AFP
Gianluca Bolelli
11 apr 2023
Temu, la nuova app del gruppo cinese Pinduoduo, in testa ai download negli Stati Uniti
AFP
Gianluca Bolelli
11 apr 2023
Orecchini a 1,25 dollari, cardigan a 15 dollari: come milioni di consumatori americani, Laurie Silva ha trovato da Temu il suo paradiso per fare affari straordinari. Di per sé niente di speciale, le applicazioni di e-commerce che propongono offerte del genere sono migliaia, ma Temu, lanciata dal gruppo cinese Pinduoduo negli Stati Uniti, è arrivata a classificarsi tra le più scaricate a inizio anno, in un contesto di tensioni geopolitiche intorno a un'altra piattaforma cinese, TikTok.
Temu è oggi il simbolo di una tendenza: secondo Sensor Tower, quattro delle cinque applicazioni più scaricate negli Stati Uniti sono di origine cinese. Questo è ad esempio il caso del ben noto Shein, app specializzata in articoli di moda, mentre Temu è più un concorrente di Amazon, visto che offre prodotti di bellezza, elettronica o anche articoli per la casa.
Se il successo di Shein si conferma tra i più giovani, Temu ha convinto consumatori di tutte le età, come Laurie Silva, californiana di 65 anni, che vi ha già effettuato una ventina di ordini. “Ho visto molte cose sulla loro applicazione che erano anche su Amazon o altri rivenditori online, ma molto più costose”, spiega all’agenzia AFP.
Stephanie Wolfe, 38 anni, ha voluto testare l'applicazione a gennaio, acquistandovi eyeliner e gioielli. “Ho ricevuto il mio ordine davvero velocemente, è stato sorprendente. Ho riscontrato che il servizio era corretto, quindi ho ordinato di nuovo”. Una pubblicità di Temu durante il Super Bowl, la finale del campionato di football americano, a febbraio, ha rafforzato la sua convinzione: “Mi sono detta 'Hey! ma questo è quello che uso!', e ho potuto scoprire che da allora la sua popolarità erà cresciuta”. Non senza motivo: i download sono esplosi il giorno del Super Bowl, secondo Sensor Tower.
Legami con la Cina
Mentre le aziende di moda americane cercano di produrre meno in Cina, preoccupate per le crescenti tensioni tra i due Paesi, Shein o Temu la vedono come un'opportunità, afferma Sheng Lu, professore di studi di moda e abbigliamento all'Università del Delaware. Le due applicazioni si riforniscono in Cina e Temu spedisce persino i suoi prodotti direttamente dal Regno di Mezzo, a differenza di Amazon, che si affida a propri centri di distribuzione regionali negli Stati Uniti, spiega il professore.
Questa strategia permette a Temu di fare affidamento sulla capacità della Cina di produrre capi molto diversificati in piccole quantità e a prezzi bassi, approfittando di alcune disposizioni americane, come l'assenza di tasse di importazione per i prodotti di basso valore.
Secondo Sheng Lu, Shein si affida anche all'intelligenza artificiale e allo studio dei dati “per comprendere meglio le abitudini e gli stili di vita dei consumatori e adattarsi così alla domanda”.
Sorveglianza intensificata
Ma questo boom delle app cinesi va di pari passo con una sorveglianza con cui Temu rischia a sua volta di confrontarsi. Nel 2021, l'ONG Public Eye ha rivelato che alcuni lavoratori che rispondono agli ordini di Shein hanno lavorato tra le 11 e le 13 ore al giorno, ma anche che la piattaforma partecipava allo spreco che viene sempre più denunciato nella moda.
“Inoltre, come è successo per TikTok, il rapido sviluppo di Shein e Temu ha portato alla raccolta di una quantità significativa di dati personali di cittadini americani”, ricorda Sheng Lu.
Accusato di essere un rischio per la sicurezza nazionale e la salute mentale, TikTok sta cercando di evitare il divieto assoluto di potersi proporre sul suolo statunitense. Ma “concentrarsi sulla nazionalità di un'azienda è un criterio grossolano” quando si parla di rischi per la sicurezza, stima il professore del Georgia Institute of Technology Milton Mueller.
Uno studio co-realizzato da Milton Mueller e pubblicato a gennaio ha infatti stimato che “i dati raccolti da TikTok presentano un rischio per la sicurezza solo se provengono da persone le cui funzioni riguardano la sicurezza nazionale e quando il loro utilizzo dell'applicazione fa esporre dati sensibili”, un rischio “che potrebbe esistere su qualsiasi social network”.
Vista la mole di dati disponibili sui social, la Cina non ha bisogno di poteri specifici su ByteDance, la casa madre di TikTok, per recuperarli, insiste lo studio. Nel frattempo, i consumatori americani preferiscono ignorare i rischi per la sicurezza. “Sto prendendo delle precauzioni, non sono preoccupata”, dice Stephanie Wolfe, specificando che usa PayPal per i suoi pagamenti e una VPN (rete privata virtuale, ndr.) per connettersi.
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