13 mag 2020
Tod’s non sfugge all’impatto del Covid-19, nel 1° trimestre fatturato -29%
13 mag 2020
Il gruppo italiano di moda e lusso Tod’s (marchi Tod’s, Hogan, Roger Vivier, Fay) limita i danni nel 1° trimestre dell’esercizio 2020, ma non riesce ad evitare il contraccolpo causato dall’epidemia di Covid-19. Nei primi tre mesi del 2020, il fatturato consolidato del gruppo è risultato pari a 152,8 milioni di euro, per una discesa del -29,4% (-29,7% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre del 2019, anche a seguito di una politica di consegne molto prudente in entrambi i canali di vendita.
I risultati dei negozi sono stati visibilmente influenzati dallo scoppio della pandemia di coronavirus, ricorda il gruppo marchigiano nel proprio comunicato, data la progressiva chiusura delle attività commerciali al dettaglio in tutte le aree geografiche ed il forte calo del traffico dei turisti.
Diego Della Valle, Presidente e AD del gruppo, ricorda nella nota il “buon inizio dell’anno, con una crescita dei ricavi in tutte le regioni, a conferma che il lavoro fatto cominciava a produrre i suoi risultati”, ma dopo il diffondersi dell’epidemia in tutto il mondo, la società ha “deciso di adottare una politica di forte prudenza, cercando di immettere sul mercato meno prodotto possibile, onde evitare che per la crisi in corso rimanesse invenduto con tutte le problematiche conseguenti”.
Chi ha risentito di più dell’impatto della pandemia è stato il marchio Roger Vivier, sceso del 30,4% a cambi correnti nel periodo, a 30,5 milioni di euro, mentre il brand principale Tod’s ha visto scendere le vendite del 31,7%, a 72,7 milioni di euro. Un po’ meglio Hogan (39,8 milioni di euro, -26,4% sempre a cambi correnti) e Fay (9,7 milioni di euro, -19%).
Per categorie di prodotti, male soprattutto pelletteria e accessori, con 17,9 milioni di euro di fatturato, pari a un -35,1%, sempre a cambi correnti; calzature a 123,6 milioni di euro (-29,5% sul 1° trimestre 2019); abbigliamento a 11,2 milioni di euro (-16,8%).
Il mercato domestico italiano si contrae del 26,8%, a 46,6 milioni di euro, facendo meglio solo dell’area Greater China, che scende del 47,2%, a 26,5 milioni di euro di giro d’affari. Le Americhe scendono del 22,2%, il resto dell’Europa del 21,1% e il resto del mondo del 24,4%, sempre a cambi correnti.
Per canale distributivo, il gruppo con sede a Sant’Elpidio a Mare (FM) ha visto scendere del 33,3% a cambi correnti le entrate nel canale Retail (negozi operati direttamente + online) nel primo quarto dell’anno, a 92,5 milioni di euro, mentre le vendite presso clienti terzi (franchising + indipendenti) flettono del 22,3%, a 60,3 milioni di euro. Al 31 marzo scorso, la rete distributiva del gruppo era composta da 291 negozi di proprietà, 9 in più rispetto all’anno scorso, e 114 negozi in franchising, 4 in meno sul 2019.
L’atteggiamento di prudenza permarrà anche nella seconda parte dell’anno, con “grande attenzione dedicata ad una strategia di taglio costi e di efficientamento, che ci daranno buoni risultati”, prosegue Della Valle, il quale ricorda come lo “sviluppo dell’e-commerce e l’aumento dei fatturati nei nostri negozi diretti sono i due elementi che potranno far ottenere al gruppo la crescita necessaria in tempi relativamente brevi, e su questo concentreremo i nostri sforzi maggiori”.
Tod’s ricorda infine che le sue attività produttive (sospese dal 12 marzo) sono ripartite il 4 maggio in maniera graduale, con tutte le adeguate modalità e regole di sicurezza e sanitarie previste per la tutela dei dipendenti.
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