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Pubblicato il
24 feb 2022
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The Canvas porta la sua moda etica in Europa partendo da White Milano

Pubblicato il
24 feb 2022

La piattaforma newyorkese di vendita al dettaglio The Canvas, che supporta marchi di moda indipendenti ed etici di tutto il mondo, ha scelto l’Italia, e in particolare il salone milanese di moda di ricerca White, nella sezione sostenibile WSM, per farsi conoscere in modo approfondito in Europa. In fiera presenta l’installazione “Down to Earth”, in collaborazione con il think-tank focalizzato sulle tecnologie di esplorazione spaziale di prossima generazione Pacific Spaceflight, con l’azienda tech IYK e con la tecnologa e maestra della stampa 3D Sylvia Heisel. Un progetto in cui la moda incontra la tecnologia, visto che include una selezione dei suoi brand e una mini collezione di tute spaziali reali e in versione NFT (Non-Fungible Token), che verranno messe all’asta.

Una delle tute spaziali del progetto "Down to Earth" - The Canvas


Le due tute spaziali, reali e disegnate a mano da Cameron Smith, fondatore di Pacific Spaceflight, saranno acquistabili nel mondo virtuale come NFT, in un’asta che si svolgerà sulla blockchain di Ethereum. I vincitori riceveranno una tuta spaziale su misura, effettivamente indossabile ad altezze elevate, e la possibilità di fare un vero e proprio training di missione per lo Spazio. Potranno inoltre contribuire allo sviluppo del design e dei colori presso la sede di The Canvas a New York e presso lo studio di Cameron Smith in Oregon. La prima asta, per la “Galaxy Suit” è venerdì 25 febbraio alle 18:00. Il prezzo di partenza è di 1.5 ETH (Etherum).
 
Le tute possono essere assicurate in un portafoglio digitale attraverso la tecnologia di IYK che attiva un chip nell'indumento il quale permette un abbinamento 1:1 del bene digitale con l'indumento fisico. Pertanto la proprietà dell’uno segue l’altro. 

The Canvas, insieme al progetto NFT, presenta anche alcuni suoi marchi, che esporranno in fiera nell’area WSM: Not Just Pajama e Enie Label del Regno Unito, Jona Bednajec della Slovenia, Rosin Studios di New York e Annamariangelica e Got Bag della Germania. In più, ha preannunciato una co-lab con la piattaforma tedesca Staiy, il cui modo di operare con un’attenzione particolare all’etica e alla sostenibilità è molto simile al suo.
 
FashionNetwork.com ha parlato di questi progetti e degli obiettivi generali di The Canvas con uno dei fondatori, il 24enne Devin Gilmartin, che proviene da esperienze nel marchio di fast fashion Next e nella società multimediale Milk Studios.

Devin Gilmartin, CEO e co-fondatore di The Canvas


FashionNetwork.com: Quando è nata The Canvas?
Devin Gilmartin: The Canvas è stata fondata nel 2018 da me e Tegan Maxey con lo scopo di fornire uno spazio per una comunità, una "tela bianca" in cui persone e marchi si uniscono attorno alla moda etica. Originariamente avevamo creato un marchio chiamato Querencia Studio, poi abbiamo incontrato altri piccoli brand etici emergenti e dalle loro difficoltà è nata in noi un'intuizione, alla base della fondazione di The Canvas: i piccoli marchi possono avere la capacità di aprire un e-commerce, ma la vendita al dettaglio fisica è molto più difficile. The Canvas mira a cambiare questo e livellare il campo di gioco con i big player utilizzando spazi lasciati vuoti trasformati in hub. Tutto è cominciato nell'estate del 2018, quando abbiamo temporaneamente occupato l’ex libreria dell'Hunter College rinnovandola come centro di conversazione e collaborazione. Lì, abbiamo sviluppato partnership con marchi, aziende e persone. Nel novembre del 2018 ci siamo espansi in una seconda sede a Williamsburg, Brooklyn. Poi abbiamo inaugurato un negozio ad Anversa, in Belgio, per un anno dall'autunno 2019. E nell'ottobre 2020 abbiamo aperto la nostra prossima sede a Bowery a Manhattan, che in precedenza era l'International Center for Photography.
 
