Tra esposizione universale e ricchi espatriati, Dubai attira sempre di più il mondo del lusso
Per un caso o per coincidenza, due delle case di moda più prestigiose del mondo - Giorgio Armani e Chanel - si sono incontrate a Dubai, a pochi giorni di distanza. La prima vi ha organizzato l’evento itinerante “One night only” martedì, la seconda vi sfilerà il 2 novembre con la cruise collection 2022, svelata lo scorso maggio a Les Baux-de-Provence.
Approfittando dell'Esposizione Universale appena inaugurata in città e che si terrà fino al 31 marzo 2022, dove sono attesi quasi 25 milioni di visitatori, e in occasione del decimo anniversario dell'apertura dei suoi hotel a Milano e Dubai, Giorgio Armani ha organizzato un evento speciale presso il Padiglione dell'Hotel Armani con una sfilata che presentava la sua collezione uomo e donna Primavera-Estate 2022 e una selezione di look della linea d’alta moda Armani Privé per l'Autunno-Inverno 2021/22. Il tutto alla presenza di numerose personalità, tra cui le attrici Sharon Stone, Lily James e Mélanie Laurent. Circa 400 persone hanno partecipato alla serata animata dall'esibizione di Chris Martin, il cantante del gruppo Coldplay.
Hub d’importanza imprescindibile nel passaggio tra Europa e Asia, Dubai si posiziona come punto di riferimento nel Medio Oriente con la sua fiorente situazione economico-finanziaria e la sua stabilità, attraendo sempre più investitori, ma anche attori della moda e del lusso. Così, sulla scia di Armani, il marchio Roberto Cavalli, acquistato nel 2019 dal miliardario di Dubai Hussain Sajwani, fondatore e presidente del colosso immobiliare Damac Properties, ha lanciato sul posto la costruzione della Cavalli Tower, un lussuoso grattacielo di 70 piani che sarà completato nel 2026.
Altri esempi testimoniano questa passione per il lusso del piccolo emirato, come il padiglione dedicato alle donne per l'Esposizione Universale realizzato in collaborazione con il marchio di gioielli Cartier, o l'iniziativa del marchio Dolce & Gabbana, presente in loco tramite un'installazione nel Padiglione Italia realizzata in terracotta dipinta a mano da artigiani siciliani.
La città è diventata soprattutto un nuovo eldorado per il lusso, attirando, oltre ai turisti, una forte migrazione di famiglie benestanti e imprenditori grazie a una politica di “visti d'oro” rivolti agli espatriati più ricchi e un sistema fiscale molto vantaggioso in termini di imposta sul reddito e imposta di successione.
“Dubai sta diventando un hub importante, con una grande apertura ai capitali stranieri ed investimenti considerevoli come quello del Dubai Mall, ma anche grazie all'alto livello dei suoi servizi, delle sue infrastrutture e della sua offerta di beni di lusso, affermandosi come un’azienda estremamente ben gestita”, ha sintetizzato Michele Norsa, vicepresidente esecutivo di Salvatore Ferragamo, in occasione del Milano Fashion Global Summit 2021, organizzato questa settimana da Class Editori con collegamenti in diretta fra Milano e Dubai.
La città-emirato di “Dubai è passata dall'essere un hub pionieristico per il turismo e gli affari a una destinazione globale per il retail e la moda di lusso”, ha aggiunto Patrick Chalhoub, capo del gruppo Chalhoub, leader nella distribuzione di lusso in Medio Oriente. “Dalla riapertura post-pandemia, stiamo assistendo sul posto ad un aumento dei flussi turistici provenienti da tutto il mondo, comprese regioni che prima non avevano come target questa meta, come India, Iran o Nord Africa”.
Secondo Patrick Chalhoub, l'emirato offre opportunità molto interessanti, a patto che i marchi più piccoli trovino partner locali. “Diversi marchi di moda o di lusso hanno una buona presenza nella città di Dubai, ma devono cercare di comprendere meglio i consumatori locali, soprattutto i più giovani”.
Intervenendo allo stesso Milano Fashion Global Summit 2021, Elisa Bruno, Amministratore Delegato di Level Shoes, brand del gruppo Chalhoub dedicato alle scarpe, ha ricordato come “il Medio Oriente stia dettando il ritmo del cambiamento in atto nel mercato del lusso”, sottolineando che "il 40% della popolazione ha meno di 30 anni in questa regione, e detta le nuove tendenze”. Con, ad esempio, l'introduzione nei propri negozi di calzature di lusso della categoria sneakers, “soprattutto i modelli più sofisticati e personalizzabili”.
Sebbene Dubai sia particolarmente attraente per il lusso in questo momento e sia visto come l'emirato più in sintonia con le tendenze della moda, la regione non è stata colpita meno duramente dal Covid-19. L'economia degli Emirati Arabi Uniti ha visto crollare i prezzi del petrolio, vedendo il suo PIL scendere del 6,1% nel 2020. Ma secondo un rapporto pubblicato mercoledì dalla Direzione Generale del Tesoro in Francia, “le basi economiche del Paese rimangono solide (sia sul piano del bilancio che all’estero)”, con una graduale ripresa dell'attività tramite una crescita che è prevista essere del 2,2% per il 2021 e del 3% per il 2022.
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