24 giu 2018
TMB: il nuovo brand della famiglia Tombolini
24 giu 2018
L'azienda maceratese di abbigliamento formale maschile TMB Fashion Group punta ora sul realizzare gli abiti più leggeri del mondo.

“La nuova scommessa sono i capispalla della linea “Zg”, che sta per 'Zero grammi'; si tratta di abiti realizzati soltanto in tessuto e filo, termosaldati e lavabili in lavatrice”, dice a FashionNetwork.com Silvio Calvigioni Tombolini, responsabile marketing della società. La giacca “Zero Sewing”, cioè senza cuciture, in flanellina 150’s 100% lana vergine pesa solo 300 grammi, mentre la sahariana in pura lana vergine ne pesa 400. Un incontro a metà strada tra tecnologia e tradizione, da cui nascono proposte in tessuti nobili, come rappresentato dalla flanella compatta e idrorepellente del cappotto, che garantisce totale isolamento dall’acqua. “Il nostro intento è innovare l’abbigliamento classico di lusso puntando sulla leggerezza”, aggiunge Silvio Calvigioni Tombolini.

Il fatturato 2017 del TMB Fashion Group (30% Italia-70% estero) si è collocato attorno ai 15 milioni di euro, crescendo del 30% con la prospettiva di un +30% anche per le prossime due stagioni. Mercati solidi per il brand marchigiano sono al momento il Canada, la Russia e il Medio Oriente, che generano tutti circa il 20% del volume d’affari, seguono gli USA e l’Estremo Oriente (soprattutto Corea del Sud), “ma un mercato che ci sta dando molte soddisfazioni è quello della Scandinavia, dove abbiamo trovato subito 15 clienti importanti la prima stagione”, continua il responsabile del marketing.

La nuova campagna di comunicazione utilizza il tema del bushido, arte marziale asiatica, per dimostrare che si può praticarla anche indossando la nuova, leggerissima collezione del brand, e a rappresentare il fatto che nei piani aziendali Corea e Giappone dovrebbero diventare più importanti anche a livello retail per TMB. Il brand italiano è distribuito in circa 350 clienti multimarca nel mondo, possiede 3 negozi monomarca diretti in Italia, e 4 corner, da KaDeWe in Germania, El Corte Inglés in Spagna, Harvey Nichols in Inghilterra e Luxury House in Kazakistan. Nel piano industriale è previsto di arrivare a 20 tra corner e shop-in-shop personalizzati (uno potrebbe essere da Barney’s New York, si lascia scappare Silvio Calvigioni Tombolini) in un paio d’anni.
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