Trussardi si rilancia con una nuova immagine
Di proprietà da febbraio 2019 della società di asset management QuattroR, Trussardi inizia il proprio rilancio sotto la guida del nuovo CEO Sebastian Suhl e dei direttori creativi, il duo Serhat Işık e Benjamin A. Huseby che sta dietro l'etichetta indipendente berlinese GmbH. La maison italiana svela il nuovo logo e la nuova strategia poco prima che la collezione di debutto dei due designer venga svelata alla prossima settimana della moda milanese, il 26 febbraio a Palazzo Trussardi alla Scala, che ospita in particolare la sede e il flagship del marchio (attualmente in rinnovamento).

L'edificio, completamente ristrutturato secondo un nuovo concept, sarà inaugurato nella seconda metà dell'anno, contribuendo a stabilire la nuova identità del brand di origine bergamasca ma oggi basato a Milano. Il primo passo di questo percorso consiste nel ridisegnare il suo logo in uno spirito “contemporaneo e senza tempo”. Mentre il lettering Trussardi evolve con discrezione rimanendo fedele al logo originale, presentandosi in una forma più “armoniosa e distanziata”, l'emblema della casa, ovvero il famoso levriero, viene totalmente ridisegnato assumendo la forma di un anello, in riferimento all’ouroboros, l’antico simbolo del serpente o drago che si morde la coda.
Questo animale era stato scelto nel 1973 per diventare il logo della storica maison italiana per il suo look elegante e sportivo. All'epoca, l'ex guantaio nato a Bergamo nel 1911, che si diversificava in tutte le direzioni per trasformarsi in un vero e proprio marchio di lifestyle, fu uno dei primi brand a scegliere un simbolo molto riconoscibile in cui identificarsi. Nel 2014, in particolare, il levriero era stato al centro di una memorabile campagna pubblicitaria, indossando ‘personalmente’ i prodotti della casa.

Negli ultimi anni Trussardi ha cambiato più volte direzione e si è affidato principalmente ai propri archivi per disegnare le collezioni. Da allora la struttura manageriale si è rafforzata e il brand si è dato una vera e propria direzione artistica, volontariamente focalizzata su un pubblico multigenerazionale e su valori come responsabilità ecologica e sociale, diversità e inclusività.
Oggi il marchio si è rifocalizzato sulla sua linea principale e ha radicalmente ristretto la rete distributiva, che ora conta solo circa 60 boutique e una trentina di negozi in franchising, oltre a 900 rivenditori multimarca, mentre l'e-commerce è notevolmente progredito. L'Italia è il suo mercato più grande, seguito da Russia, Est Europa e Cina.
Il prêt-à-porter rappresenta la metà delle vendite di Trussardi, il resto del fatturato è generato da pelletteria (scarpe e borse), orologi, profumi - gestiti in licenza da Angelini Beauty - e dalla linea per la casa.
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