Ansa
23 apr 2020
UE: disco verde al Recovery Fund, ma resta il nodo prestiti-sovvenzioni
Ansa
23 apr 2020
Scatta l'accordo tra i 27 per aggiungere al prossimo bilancio UE pluriennnale (2021-2027) un fondo temporaneo e mirato per la ripresa. Il 'Recovery Fund' servirà a raccogliere sui mercati finanziari risorse attraverso emissioni di obbligazioni europee da destinare per metà a prestiti e per metà a programmi 'ad hoc' per i Paesi più colpiti dall'emergenza.
"Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata", commenta il premier Giuseppe Conte al termine del vertice UE. "L'ammontare del Recovery Fund dovrebbe essere pari a 1.500 miliardi e dovrebbe garantire trasferimenti a fondo perduto ai Paesi membri. I trasferimenti a fondo perduto sono essenziali per preservare i mercati nazionali, parità di condizioni, e per assicurare una risposta simmetrica a uno shock simmetrico", prosegue Conte.
Per la ripresa dalla "crisi economica acuta", "tutti hanno concordato sul fatto che serva un piano congiunturale, o come viene chiamato anche recovery plan o recovery fund", dice Angela Merkel, dopo il summit UE in videoconferenza. "Voglio dire in modo molto chiaro che una risposta comune del genere è anche nell'interesse tedesco". "La Germania sta bene solo se l'Europa sta bene", ha aggiunto, spiegando che non si è stati ancora tutti d'accordo per ora su come finanziare il Recovery fund, "se con sussidi o prestiti". Ma una cosa è chiara, e cioè che il fondo sarà collegato al prossimo bilancio europeo per i prossimi sette anni. "Questo significa per la Germania che noi dobbiamo essere disponibili a contributi di bilancio più alti di quanto avevamo messo in conto nell'ultima trattativa. La cancelliera ha sottolineato che questo "è giusto".
"C'è solo uno strumento che può portare questa ripresa, ed è il budget UE legato al Recovery fund", gli "investimenti devono essere anticipati e deve esserci un giusto equilibrio tra sovvenzioni e prestiti", aggiunge la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
La Commissione europea punta a presentare le nuove proposte per il bilancio pluriennale UE 2021-2027 per "la seconda o la terza settimana di maggio", aggiunge. Secondo alcune fonti europee, l'esame del nuovo pacchetto potrebbe già avvenire in occasione della riunione del collegio del 6 maggio prossimo. "La Commissione è disposta a esaminare una soluzione ponte" nell'attesa che i leader UE trovino un accordo sui contenuti del Recovery Fund e "ci sono già alcune idee che potrebbero andare bene", conclude Von der Leyen, sottolineando che "finora, considerando tutte le misure presa dagli Stati membri e dalle istituzioni Ue, sono stati messi in campo 3,3 trilioni di euro".
"L'Austria è pronta a mostrare solidarietà per sostenere la ripresa delle nostre economie" e di quelle dei Paesi "più colpiti": "Dovremmo farlo attraverso prestiti. Mutualizzazione del debito o eurobond sono inaccettabili. Continueremo a coordinare la nostra posizione con i Paesi che la pensano come noi", twitta il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, dopo la videoconferenza dei leader UE.
Il Recovery Fund rafforza la rete di sicurezza costruita dalla UE per fornire la liquidità necessaria per fronteggiare la crisi nell'immediato con il Mes per le necessità sanitarie, con il meccanismo Sure per far fronte alla disoccupazione e con la Bei che darà ossigeno alle PMI.
Nel documento proposto dalla Commissione europea viene indicato un pacchetto di iniziative destinato a integrare il bilancio pluriennale UE per ridare slancio alle economie colpite dalla crisi. Il pacchetto da 500 miliardi dovrebbe rendersi effettivamente disponibile il 1 giugno e sarà presentato dalla Commissione europea nei prossimi dieci giorni.
Il Pil dell'Eurozona rischia di subire una contrazione del 15% e i leader europei hanno fatto troppo poco e agito troppo in ritardo. È l'avvertimento lanciato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, ai leader UE. Le misure per la ripresa devono essere rapide, risolute e flessibili ha aggiunto Lagarde, che ha messo anche in guardia dal rischio che non tutti i Paesi siano in grado di agire nel modo necessario.
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