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Adnkronos
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20 ott 2010
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Un'italiana su 3 si pente di essersi tatuata

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Adnkronos
Pubblicato il
20 ott 2010

Milano, 19 ott 2010 - Un coro di 'Mea culpa'. Prima lo si fa e poi ci si pente. Se in Italia come all'estero dilaga la mania del body-painting, è in costante crescita anche il numero delle persone che decidono di cancellare l'opera del tatuatore. E sono soprattutto le donne a pentirsi della scelta: una su tre dichiara di voler ricorrere al chirurgo per rimuovere un tatuaggio. E' un vero e proprio boom di trattamenti al laser quello che emerge da un sondaggio promosso da "Donne e qualità della vita", in collaborazione con Alberto Capone, responsabile di Chirurgia plastica dell'Azienda ospedaliera universitaria di Salerno. L'indagine ha coinvolto 200 uomini e 200 donne con tatuaggi, di età compresa fra i 18 e i 55 anni.


L'attrice Megan Fox esibisce con orgoglio il suo tatuaggio

Da tutti pazzi per il tattoo, dunque, a tutti in fila per toglierlo. "Il tatuaggio è spesso frutto di un momento di leggerezza, con il risultato che spesso ci si pente di averlo fatto - conferma Capone - A ciò si aggiunga che spesso il tatuaggio rappresenta un vero e proprio ostacolo, come nel caso di determinati concorsi pubblici a cui non possono accedere le persone tatuate".

Ma quali sono le conseguenze di questo tipo di trattamento? "Se il pigmento depositato è di cospicua entità o addizionato di piombo, o nel caso in cui sia penetrato molto in profondità, possono rendersi necessarie molte sedute e la rimozione può risultare più problematica, oltre che costosa - spiega Capone che ha al suo attivo numerosi interventi di questo tipo - Però a differenza delle tecniche impiegate fino a qualche anno fa, che richiedevano un vero e proprio intervento chirurgico, il laser lascia la pelle in superficie intatta e non provoca cicatrici".

Se la grande maggioranza degli uomini, il 38% del campione intervistato, si rivolge al chirurgo estetico soprattutto per correggere un tatuaggio che non piace più, mascherandolo con un altro, le donne hanno un atteggiamento più drastico e chiedono al chirurgo di eliminare ogni traccia del tattoo. Il 32% delle intervistate dichiara di voler tornare ad avere la pelle candida e di essere disposta a ricorrere al trattamento al laser, anche se costoso. Un altro dato curioso che emerge è che si tratta nella maggioranza dei casi di donne che hanno superato i 35 anni e di future mamme. Gli uomini invece tendono a mantenere i tatuaggi, anche quelli fatti in giovane età e meno riusciti artisticamente. Solo il 14% degli intervistati dichiara che ricorrerebbe al laser per cancellare l'opera del tatuatore.



Ma quali sono le zone del corpo che le donne desiderano riportare allo stato 'originario' con l'aiuto del chirurgo? Il 23% del campione dichiara di essersi pentita o stancata del tatuaggio sulla pancia. Con l'età, le gravidanze, l'aumento o la perdita di peso la pelle invecchia, cede ed è così che un grazioso decoro si trasforma in una macchia informe e indefinita, da cancellare a ogni costo. Al secondo posto nella classifica dei 'pentimenti' un'altra zona hot, il seno: il 21% delle donne interrogate sull'argomento ha fatto, o farebbe volentieri, un trattamento per rimuovere il tatuaggio sul decolleté che, se da adolescenti rappresentava un gesto di ribellione, con l'età viene percepito come volgare e trash.

Al terzo posto di questa singolare classifica, un'altra zona del corpo soggetta alle conseguenze della forza di gravità, le braccia: il 19% delle intervistate vorrebbe liberarsi dei tatuaggi su quella parte del corpo una volta per tutte. Cosce e schiena si collocano rispettivamente al quarto e al quinto posto, con il 16% e il 15% delle preferenze. Un ultimo 6%, invece, ha fatto o farebbe cancellare il tatuaggio estetico in altre zone del corpo, fra cui labbra e sopracciglia.

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