Di
Adnkronos
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Pubblicato il
25 mar 2009
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Tempo di crisi: ricomincia il lavoro per sarte e calzolai
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25 mar 2009
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Crisi? Sì grazie. Questo il motto dell'esercito degli artigiani a cui ricorrono le famiglie che riuscendo a malapena ad arrivare a fine mese, non possono permettersi un paio di scarpe nuovo o un vestito alla moda. Stiamo parlando dei calzolai, sarti e riparatori di borse diventati, pare, indispensabili per chi proprio non vuole rinunciare a essere alla moda con pochi spiccioli in tasca.
''Inutile negarlo -spiega a Labitalia Settimio, calzolaio under 40 che lavora in una storica bottega di Trastevere- negli ultimi mesi il lavoro è quasi raddoppiato, non solo ci portano scarpe o stivali in cuoio, ma anche scarpe da ginnastica. Purtroppo i tempi non sono dei migliori e la gente cerca di risparmiare affidandosi agli artigiani facendo riparare le vecchie scarpe, cercando di riparare il riparabile''.
Addirittura c'è chi porta le scarpe da ginnastica. ''Ormai -ammette Settimio- le grandi marche si fanno pagare tanto un prodotto comunque destinato ad usurarsi. Per questo non tutti possono permettersi un acquisto 'esoso' per qualcosa che gia' hanno e che possono benissimo far accomodare''. Il calzolaio è allora una professione da consigliare in tempo di crisi? ''Certamente -osserva Settimio- anche perché, specie di questi tempi, i guadagni non tardano ad arrivare''.
Ma sbaglia chi si aspetta prezzi esorbitanti. ''In generale -osserva- la categoria non approfitta del momento 'poco felice' e così pratica riparazioni, messe in forma, lucidature, suole e tacchi a costi modici. Certo si può anche arrivare a 50 euro -ammette- dipende dalla lavorazione della scarpa su cui si va ad intervenire''. E se la crisi non risparmia le tasche degli italiani, altrettanto si può dire delle case degli italiani.
Infatti in tempi austeri, sulle crepe sui muri o sulla messa a norma degli impianti elettrici ci possono 'mettere le mani' anche i non professionisti, alimentando il 'fai da te' casalingo con buona pace dei muratori, idraulici ed elettricisti di professione. ''Martello, cazzuola, pennelli e chi più ne ha più ne metta''. E' un fiume in piena Paolo, che di mestiere lavora in una delle più fornite ferramenta della capitale.
''Non sono pochi -racconta- quelli che vengono da noi a chiedere le informazioni di base per ristrutturare casa da soli. Non possono permettersi un operaio professionista, né tantomeno un'impresa di pulizie. Allora ci chiedono come procedere e cosa acquistare''. In molti casi si comincia dall'ABC. ''Molti -osserva Paolo- non hanno la più pallida idea di cosa significhi scegliere il pennello giusto e la tinta più appropriata, però tentano lo stesso con il 'fai da te'''.
Ma la crisi non risparmia neanche il settore 'elettrico'. ''Sembra assurdo -precisa Paolo- eppure in questo periodo anche chiamare un elettricista può diventare un costo proibitivo, nonostante si abbia a che fare con la corrente. Così, anche in questo caso, cerco di dare consigli su come armeggiare con fili e antenne, declinando però ogni responsabilità. Del resto i tempi sono quelli che sono e, ahimè, anche i soldi''.
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