31 lug 2019
Ulturale lancia nove capsule e prepara l'e-commerce
31 lug 2019
Il marchio partenopeo di cravatte fondato nel 1980 da Vincenzo Ulturale e rilevato nel 2014 dalla famiglia milanese Rombelli, ha presentato la sua nuova collezione Primavera-Estate 2020, impreziosita da nove capsule collection ispirate e dedicate alle icone degli anni Ottanta. Inoltre, fra i progetti di crescita che potrebbero essere annunciati nelle prossime settimane, il marchio napoletano dovrebbe finalizzare un accordo con American Magic, una delle imbarcazioni protagoniste della prossima America’s Cup di vela 2021, sfida dello Yacht Club di New York.

“Si tratterebbe di una testa di ponte importante per il mercato statunitense, in cui vogliamo entrare in modo massiccio al più presto, partendo in prima istanza da una clientela d’élite”, indica a FashionNetwork.com il direttore commerciale Alberto Sciacqua.
Altra importante novità, soprattutto per un marchio dalla classicità così pronunciata, è la nascita dell’e-commerce, che sarà gestito internamente e dovrebbe essere lanciato in autunno, dopo una prima fase-test. “Sarà una sorta di quarto monomarca di nostra proprietà, e ci traghetterà più compiutamente nell’universo digitale”, prosegue Sciacqua, “anche se eravamo (e continueremo) ad essere presenti su Ebay ed Amazon. Sul nostro e-shop diretto si potranno sempre trovare in vendita tutte le nostre collezioni”.
Le nove edizioni limitate di cravatte si chiamano “Windsor”, “Camus”, “Roland Garros”, “50 Special”, “Orient Express”, “Gordon Gekko”, “Lettera 32”, “Gutenberg” e “Ventunogiugnoduemiladiciannove”. Tra queste capsule spicca la “Gutenberg”, dedicata all’inventore della stampa a caratteri mobili: è la cravatta che segna il debutto del nuovo monogramma Ulturale.

Quando la famiglia Rombelli ne ha rilevato una quota di maggioranza (mentre il fondatore Vincenzo Ulturale continua a mantenere una percentuale minoritaria del capitale sociale e a supervisionare personalmente lo sviluppo dei prodotti), il marchio fatturava circa 250mila euro. Ora, dopo un 2017 chiuso a 1,6 milioni, nel 2018, “abbiamo sfiorato l’obiettivo dei 2,4 milioni di giro d’affari, ma contiamo di superarlo di slancio nel 2019, arrivando almeno a 2,6 milioni”, puntualizza Sciacqua. “Sempre con il settore corporate come nostro primo sbocco del giro d’affari, col 60% del dato, determinato da quelle aziende che acquistano cravatte, ad esempio, per le divise dei propri dipendenti o come regalistica”.
Ulturale punta a crescere all’estero, dove oggi è presente in Svizzera, Giappone, Corea del Sud, Belgio, Olanda e America, con l’export che continua a pesare per il 55% sul suo giro d’affari. Le vendite registrate nei monomarca rappresentano il 10% del fatturato totale, il wholesale pesa per il 30%.
Tra Italia ed estero, Ulturale è distribuito in 50 punti vendita premium wholesale. Sono 4 i monomarca diretti: a Napoli, Milano, Roma e uno shop-in-shop a Varese, all’interno del “Depot Men’s”, un concept store in Piazza Montegrappa 13, aperto verso la fine del 2018. “Con lo stesso partner stiamo valutando altre inaugurazioni di questo tipo in Italia, ma anche in Austria, Portogallo e Spagna. Però ci troviamo ancora in fase embrionale, molto probabilmente sarà qualcosa che vedremo nel 2020”, precisa il direttore commerciale.

La produzione di Ulturale si estende anche a pochette, foulard, papillon, sciarpe e stole, anche personalizzate, e arriva fino a proporre qualche modello di foulard da donna. C’è pure una linea “Father and Son”, che nella stessa confezione include una cravatta da uomo e una, identica, con misure da bambino.
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