Tod’s: il sontuoso debutto di Walter Chiapponi
La Moda, fanatica del cambiamento costante, ama poche cose più di un debutto. Venerdì mattina, a Milano, ne ha potuto ammirare uno davvero notevole e sontuoso da Tod’s.

Con equilibrio e un pizzico di aristocratica disinvoltura, il nuovo stilista del brand, Walter Chiapponi, ha presentato la sua prima collezione Donna per Tod’s. E pochi secondi dopo l'ultima uscita in passerella, della modella Mariacarla Boscono, la decisione era già stata presa. Walter è un successo.
In passato, troppo spesso i designer di Tod’s hanno proposto vestiti rigidi e austeri, dominati da un uso della pelle esagerato o troppo elaborato. Non Chiapponi, che si è concentrato sulla creazione di una selezione molto credibile di vestiti convincenti.
Il look di apertura ha subito messo in chiaro le sue intenzioni – una signora di classe con i capelli un po' disordinati, che sembrava fosse appena uscita dal letto mettendosi addosso i capi migliori del guardaroba di suo padre – un camice blu da artista sotto un classico blazer beige, indossato con pantaloni di velluto a coste blu oceano volutamente troppo lunghi. Ai suoi piedi, non i mocassini di Tod’s, ma sneaker bianche in stile “Stan Smith”.
In effetti, praticamente ogni paio di pantaloni era troppo lungo di qualche centimetro, aumentando il senso di noncuranza. Spesso erano abbinati a una splendida serie di top coat; ancora una volta molti dalle fattezze piuttosto maschili, e realizzati in lana. E altrettanto di frequente, questi davano l’idea di essere stati prelevati dal guardaroba del padre delle ragazze, o addirittura del nonno – come il meraviglioso cappotto matelassé su Kaia Gerber, stretto in vita da una sottile cintura bianca.
Chiapponi è un sarto con grandi doti naturali, con un innato senso delle proporzioni che impreziosisce le figure femminili. Quindi, quando ha giocato con le proporzioni, ha funzionato tutto. Come nell'eccellente abito-grembiule celeste fatto di pelle abbinato a una flight jacket scura di nylon, sovradimensionata e con maniche fluttuanti.

Inoltre, nella sfilata ritornava l’elemento dell'intellettuale anglosassone in Toscana – con alcuni fantastici abiti in tweed maculati e tute a quadri altrettanto riuscite. Savile Row sull’Arno. Anche l'unico modello maschio dello show era un inglese. Persino il disinvolto styling era di una britannica, Katie Grand, e ha aggiunto la dose ideale di distacco british.
“Volevo creare un guardaroba completo, con alcuni capi lifestyle come punti fermi (trench, peacoat e giubbotto da motociclista). Non mi piace niente che abbia un design troppo elaborato. E volevo che le modelle avessero un aspetto aristocratico, ma con una punta d’avanguardia”, ha spiegato Chiapponi.
L'atmosfera lussuosa è stata enfatizzata dai posti a sedere – una serie di morbide panche di velluto – e dalla passerella in moquette. Persino il logo di Tod’s è stato rinnovato, con un’ampia nicchia e un'enorme "T" dorata retroilluminata e collocata su una parete di velluto rosso.
Comunque, nel finale Chiapponi dei capi in pelle li ha proposti – in particolare lo spigoloso cappotto di pelle patchwork indossato da Boscono, realizzato a partire da cuoio di scarto usato per le calzature riciclato dalla fabbrica. Un cenno alla sostenibilità e un modo grazioso per completare una collezione di debutto ben riuscita. Ne sentiremo parlare ancora molto di Chiapponi. Sembrerebbe avere molta tenacia e capacità di resistenza.
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