Tommy Hilfiger nomina Avery Baker presidente e Chief Brand Officer
Tommy Hilfiger (gruppo PVH Corp.) ha nominato Avery Baker presidente e direttrice del brand. Un incarico di nuova creazione, effettivo dal 17 novembre scorso.
Nella nuova carica, Avery Baker sarà responsabile dei prodotti, del marketing e dell’esperienza cliente del marchio nel mondo per tutte le categorie, regioni e canali.
Avery Baker è entrata in Tommy Hilfiger nel 1998 e ha ricoperto numerosi incarichi all'interno della sede aziendale, tra cui quello di direttore marketing e di Brand Director. Ora torna in azienda come presidente e Chief Brand Officer, dopo averla lasciata nel 2019 per concentrarsi sulla sua famiglia, spiega Tommy Hilfiger.
Durante il suo periodo come direttrice del brand, Avery Baker ha concepito alcune delle strategie di maggior successo di Tommy Hilfiger, che hanno portato a una crescita dell'attività aziendale, contribuendo largamente a sviluppare la notorietà della label - due ingredienti chiave per distinguersi dalla massa in un settore dominato dal Digitale. In particolare ha creato il concept TommyNow, il défilé itinerante e “see now, buy now” di Tommy Hilfiger, lanciato nel 2016 con la presentazione di una collezione del marchio in collaborazione con Gigi Hadid. Inoltre ha concepito l’etichetta Tommy Jeans, ispirata agli anni ‘90.
È lei che ha plasmato le partnership più importanti del brand, con Gigi Hadid, Lewis Hamilton, Zendaya, Kith e Vetements, permettendo all'immagine del marchio di progredire nuovamente, cambiando la sua percezione tra le giovani generazioni di consumatori.
Michael Scheiner, il direttore marketing globale di Tommy Hilfiger da ottobre 2019, lascerà invece il marchio.
Martijn Hagman, CEO di Tommy Hilfiger e PVH Europe, definitosi in un comunicato contentissimo del ritorno della Baker in azienda, ha indicato che Hilfiger deve “immaginare prodotti aspirazionali e strategie di marketing uniche a livello globale per diventare un marchio veramente internazionale con una forte personalità”, e il ritorno di Avery Baker mira a proprio a “far progredire il brand in questa direzione”.
Come molti altri gruppi del settore, la casa madre PVH, che possiede anche Calvin Klein, ha subito l’impatto della pandemia di Covid-19. Il business dell’azienda ha sofferto soprattutto in Nord America, portando PVH a rinunciare alla propria attività di distribuzione “Heritage Brands” e ad eliminare 450 posti di lavoro in azienda in luglio, per incrementare la flessibilità.
I risultati del gruppo nel secondo trimestre hanno superato le aspettative degli analisti nonostante la pandemia, ma la società ha comunque mostrato un calo dei ricavi del 33% rispetto all'anno precedente. Al contrario, il canale digitale è cresciuto del 50%, con le vendite digitali dirette in aumento dell'87% rispetto all'anno precedente.
Nel secondo trimestre, Tommy Hilfiger ha visto scendere le vendite del 28% sull’esercizio precedente, con un -51% in Nord America e un -14% nel resto del mondo. La Cina ha invece mostrato risultati positivi anno su anno.
Per la seconda metà dell'anno fiscale in corso, PVH prevede di registrare ricavi in diminuzione del 25%.
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