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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 ott 2022
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9 minuti
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Un weekend alla settimana della moda di Parigi: Balenciaga, Valentino, Akris, Elie Saab e Givenchy

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
3 ott 2022

Un weekend di moda a Parigi: rifugiati che ritornano a casa da Balenciaga, “Unboxing” da Valentino, celebrazione del centenario da Akris, romanticismo rock da Elie Saab e un fiasco fashion da Givenchy.

Balenciaga: scavando nel fango
 
Rifugiati di ritorno che arrancano in un paesaggio fangoso; enormi buchi nel terreno come all'indomani di un intenso bombardamento. È quanto si è visto da Balenciaga, nell'ultimo straordinario set concepito dal direttore creativo della casa di moda, Demna.

Balenciaga - Primavera-Estate 2023 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


I modelli sfilano tutti in mezzo al fango e ad enormi pozzanghere in un set gigantesco costruito all'interno del Parc des Expositions, 20 chilometri a nord di Parigi. Musica techno tenuta bella alta per tutta la sfilata, in cui diverse modelle indossavano una specie di marsupio contenente bambole a grandezza naturale.

“Sì, i bambini erano molto realistici, piuttosto spaventosi. Abbiamo avuto molti problemi a modellarli”, ride Demna. Un'immagine particolarmente impressionante in uno show davvero sconvolgente, nel quale la maggior parte degli indumenti era consunta, coperta di fango, macchiata e imbrattata. Alcuni membri del cast di questa sfilata co-ed indossavano orsacchiotti maltrattati, perline al naso e braccialetti con il logo B che finivano attorno al collo.

Lo spettacolo si è aperto con Kanye West ad interpretare una guardia di sicurezza con giubbotto antiproiettile nero, pantaloni con cappuccio, stivali e berretto, schizzando fango a ogni passo. A seguire, giovani magri, spesso a torso nudo e vestiti con canotte a rete indossate sopra jeans oversize artisticamente consumati e schizzati.

“Cos'è il lusso? Me ne occupo da quando ho iniziato. È un maglione di cashmere o può essere qualsiasi cosa? A mio avviso è possibile. Coprirlo di fango è un riferimento a questo. Il fango rende tutto ciò reale”, dice Demna, vestito con una felpa nera unta e imbrattata.

“Sporcare questa felpa è molto più difficile di quanto sembri. Abbiamo un intero reparto che tinge le cose. È l'opposto di ciò che consideriamo lusso, che dovrebbe essere immacolato. Ma qui, è il contesto che lo rende un prodotto di lusso”, ha spiegato.

Questo è il tour de force della stagione in materia di make up. Un cast coperto di corna, punte che gli sporgono dalle guance, e perle dalle labbra.

Inoltre, la scelta delle borse di Demna era completamente differente da tutto. Un nuovo borsone da viaggio, composto da una manica abbinata e un borsone arrotolato sotto il braccio. Alcuni sono associati a stole lunghe due metri che ricordano i serpenti. Alcune modelle indossano borse gonfie sulle braccia o tengono delle borse strette in mano. Queste ultime, a un esame più attento, si rivelano falsi pacchetti di patatine di grandi dimensioni con sull’etichetta la scritta “Patatine Balenciaga Paris” del popolare marchio Lays.

Capi dai volumi considerevoli, dalla gonna/pantalone con spacco davanti a un brillante abito punk post-nucleare con reggicalze, zip e borchie.
 
“L'unica cosa che viene da Balenciaga è una borsa di peluche, che ha realizzato come un guanto. In questo show, ho cercato di capire perché sono un designer. Quindi è stata una dichiarazione molto personale. Società e lusso mettono tutti noi dentro a delle scatole. Mi sono sentito così per tutta la vita. Sono stato preso a pugni in faccia per tutta la vita. Questo è ciò che fa la società e soprattutto Internet. Ma devi essere un pugile e quando sei giù devi alzarti. Sono naturalmente ottimista, ma non possiamo essere molto ottimisti in questo momento. Quindi mi ritengo più ricco di speranza che ottimista”.

Valentino: il massimalismo incontra il minimalismo

Il massimalismo ha incontrato il minimalismo nell'innovativa collezione di Pierpaolo Piccioli per la maison Valentino domenica all’ora di pranzo, dove un buon quarto del pubblico era composto da ammiratori vestiti con decine di look rosa della sfilata tutta rosa della scorsa stagione.

Valentino - Primavera-Estate 2023 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Anche se l'immagine più bella in prima fila era quella di Zendaya, scintillante in un abito fatto di glitter neri. Il suo arrivo, 40 minuti dopo l'orario di inizio ufficiale dello show, ha suscitato un enorme coro di gridolini da parte delle migliaia di fan e aspiranti modaioli all'esterno.

