Un Hermès hipster alla Paris Fashion Week
Grande iniezione di eleganza e anticonvenzionalità da Hermès in questa stagione. Quasi come se la signora Hermès si fosse trasferita in un loft a Brooklyn o in una galleria d'arte ad Hackney, o stesse lavorando a un romanzo nel quartiere Ostiense di Roma. Vive in centro ed è un po’ cattivella e birichina.

Utilizzando tagli innovativi e una serie raffinata di nuovi design di pelle, la stilista della maison, Nadège Vanhee-Cybulski, ha tirato giù un buon decennio dall’età media del mercato di riferimento del marchio francese per la Primavera-Estate 2022. E in qualche modo lo ha reso molto più rilevante.
Hermès è tutto incentrato sul lusso discreto, ma quella che ha sfilato è una nuova riservatezza, con un tocco di verve e un’ingente quantità di brio.
Da abiti-negligé con scollo smerlato e orli borchiati ad abiti da sera in pelle, sapientemente impreziositi da rouches, che sussurrano raffinatezza, ma con un pizzico di rock. Mentre i cappotti doppiopetto borchiati in lana pregiata iniettavano un tocco di posh-punk.
La grande idea della designer di questa stagione è stata quella di giocare con le finiture in pelle su alcuni grandi abiti di iuta e su parka di tela bianca, mantenendo il DNA equestre della casa.

Inoltre, il nuovo sandalo con plateau di Hermès, fatto di schiuma e rifinito con cinturini monacali logati, può essere indossato ovunque. Elegante ma pratico. Realizzati in caramello o nero e abbinati a calzini coordinati, questi sandali hanno conferito un’impostazione più solida a Hermès, che a volte può essere un po' troppo signorile e rigido.
Non in questa stagione, dove Nadège ha persino mandato in passerella dei bustier di lana e un reggiseno in pelle con scene equestri create con lo stencil, indossato con dhoti abbinati. Concludendo poi lo show con alcuni meravigliosi abiti in pelle traforati e cappotti da bandito nel più grazioso dei gialli burro.
Tutto allestito dentro un hangar all'interno di un terminal di jet privati allo storico aeroporto di Le Bourget, a 20 km da Parigi. Nel finale, un lato dell'hangar si è aperto, per rivelare la quarantina di modelle del cast in piedi davanti alla pista di decollo. Per assistere allo show, Hermès ha insistito affinché tutti vi arrivassero in limousine, quindi ha incaricato i conducenti di riprodurre la playlist del Bourget nelle auto.

Un trionfo per Vanhee-Cybulski e un significativo passo avanti per il marchio di lusso fondato a Parigi nel 1837 da Thierry Hermès. Una giornata che non è stata rovinata nemmeno dal pandemonio modaiolo fuori dal défilé, con VIP e influencer che sotto la pioggia supplicavano quasi in lacrime di avere la loro limousine. Con il premio per il più grande attacco di panico andato a un agitatissimo giornalista italiano.
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