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Tax Free Shopping: + 28% in Europa

Pubblicato il
18 ott 2010

Milano, 18 ottobre 2010 – Il 2010 è più che positivo per il Tax Free Shopping europeo: l’anno si chiuderà infatti con una previsione di crescita del 28% rispetto al 2009. E’ quanto emerge dai dati presentati oggi a Milano da Global Blue, società leader mondiale nel Tax Free Shopping, in occasione dell’annuale appuntamento con l’Osservatorio Altagamma.


Foto: Valery Hache/AFP

Secondo i dati illustrati da Pier Francesco Nervini, VP International Key Accounts Global Blue Group, i turisti extraeuropei che scelgono l’Europa come meta per le vacanze e lo shopping tornano infatti a crescere, portando il mercato del Tax Free Shopping al valore complessivo di 16 miliardi di euro. Guardando alle singole nazioni, la meta preferita nel periodo gennaio – settembre 2010 continua a essere la Francia, con il 29% della quota di mercato e in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Alla Francia segue la Gran Bretagna, che rappresenta il 22% del mercato, in aumento del 24% perdendo quote di mercato principalmente a favore dell’Italia. Interessante la situazione della Germania che, a livello di spesa, rappresenta solo l’12% del totale, ma si è caratterizzata per una crescita molto marcata (+35%). L’Italia, che continua a essere tra le mete preferite dai turisti extra europei, è un mercato che vale 2,7 miliardi di euro, rappresentando il 17% del continente e con una crescita del 32% rispetto ai primi nove mesi del 2009.

In particolare, nel Belpaese i Russi si confermano i top spender (27% del totale), pur facendo registrare una crescita inferiore (+32%) rispetto a quella di altre nazionalità. Primi tra tutti, sono infatti Cinesi e Brasiliani a far segnare le percentuali di crescita maggiori (rispettivamente del 90 e del 45%). Un segnale incoraggiante è dato dagli Americani che, dopo il grande periodo di crisi, crescono del 21% rispetto allo scorso anno. Il Giappone, pur se con un andamento contenuto (+5%), rappresenta per l’Italia la quarta nazionalità, con un valore pari al 9% del mercato.

Prime quattro nazionalità per il Tax Free Shopping, sono proprio Russi, Statunitensi, Cinesi e Giapponesi a detenere ben il 55% di un mercato, quello italiano, in cui gli outlet si confermano il canale più interessante, tanto che nei primi nove mesi del 2010 ha raggiunto la crescita record del 67%. Cosa comprano i turisti stranieri in Italia? Principalmente capi di abbigliamento: la moda continua a fare la parte del leone con una quota di mercato del 45%, seguita dalla pelletteria al 18%.

Prima in Europa, la Francia fa registrare un valore complessivo per il Tax Free Shopping di ben 4,6 miliardi di euro, con una composizione del portafoglio nazionalità più spostato verso l’Asia. I Cinesi, infatti, rappresentano la prima nazionalità con una quota di maggioranza “solo” relativa (21%) ma in vertiginosa crescita (+103%). A sorpresa, qui i Giapponesi fanno però segnare un trend di crescita nullo rispetto allo scorso anno. In linea con le tendenze dei principali Paesi europei, anche in Francia i Department Store rappresentano un canale distributivo importante (30% del mercato), e quello che fa registrare la crescita più elevata (+63%).

Anche in Gran Bretagna i leader dello shopping, che qui vale 3,5 miliardi di euro, sono i Cinesi, che presentano, in linea con gli altri Paesi, il maggior tasso di crescita (+71%). A seguire, i turisti che maggiormente amano recarsi in terra britannica a fare acquisti sono gli abitanti dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi e del Kuwait, con una quota di mercato complessiva del 24%. In antitesi rispetto a quanto avviene nel nostro Paese, dove il canale è poco sviluppato, il Department Store risulta essere il luogo di acquisto preferito, con il 62% delle preferenze. A sorpresa, l’alta gioielleria e l’orologeria, che pure continuano a rappresentare una scelta significativa tra le spese dei turisti (5%), registrano nei primi nove mesi dell’anno una variazione positiva ma minima (+2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Gli outlet, a differenza che nel nostro Paese, non sembrano riscuotere molto successo nel resto d’Europa, probabilmente a causa della grande preferenza registrata per i Department Store, canale privilegiato soprattutto dai Cinesi. Questi ultimi, infatti, hanno fatto registrare in tutto il continente una crescita vertiginosa della loro preferenza per questo format distributivo: +125% in Gran Bretagna, +217% in Italia e addirittura +243% in Francia.

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