Una volta che l’attrice si è sistemata bene al proprio posto, il primo capo è apparso, con la nuova stampa del logo Toile Iconographe di Pierpaolo Piccioli trasformata in un abito a mantella molto fine con collant, scarpe, pochette e persino viso abbinati, grazie a un make up fatto a forma di logo straordinariamente ingegnoso.

Pierpaolo Piccioli raramente ha tagliato e fatto confezionare capi migliori, sia quando ha mostrato abiti in chiffon marrone opaco splendidamente scolpiti sia quando ha mandato in passerella ingegnosi abiti con mantella in georgette nero che potevano avvolgere il busto o essere gettati sopra la spalla per rivelare la schiena nuda.

Il grande concept di Pierpaolo Piccioli per la prossima primavera si chiama “Unboxing”, ovvero l’estensione dei codici della griffe nello chiffon, nei fiocchi, nelle paillettes e in un po' di grandeur in funzione di ciascuno di essi in termini di proporzioni e taglie.

Per questa stagione ha proposto una nuova tutina e un body in lycra color carne, per accompagnare al meglio abiti da cocktail attillati, splendidi e un po' rivelatori, in meravigliose esibizioni di paillettes e frammenti di plastica.

Un cast ampliato, per un repertorio di idee allargato, poiché lo stilista ha brillantemente portato il DNA di Valentino su un nuovo terreno. Il suo cast includeva anche un punk con un taglio mohicano gigantesco. Difficile immaginare che Valentino Garavani potesse pensare di proporlo.

Durante un'anteprima, Pierpaolo Piccioli ha spiegato di aver conosciuto a Roma un giovane che gli aveva detto di aver sempre voluto fare il modello in una sfilata, ma che non avrebbe mai cambiato nulla del suo look per realizzare il suo sogno.

“Gli ho detto che non doveva cambiare nulla e l'ho inserito nella sfilata”, ha ridacchiato il nativo di Roma, che ha proposto un cast di modelle sorprendente, che si adattava alla perfezione alla sua collezione rivoluzionaria.
 
Akris: un anniversario autorevole

Come vestire le signore autorevoli, le dame intellettuali e le donne che si trovano in posizioni di comando o leadership, senza cadere nella trappola di riprodurre codici maschili per conferire loro un’aura di potere? Albert Kriemler, direttore creativo del marchio familiare Akris, ha sempre saputo trovare soluzioni intelligenti al riguardo.

Akris - Primavera-Estate 2023 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Una delle numerose prove del suo successo è che la maison ha celebrato questo fine settimana il suo centenario con una collezione raffinata e nobile, allestita con slancio sotto un cielo minaccioso presso la fontana del Palais de Tokyo. Con uno sfondo speciale per la giornata, la scintillante scultura arcobaleno di Ugo Rondinone We Are Poems, che sottolinea l'obiettivo dichiarato della fondatrice e nonna Alice “di definire la presenza di una donna e rafforzare il suo carisma”.

Albert Kriemler è anche uno di quei designer il cui lavoro inizia con uno schizzo. I non professionisti sarebbero sorpresi di quanti direttori creativi oggi non fanno di questo il loro punto di partenza.

Lo schizzo grafico di Albert di un cappotto wrap con spalline “Alpha” e di un cappotto avvolgente con cintura, che fa rivivere un classico della casa, è apparso nel suo elegante programma di défilé. È stato un cappotto ben tagliato ad aprire lo show. Realizzato in vigogna double face e indossato con sneakers abbinate, era molto di classe e tanto attuale. Il capo è stato ricavato da una versione che Albert ha scoperto negli archivi della maison risalente al 1978, nell'ambito di un'ampia riconsiderazione dell’heritage del marchio per celebrare il suo centenario.

Akris, marchio nato a San Gallo, di solito include il tessuto caratteristico della sua città natale, il pizzo guipure, nella maggior parte delle proprie collezioni. Raramente mostrando tanta distinzione come in questa stagione, nelle camicette color rame, negli abiti dorati sbiaditi e in una romantica camicetta bianca.

Con la Torre Eiffel sullo sfondo, dall'altra parte del fiume, il cast era meravigliosamente eterogeneo: giovani donne con afro giganti e funky, trentenni con capelli neri a caschetto, bellezze dai capelli grigi e parigine sofisticate. Qualunque fossero le loro origini, erano tutte davvero prestanti.

Aggiungete a tutto questo una splendida stampa Croquis su tute o trench, abiti da cocktail e abiti in rete traforata, e un quartetto di vestiti plissettati sul davanti senza maniche, e avrete una grande dichiarazione di moda.
 
