Dal 1° settembre Thomas Wirth entrerà a far parte di Fashion Box Deutschland in qualità di Amministratore Delegato. Wirth proviene dal Gruppo CAK, importante realtà nella produzione di denim a livello mondiale, per il quale si è occupato dello sviluppo del marchio LTB nel mercato tedesco in qualità di Sales Director.

Thomas Wirth

La sua carriera precedentemente si era articolata attraverso importanti esperienze, sempre legate allo sviluppo commerciale a livello europeo, in aziende del calibro di Sixty Group, Tommy Hilfiger e Levi’s.

Ha dichiarato Matteo Sinigaglia, Amministratore delegato di Fashion Box: “Siamo molto felici di poter annunciare l’ingresso di Thomas nella nostra squadra, perché riteniamo che le sue competenze e l’esperienza che ha acquisito garantiranno un valido supporto all’importante piano di espansione da noi pianificato per il mercato tedesco”.

Fashion Box intende infatti sviluppare ulteriormente un mercato strategico sia per il passato che per il futuro del brand. La Germania è pertanto un territorio fondamentale, che rappresenta circa il 17% del volume d’affari complessivo del gruppo, ed è presidiata con una distribuzione che comprende attualmente 12 store monomarca, 17 corner e 5 outlet, oltre ad una qualificata rete di clienti wholesale.

Nata nel 1981, Fashion Box S.p.A. è oggi un’azienda internazionale tra le principali protagoniste del settore denim. Il Gruppo italiano, che ha sede ad Asolo (Treviso), crea, promuove e distribuisce abbigliamento casual wear, accessori e calzature per uomo, donna e bambino, attraverso marchi come Replay, Replay&Sons, We are Replay, Red Seal e White Seal.

Il gruppo è oggi presente in tutti i mercati europei, in Medio Oriente, in Asia, America e Africa per un totale di oltre 50 paesi. La rete distributiva wholesale conta 4.000 punti vendita, cui si affiancano circa 220 negozi retail. Il fatturato 2010 ammonta a 240 milioni di Euro. L’export rappresenta l’85% del volume d’affari. Dal 2010 il Gruppo è partecipato per il 51% da Equibox Holding, di proprietà di Matteo e Massimo Sinigaglia, e per il 49% dalla famiglia Buziol, socio storico.