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25 apr 2011
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Tunisia: alcune cifre sull'impatto della Rivoluzione

Pubblicato il
25 apr 2011

Con al centro dei lavori l'argomento di "Ridare dinamicità alla partnership tessile-abbigliamento Euromed", si è svolta giovedì 21 aprile una conferenza-dibattito riguardante i professionisti francesi e tunisini del tessile-abbigliamento. L’occasione per rivolgere l'attenzione agli effetti causati al settore dalla cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini, con importanti variazioni sull'attività in gennaio.


Una fabbrica di vestiti a Tunisi - Foto: Fethi Belaid/AFP

Non sorprende certamente nessuno che le cifre tunisine di gennaio 2011 facciano registrare una regressione, con un -15,8% di esportazioni nel tessile-abbigliamento, a 193 milioni di euro. Il tessile è interessato per un 7,2% in valore e un 7,3% in volume, mentre l'abbigliamento cala del 16,9% in valore e del 13,8% in volume. Il ribasso raggiunge il 17,1% in valore nei vestiti a trama e ordito, e il 16,1% nella maglieria, contro l'8,2% della biancheria per la casa.

Una diminuzione che si percepisce anche nelle importazioni di tessile-abbigliamento del Paese, in contrazione del 13,9%, a 110 milioni di euro. Se le importazioni di filati rimangono stabili, quelle di tessuti denim calano del 6,94%, e anche del 14,01% per quanto riguarda i tessuti in generale, denim escluso. Le stoffe e la maglia si riducono del 28,37%.

Fra gennaio 2010 e 2011, le esportazioni di tessile-abbigliamento verso la Francia, principale cliente, sono passate da 151 a 122 milioni di tonnellate (-19,7%). Lo stesso per l'Italia, con un calo da 133 a 110 milioni di tonnellate (-17,6%). E la tendenza prosegue anche negli altri Paesi europei, in particolare in Germania, con 44 milioni di tonnellate in gennaio (-13%) e in Belgio, con 25 milioni di tonnellate (-19,4%). Al contrario, i Paesi Bassi fanno registrare un successo, con i loro 22 milioni (+4,4%), la stessa percentuale della Spagna, con 19 milioni (+4,4%).

Un insieme di dati che ovviamente non ha entusiasmato i professionisti locali e neanche quelli stranieri. Durante il salone Zoom by Fatex di gennaio, il settore tunisino aveva tenuto a rassicurare i propri partner. Così tanto che la conferenza-dibattito del 21 aprile sull'Euromed si stava già occupando di altri problemi: l'aumento dei prezzi, il tipo di rapporto da avere con le produzioni cinesi che resta da stabilire, la posizione vantaggiosa della Turchia alle porte dell'Unione Europea, o ancora i propositi dell'Europa in termini di etichettatura dei prodotti d’origine.

Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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