La nonna Alice Kriemler-Schoch, che fondò l'azienda nel 1922, sarebbe sicuramente orgogliosa di vedere la terza generazione, guidata da Albert e suo fratello Peter, CEO, rendere il marchio un tale successo. La risposta svizzera a Chanel, che ha vestito tutte, da Amal Clooney e Condoleeza Rice ad Angelina Jolie e Charlene, Principessa di Monaco, che si è seduta accanto ad Alberto in una cena celebrativa al Palais de Tokyo. Una cena innaffiata da un'altra scoperta svizzera, Domaine Donatsch, uno chardonnay in grado di rivaleggiare con molti grandi vini della Borgogna.

Givenchy: dal Jardin des Plantes al Triangolo delle Bermuda
 
Gli dei della pioggia sono stati crudeli con Givenchy in questa stagione, ma anche le muse della moda sono state piuttosto cattive col marchio francese. Uno show all'aperto ritardato di 40 minuti a causa della pioggia e una collezione che è stata davvero un fallimento. Dall'inizio alla fine.

Givenchy - Primavera-Estate 2023 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Nemmeno la presenza di top model come Bella e Gigi Hadid ha potuto salvare questa collezione, così priva di finezza e così piena di cliché in tutto e per tutto. Gigi, in particolare, era vestita con un completo logato in denim davvero orribile, composto da una giacca oversize e una gonna con tasche cargo. Bella era vestita ancora peggio, visto che l’hanno infilata in una gonna di jeans a metà polpaccio estremamente mediocre e in uno spregevole reggiseno anch’esso di jeans.
 
Per quanto riguarda i vestiiti da sera, una serie di abiti da cocktail goffamente drappeggiati, spesso tagliati da un lato per rivelare un reggiseno interno. Difficile capire come qualcuno abbia potuto pensare che questi look potessero essere inclusi nella sfilata di una delle più grandi maison di moda e alta moda parigine.

Inoltre, meno si parla degli stivaletti da prostituta con i lacci, che erano indossati dalla maggior parte del cast, meglio è.

L'unica cosa positiva di questo show è stata la passerella e l'arredamento in sughero marrone scuro. Ciò ha facilitato l'asciugatura, e ha reso più facile sedersi per Kanye West, Olivia Palermo, Georgia May Jagger e Noomi Rapace.

A parte questo, è stato come un disastro ferroviario. Un défilé tanto più deludente in quanto il designer della casa di moda, Matthew Williams, ha presentato a giugno una collezione da uomo molto raffinata e fantasiosa.

È difficile capire perché questo marchio si sia rivelato così problematico dal ritiro di Hubert de Givenchy. Tre designer britannici - John Galliano, Alexander McQueen e Julien MacDonald - sono durati appena poche stagioni, trasformando immediatamente Givenchy in una porta girevole. Riccardo Tisci, invece, ha almeno ottenuto un successo di stima durante il suo prolungato soggiorno presso il brand con la sua moda gotica mediterranea, senza però riuscire ad aumentarne significativamente gli incassi. E ignorando la maggior parte dei codici storici della griffe. Prima che un’altra “Brit”, Clare Waight Keller, ripristinasse gran parte del DNA del fondatore, senza però guadagnare molto terreno.

Non c'è da stupirsi che Givenchy appaia come il Triangolo delle Bermuda della moda, una firma storica in cui anche gli stilisti più talentuosi tendono a perdersi. Come ha fatto Williams, e completamente, in questa stagione.
 
Elie Saab: una collezione calorosa, ricca e indossabile
 
Un rapido cambio di direzione da Elie Saab, dove il couturier libanese ha iniettato un tocco da ‘artista cool’ nella propria estetica, e questo approccio lo ha fatto migliorare.

Elie Saab - Primavera-Estate 2023 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Saab ha giocato con i suoi fiori preferiti, ma li ha esaltati con blocchi di colore ben scelti, come mix di giallo canarino e bianco, gonne a balze colorate e reggiseni sportivi.

Ma l'idea principale di Elie è stata una dozzina di robusti abiti in pizzo, lavorati all'uncinetto in affascinanti top corti, gonne con spacco, pantaloni a gamba larga e persino felpe con cappuccio, ideali per un tramonto freschino. Il tutto impreziosito da ingegnose scarpe con piattaforme e zeppe ricoperte di corda.

Eppure il cuore della questione con Elie sarà sempre la sera, che in questa stagione vede protagoniste delle dee del rock. I suoi abiti erano impreziositi da mazzi di viti fiorite in ricamo a filo, visti cuciti su del tulle e su abiti da cocktail con vari ritagli.

Prima di cambiare nuovamente registro con abiti fluidi in georgette rosa scuro e viola romano imperiale. Spille floreali smaltate su fiocchi ed orecchini Elie Saab completano il tutto.

Proprio come la versione inedita di Saab by Saab, la sua prima fila era un mix eclettico, nel quale spiccavano Olivia Palermo, la conduttrice e star della televisione del Golfo Diala Maki e Goram Gvasalia.
 
“Uno chic senza tempo con un tocco di freschezza da giardino”, è stato il commento di Saab.

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