AFP
Gianluca Bolelli
31 mag 2023
Tre anni di reclusione per appropriazione indebita, con pena sospesa, chiesti per l'ex avvocato di John Galliano
AFP
Gianluca Bolelli
31 mag 2023
Tre anni di carcere, con sospensione della pena, sono stati chiesti martedì a Parigi contro l'ex avvocato di John Galliano, accusato di aver sottratto fondi dai conti correnti dello stilista e di una delle sue società.

Il rappresentante dell'accusa ha anche chiesto al tribunale penale di pronunciare un'interdizione di cinque anni dall'esercizio della professione per Stéphane Zerbib, accusato di violazione di rapporto fiduciario e falso in atto d’ufficio.
John Galliano, assente all'udienza, ha sporto denuncia nell'aprile 2011 contro il suo ex avvocato, accusandolo di aver sottratto circa tre milioni di euro, prelevando denaro o effettuando bonifici bancari a sua insaputa.
Lo stilista britannico “allora si trovava in uno stato di debolezza”, ha sottolineato la sua attuale legale, Jacqueline Laffont.
Lo stilista era appena stato licenziato da Dior dopo esser stato colto (e filmato) nel pronunciare insulti antisemiti nel febbraio 2011 contro alcuni clienti di un bar parigino, e stava curando le sue “dipendenze” in un centro di riabilitazione in Arizona.
John Galliano è stato condannato per tali insulti a una multa (sospesa) di 6.000 euro.
Stéphane Zerbib ha contestato al tribunale qualsiasi prelievo fraudolento dai conti del suo ex cliente e da quello di una delle sue società, Cheyenne Freedom.
L'accusa ha chiesto gli stessi tre anni, con sospensione della pena, nei confronti della moglie e coimputata di Stéphane Zerbib, Danielle Nahon, per violazione di rapporto fiduciario, falso in atto d’ufficio e usurpazione del titolo e della qualità di avvocato.
Il pubblico ministero ha anche chiesto l'interdizione all’esercizio della professione per cinque anni a questa giurista, che all'epoca dei fatti era una consulente di John Galliano.
In apertura dell'udienza, l'avvocato di Stéphane Zerbib, Francis Teitgen, ha sollevato l’obiezione dell'incompetenza del tribunale a giudicare questo caso in quanto, a suo dire, rientrante in una mera “disputa sugli onorari degli avvocati”.
Il tribunale ha deciso di unire l'accaduto al merito, vale a dire di pronunciare la propria decisione al momento della deliberazione, prevista per il 15 giugno.
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