento, che si svolgerà dal 25 al 28 febbraio alla Saatchi Gallery, presenta ormai delle sfilate di tendenze, degli show di stilisti, e anche una serie di interventi di personalità dell’industria della moda: "Recentemente, abbiamo assistito ad un crescente interesse da parte dei marchi mondiali e britannici di far parte del London Fashion Weekend”, spiegano dal BFC. “Questo evento offre loro la possibilità di arrivare a un target di 16.000 consumatori interessati”.
Le stiliste Emilia Wickstead, Holly Fulton, Mary Katrantzou e Temperley London, iscritte al calendario ufficiale della LFW di questa stagione, hanno deciso di cogliere l'occasione per presentarvi la loro linea primavera-estate 2016. Ogni giorno è messo in evidenza uno stilista, diverso ogni volta, al quale viene fatta ripetere la sfilata da 2 a 4 volte. La scorsa stagione, questa formula era molto piaciuta a Christopher Raeburn, House of Holland, ISSA London e Peter Pilotto, che l'avevano utilizzata.
Stéphanie Salti (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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