FNW: Quale utilità e benefici daranno in futuro NFT e blockchain alla scienza, alla moda, alla creatività, alla cultura?
DG: Gli NFT sono un'opportunità per promuovere la trasparenza, la titolarità e la comunità allo stesso tempo, ovvero tre pilastri fondamentali condivisi dall'industria della moda. Al momento, c'è un movimento verso gli NFT per molte applicazioni diverse. Alcuni di essi rappresentano un’espressione di sé, altri un uso pratico. Aspetti che uniamo tramite “Down to Earth”. Acquistando l'NFT tramite l'asta, ricevi la risorsa digitale collegata a una risorsa fisica, che è una tuta spaziale personalizzata di Pacific Spaceflight. La sua proprietà dà accesso, ad esempio, a missioni di addestramento in voli in palloni aerostatici ad alta quota. È davvero un club di avventura con accesso tokenizzato. Consideriamo le applicazioni blockchain un modo per potenziare la nostra comunità, sia finanziariamente che creativamente. Ci sono una serie di progetti entusiasmanti in corso in questo universo che stanno innovando al di là del normale. Uno dei miei preferiti è il lavoro svolto da Polygon e dal loro Metaverse Lead, Brian Trunzo.
 
FNW: Quali caratteristiche avrà l'accordo con la piattaforma berlinese Staiy? Sarà una fusione o una semplice partnership?
DG: Conosciamo il team Staiy personalmente e professionalmente da alcuni anni ormai. Siamo estremamente allineati su molti livelli. La possibilità di aumentare l'accessibilità per i marchi a livello globale attraverso le nostre piattaforme in modo collaborativo è molto interessante per entrambe le parti. I colloqui sono nelle fasi iniziali, ma prossimamente avremo novità interessanti.
 
FNW: Quando e dove aprirete una divisione in Europa?
DG: Berlino e Milano sono le città più interessanti per noi. Stiamo discutendo con potenziali partner in entrambe le città.

Cameron Smith indossa una delle tute spaziali che ha disegnato - The Canvas


FNW: Perché avete scelto Milano e il White per farvi conoscere in Europa?
DG: Abbiamo una community fantastica a Milano. Per molti motivi, lo dobbiamo a Marina Spadafora e Alex Albini, leader nel movimento della moda etica e membri dell'Advisory Board di The Canvas. Inoltre, la costante rivelazione di talenti nuovi e in ascesa da parte di Sara Maino con Vogue Talents è stata molto eccitante per i nostri marchi. La fashion community milanese è unica in quanto mette in luce l'heritage della moda e anche i creativi giovani del momento, spesso contemporaneamente e in modo molto elegante. WSM è la cornice perfetta per presentare un progetto che unisce moda e tecnologia.
 
FNW: Qual è stato il vostro fatturato nel 2021 e quanto è cresciuto rispetto al 2020?
DG: Abbiamo appena aperto un nuovo round di investimenti, per il quale The Canvas ha ricevuto una valutazione di 20 milioni di dollari. Questo nuovo round riguarderà l’ampliamento dei nostri negozi e del sistema operativo e la crescita del nostro team. Rispetto al 2020, il 2021 è stato un grande anno di ripresa e ridefinizione del nostro modello di business e dei nostri valori fondamentali.
 
FNW: Avete nominato un nuovo CEO della divisione retail, vero?
DG: Sì, si tratta di Harold Brooks, che nella sua esperienza trentennale ha ricoperto posizioni senior in May Department Stores, Fossil, Kellwood e Federated Department Stores, prima dell'ultimo incarico come presidente del merchandising per DFS, uno dei più grandi rivenditori Duty Free del mondo con sede a Hong Kong, per il quale è stato determinante nel guidare l'innovazione contribuendo a posizionarlo come uno dei primi fornitori globali di prodotti di lusso. Due anni fa ho avuto l'opportunità di frequentare un corso intitolato “Fashion Business Practicum” alla New York University tenuto da lui. Un semestre con Harold ha portato a me, e quindi a anche a The Canvas, un'enorme conoscenza delle sfumature e della complessità dell'industria retail. Harold ha messo al lavoro la sua vasta rete a beneficio degli studenti.

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