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AFP
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25 mar 2014
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Tiffany pesantemente condizionato dalla controversia con Swatch

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AFP
Pubblicato il
25 mar 2014

Lo scorso anno, il gioielliere americano Tiffany è stato bloccato nella sua crescita finanziaria dalla controversia con la svizzera Swatch, che l'ha fatto precipitare in zona rossa nel quarto trimestre del suo esercizio scalato. Nell'esercizio fiscale completato a fine gennaio, il gioielliere statunitense ha registrato un utile netto di 181 milioni di dollari, pari a un -56,5% rispetto all'esercizio precedente, secondo i risultati resi noti lo scorso venerdì. Rettificandolo per azione, con riferimento a Wall Street, l'utile annuo per titolo azionario si attesta a 3,73 dollari, vale a dire 4 centesimi in meno della previsione media (pari a 3,77 dollari) degli analisti.

Foto: AFP


Questa controprestazione è dovuta al pagamento di una provvisionale di circa 293 milioni dollari al netto delle tasse (entrata nei conti del quarto trimestre) dovuta alla condanna del marchio americano nel contenzioso che l'opponeva all'elvetico Swatch Group. Tiffany è quindi andato in perdita negli ultimi tre mesi terminati a fine gennaio; periodo cruciale, dato che comprende le feste di fine anno. La perdita netta ammonta a 104 milioni di dollari, che equivale a una perdita per azione pari a 81 centesimi, quando il mercato stimava un utile di 1,52 dollari per azione.

Lo scorso dicembre, la giustizia olandese aveva dato ragione al gruppo Swatch nella controversia con Tiffany. I due gruppi si erano alleati nel 2007, prima di porre fine alla loro collaborazione nell'autunno 2011 su iniziativa di Swatch. Il gruppo svizzero rimproverava al suo ex socio un ostruzionismo sistematico nello sviluppo del business. La cooperazione aveva come scopo la progettazione di orologi di lusso, tramite una società chiamata Tiffany Watch diretta da Nayla Hayek, figlia del fondatore del gruppo Swatch.

Le vendite annue mondiali di Tiffany sono invece aumentate del 6%, a 4,03 miliardi di dollari, e cioè esattamente quanto si aspettava il mercato. A tassi di cambio costanti, la progressione è più marcata (+10%). Lo stesso avviene quando l'evoluzione delle vendite viene misurata a numero di negozi costante (+6%). La tendenza è identica nel quarto trimestre: le vendite mondiali sono cresciute del 5%, a 1,29 miliardi di dollari (il mercato puntava su 1,31 miliardi). A tassi di cambio costanti, l'incremento è del 9%, e del 6% a negozi comparabili.

Per il 2015, Tiffany prevede un utile per azione compreso tra i 4,05 e i 4,15 dollari e una crescita a una cifra delle sue vendite nel mondo. L'insieme degli analisti punta su un utile per azione annuo di 4,28 dollari e stima un incremento del 7,50% delle sue vendite.

Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP

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