27 nov 2018
Ulturale cresce del 50%, apre a Varese e punta sull’estero
27 nov 2018
Ulturale, brand napoletano di cravatte fondato nel 1980 da Vincenzo Ulturale e rilevato nel 2014 dalla famiglia milanese Rombelli, ha inaugurato il suo primo shop-in-shop a Varese, all’interno del Depot Men’s concept store di Piazza Montegrappa 13, che si aggiunge ai tre negozi del brand a Napoli, Roma e Milano.
“Abbiamo acquisito Ulturale con la nostra holding di partecipazione, attiva in vari settori, perché abbiamo intravisto le sue grandi potenzialità”, ha raccontato a FashionNetwork.com il Presidente dell’azienda Alessandro Rombelli. “Non operiamo come un fondo, il nostro obiettivo non è far crescere le aziende per rivenderle dopo qualche anno, noi puntiamo a business sul lungo termine. Per quanto riguarda il prodotto, possiamo contare sulla grande esperienza del fondatore Vincenzo Ulturale, che continua a supervisionare direttamente questa parte”.
Gli asset di sviluppo che i nuovi proprietari hanno seguito per supportare la crescita di Ulturale sono tre: i monomarca (10% del fatturato totale), il wholesale (che oggi conta una 50ina di punti vendita nel mondo e pesa per il 30% sulle vendite) e il mercato corporate, ossia le aziende che acquistano cravatte, ad esempio, come regalistica o per le divise dei propri dipendenti, che rappresenta circa il 60% del giro d’affari.
“Sul fronte corporate stiamo cercando di allontanarci dal concetto di festività e regali (oggi il periodo natalizio pesa ancora molto sulle nostre vendite) e sviluppare una distribuzione più spalmata nel corso di tutto l’anno, ad esempio con le varie associazioni tipo Rotary o con i circoli di tennis, vela, golf, ecc.”, ha spiegato Rombelli.
Il marchio punta inoltre a crescere all’estero, dove oggi è presente in Svizzera, Giappone, Corea, Belgio, Olanda e America: “L’export pesa per il 55% sul nostro giro d’affari; vogliamo potenziare la presenza in quei Paesi che abbiamo toccato solo superficialmente, come gli Stati Uniti”, ha proseguito il Presidente.
Sul fronte prodotto, Ulturale sta valutando l’ampliamento della propria offerta con altri articoli oltre alle cravatte: “Stiamo cercando qualcosa di affine e coerente con il nostro mondo, ad esempio sciarpe o pashmine, anche se quest’anno abbiamo realizzato dei costumi da bagno con gli stessi tessuti delle cravatte, che hanno avuto un discreto successo”, ha chiarito Rombelli. Ulturale propone già nella sua offerta qualche modello di foulard da donna e una linea “Father and Son”, che nella stessa confezione include una cravatta da uomo e una, identica, con misure da bambino.
Per quanto riguarda l’andamento della società, Rombelli ci ha raccontato: “Una delle criticità del nostro mercato è che le cravatte vengono utilizzate molto meno rispetto a un tempo. Questa tendenza riguarda però maggiormente i prodotti basici, meno le cravatte alto di gamma come le nostre, che vengono acquistate da chi ama questo tipo di articolo. Noi siamo soddisfatti dei risultati raggiunti: quando lo abbiamo rilevato, il brand fatturava circa 250mila euro; abbiamo chiuso il 2017 a 1,6 milioni e puntiamo di raggiungere quota 2,4 milioni di euro nel 2018”.
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